"Lamentele fastidiose sulla mensa a Furci, fatte scelte ponderate e sofferte"
di Redazione | 27/12/2019 | POLITICA
di Redazione | 27/12/2019 | POLITICA
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L'assessore Garufi e il sindaco Francilia
“Le lamentele ci danno fastidio perché la mensa scolastica di Furci è stata sempre un'eccellenza, ogni cambiamento non è facile da gestire e si è trattato di una scelta tecnica e non politica, ponderata nel tempo e sofferta, che adesso deve essere monitorata in quanto se qualcosa non funziona devono essere presi subito i giusti provvedimenti”. A dirlo è stato il sindaco Matteo Francilia rispondendo all’interrogazione presentata il 6 dicembre dal gruppo consiliare di minoranza in merito al servizio di refezione scolastica (LEGGI QUI), finito al centro di polemiche in seguito a disagi patiti dalle famiglie e a dubbi sulle procedure adottate dal Comune, oltre ad anomalie come l’acquisto di buoni pasto da parte delle famiglie attraverso pagamento contanti senza l’emissione di ricevuta o fattura valida ai fini fiscali. A rispondere nel merito all’interrogazione è stata l’assessore alla Pubblica Istruzione Rosanna Garufi, che ha evidenziato innanzitutto come la dirigente scolastica ha dato riscontro solo a fine agosto alla nota dell’Amministrazione che le chiedeva il numero del bambini che avrebbero dovuto usufruire della mensa: “Cercheremo di tornare alla gestione diretta del servizio e intanto è stato fatto un nuovo incontro con la nutrizionista al fine di rendere più gradevole il pasto per i bambini. I buoni pasto vengono acquistati al Comune e l'episodio del pagamento in contanti è stato solo sporadico e comunque non si riferiva all'appalto aggiudicato dal Comune – ha precisato l’assessore – mentre relativamente alla compartecipazione non si è fatto riferimento all’Isee ma è stata comunque prevista una differenziazione delle quote da versare. Sarà compito dell'Amministrazione eliminare qualsiasi criticità e dall'8 gennaio 2020 ci sarà un nuovo menù concordato con la nutrizionista, la dirigente scolastica e i genitori”. Relativamente ai criteri utilizzati per la gara di affidamento del servizio mensa ha risposto in Consiglio la responsabile dell'Area Amministrativa e Istituzionale, Antonietta Interdonato, spiegando che è stata predisposta una manifestazione di interesse alla quale poteva partecipare qualsiasi ditta interessata, pubblicata per 15 giorni, e che al termine hanno presentato istanza tre ditte successivamente invitate a partecipare; è stato utilizzato il criterio del massimo ribasso e non quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa in quanto quest'ultimo avrebbe comportato un ulteriore allungamento dei tempi e secondo l’Amministrazione e gli Uffici il ribasso percentuale offerto è stato equo. Sul corso per alimentaristi ha replicato alla minoranza che era necessario formare 8 persone e che la somma che necessitava non rientrava in quella assegnata per l'affidamento del servizio mensa. Inoltre si è scelto l'affidamento a ditta esterna in quanto in seguito a diversi pensionamenti il personale comunale si è ridotto, per cui si è pensato di provare in via sperimentale per un anno scolastico l'affidamento esterno. “L'Amministrazione attuale, come le precedenti, ha a cuore il servizio di mensa scolastica – ha ribadito Interdonato – e all'inizio le somme previste in bilancio non erano sufficienti e si è resa necessaria un’integrazione. Anche questo problema di natura economica ha quindi portato ad un allungamento dei tempi di inizio del servizio ed è stata deliberata una compartecipazione delle famiglie, viene incassata solo dopo l'inizio del servizio”. Dalla minoranza la consigliera Rosaria Ucchino ha invitato l’Amministrazione, dal prossimo anno scolastico, ad anticipare la richiesta alla dirigente scolastica ed anche effettuare la gara sul Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione, mentre il capogruppo di opposizione Sandro Triolo ha chiesto che nella formulazione della nuova dotazione organica vengano fatte presenti le esigenze della mensa scolastica, che deve essere il primo interesse, e non solo di quella, in quanto si rende necessario che gli uffici vengano resi più produttivi.