S. Teresa, tempi lunghi per ampliare il cimitero: "Le terrazze erano l'unica soluzione"
di Andrea Rifatto | 30/11/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 30/11/2022 | POLITICA
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Botta e risposta in aula tra Lo Giudice e Bartolotta
“Il Piano regolatore cimiteriale è una soluzione di ampliamento del camposanto che non è mai stata abbandonata, ma che potrà essere attuata sul medio-lungo periodo”. È arrivata lunedì sera in Consiglio comunale la risposta del sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, all’interrogazione della minoranza che chiedeva lumi sul documento redatto nel 2014 che prevede nuovi spazi per le sepolture sui terreni a nord e sud-ovest, per un totale di 3.164 loculi, 118 cappelle, 60 fosse per inumazione e 84 loculi per cinerari. L’opposizione denunciava che nonostante i 25mila euro spesi per redigerlo, del Piano si fossero perse le tracce, contestando inoltre l’attuale gestione del cimitero in ampliamento verticale in sopraelevazione, con barriere architettoniche, problemi igienici per la presenza di colombi e loculi requisiti in vita ai nuovi acquirenti a causa della mancata programmazione da parte della ditta che gestisce il project financing. “La strutturazione del cimitero nasce tanti anni fa con uno sviluppo urbanistico totalmente disordinato, senza una visione complessiva e con assoluta anarchia - ha risposto il sindaco - l’ampliamento in verticale era l’unica soluzione immediata che ci consentiva di risolvere il problema delle sepolture, visto che prevede 727 nuovi loculi. Ci siamo preoccupati di trovare una soluzione nell’immediato, dell’allargamento del cimitero si parla da 50 anni ma mai nessuno ha fatto nulla, noi abbiamo fatto un primo passo avanti con il Piano regolatore cimiteriale, che ci ha consentito anche di avere una ricognizione dell’esistente. Un percorso che però richiede più tempo, visto che bisogna passare dal Piano urbanistico generale e dagli espropri di terreni privati, i cui proprietari non hanno più disponibilità e fiducia nei confronti del Comune per avere avuto le loro aree vincolate e bloccate per 40 anni e oggi hanno legittime rivendicazioni. Il dialogo non è andato a buon fine e quindi per evitare un muro contro muro abbiamo attuato l’unica soluzione possibile a breve termine con il project financing” Lo Giudice ha ricordato che l’ampliamento in corso prevede due ascensori “per dare anche agli anziani il diritto di visitare i propri cari in modo più agevole rispetto ad oggi” e che per il problema dei colombi si stanno approfondendo con l’Ufficio tecnico i possibili rimedi per allontanarli, ad esempio dissuasori acustici, non facili da attuare su una superficie così grande. “Vero che la ditta ha avuto ritardi per il Covid e la mancata fornitura di materiali - ha ammesso il sindaco - ma il Comune non si è fatto trovare impreparato e ha realizzato 36 loculi in proprio, di cui rimangono ancora cinque celle, senza aspettare che si palesasse la criticità. La seconda terrazza A1 è stata consegnata con 45 posti e già sei sono stati utilizzati. In passato ci sono stati momenti in cui non vi era la possibilità di seppellire le salme, ma da noi scene di salme accatastate non se ne vedranno mai, perchè daremo sempre dignità ai nostri defunti”. La minoranza, con il capogruppo Nino Bartolotta, ha evidenziato che “l’aspetto urbanistico dal camposanto è degradante, tutti vorremmo un cimitero migliore e nessuno può dire che questo sia il meglio che si può dare alla comunità”, ricordando che “il project financing prevede dieci cappelle dal costo di 40mila euro ciascuna, un costo inaccessibile e non alla portata di tutte le tasche”, sollecitando l’Amministrazione ad intervenire per rimuovere le situazioni di degrado igienico causate dai volatili laddove non abbiano provveduto i proprietari.