Sabato 20 Aprile 2024
Perplessità e difficoltà per le famiglie dopo pochi giorni dall'avvio del servizio


Furci, disagi e dubbi per la mensa scolastica: la minoranza presenta un’interrogazione

di Redazione | 06/12/2019 | POLITICA

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Disagi e dubbi a Furci Siculo dopo pochi giorni dall’avvio del servizio di mensa scolastica nei plessi cittadini. E così oggi il gruppo consiliare di minoranza “Disegniamo il futuro” ha deciso di presentare un’interrogazione al sindaco Matteo Francilia per avere chiarimenti su diversi aspetti della procedura. I consiglieri ”, Sandro Triolo, Rosaria Ucchino, Agatino Pistone e Paolo Mascena evidenziano in premessa che “il sindaco, in numerose occasioni, ha dichiarato di prestare grande attenzione alle problematiche scolastiche, salvo poi contraddirsi nei fatti, se consideriamo che il servizio mensa sta partendo a dicembre, ben oltre due mesi dopo l’avvio dell’anno scolastico, con modalità e organizzazione parecchio discutibili; l’amministrazione è in carica dal giugno del 2018, per cui, vi erano tutti i tempi tecnici necessari per programmare per tempo il servizio mensa, così importante per le famiglie e in modo particolare per i bambini che frequentano: l’asilo nido, le scuole dell’infanzia di Furci centro e Grotte e per gli alunni della prima classe della scuola primaria di Furci”. I quattro esponenti di opposizione scrivono che “da quanto si apprende dai genitori e dai social network, in fase di avvio del servizio, si sono verificati numerosi disagi per i cittadini che, si sono ritrovati nella deregulation più totale, senza avere, nè supporto, nè chiarimenti da parte dell’amministrazione se non tramite avvisi estemporanei sul profilo personale del sindaco, che nulla ha a che vedere con la comunicazione istituzionale; la necessità di tale servizio rappresenta una priorità imprescindibile anche per la crescita e formazione dei bambini in quanto una sana e corretta alimentazione in giovane età non può essere trascurata”.

La minoranza chiede dunque al sindaco Francilia “perché le direttive per l’avvio del servizio mensa sono state impartite soltanto con delibera del 26 agosto 2019, pur sapendo che la scuola sarebbe iniziata a settembre e che affidando il servizio ad una ditta esterna, prima di giungere all’aggiudicazione definitiva, sarebbero passati non meno di 60 giorni; perché le lettere di invito, alle tre ditte individuate dal ruo sono state il 24 settembre e in virtù di quale criterio sono state individuate tali ditte; come mai si è deciso di utilizzare, come metodo di aggiudicazione, il criterio della procedura negoziata a massimo ribasso percentuale e non il sistema offerto dal Mercato Elettronico per le pubbliche amministrazioni oppure, stante il valore del servizio superiore ai 40 mila euro, non sarebbe stato più idoneo il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, dando tra l’altro maggiore risalto alla qualità del servizio; quali sono le motivazioni che hanno portato l’amministrazione ad affidare il servizio ad una ditta esterna e non a proseguirlo con personale interno, dato che, con delibera del 25 ottobre 2018 venivano date le direttive per l’espletamento del corso di formazione per alimentarista per 8 dipendenti addetti al servizio mensa, con oneri a carico del bilancio comunale, avendo tale corso validità triennale; se risulta essere vero, come per altro dichiarato da alcuni genitori e anche sui social network, che è stato imposto un numero minimo di buoni pasto da acquistare e in tal caso con quale motivazione; se risulta essere vero, come per altro dichiarato da alcuni genitori e anche sui social network, che sono stati acquistati buoni pasto attraverso pagamento contanti senza l’emissione di alcuna ricevuta o fattura valida ai fini fiscali; se il Comune ha effettuato, attraverso la presenza di personale dipendente, gli opportuni controlli e le relative verifiche in merito all’acquisto dei buoni; se si è tenuto conto dell'Isee al fine di agevolare le famiglie in condizioni di indigenza; se si è tenuto conto di eventuali agevolazioni da attribuire a nuclei familiari che presentano due o più bambini che usufruiscono del servizio di mensa; quali azioni sono state intraprese dall’amministrazione comunale nel momento in cui sono emerse le criticità evidenziate da alcuni genitori e attraverso quali atti (note, diffide, ecc..)”. All’interrogazione è stata chiesta risposta in forma scritta e orale.


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