Giovedì 20 Novembre 2025
L'ormai ex consigliera di minoranza spiega le ragioni della decisione ufficializzata ieri


Alì Terme e l'addio di Nancy Todaro: "Ecco perché lascio, le mie dimissioni siano esempio"

di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA

836 Lettori unici

Todaro attendeva le dimissioni di Micalizzi

Sono racchiuse in due pagine le motivazioni che hanno portato la consigliera di minoranza Nancy Todaro di Alì Terme a rassegnare le dimissioni dalla carica, comunicate ieri pomeriggio con un documento indirizzato al presidente del Consiglio comunale, ai consiglieri, al sindaco e alla giunta. «Con profonda umiltà, con grande rispetto verso questa istituzione e con un sincero senso di responsabilità - esordisce l’ex consigliera - dico che la decisione non nasce da un impulso improvviso, ma è frutto di giorni e notti di riflessione onesta, lucida e sofferta. Ho cercato in ogni modo di giungere a una conclusione che fosse la più giusta per tutti. In questi mesi ho visto crescere, con rammarico, tensioni, incomprensioni e fratture personali e politiche. Ed è proprio per la cura e l'amore che nutro verso la nostra comunità, che la scelta mi pesa così tanto. Mi dimetto perché credo che, in questo momento, il vero atto di responsabilità sia riconoscere che non mi ritrovo nell'attuale clima - spiega Todaro - non voglio essere il fulcro di uno scontro che non rispecchia né la mia sensibilità né il mio modo di intendere il servizio alla comunità. Avrei sperato, lo dico con sincerità e senza polemica, che fosse il sindaco a compiere questo gesto, liberando la comunità da un conflitto ormai evidente. Se davvero riteneva indispensabile portare avanti i progetti in corso, avrebbe potuto dichiararlo con trasparenza, garantire le procedure essenziali e dimettersi nei tempi utili per consentire le nuove elezioni nel 2026. Anche questa possibilità, però, non è stata colta. È proprio questa ostinazione a restare che mi lascia profondamente amareggiata e nauseata, perché costringe me a dover assumere una decisione che non dovrebbe ricadere sulle mie spalle».

«Per questo le mie dimissioni diventano inevitabili, ma possono e devono essere un esempio - prosegue la lettera - un esempio di servizio e non di attaccamento alla poltrona. Un esempio che mostra che nessun ruolo è più importante della serenità di un paese. Un esempio poiché, se il clima si è deteriorato al punto di paralizzare il confronto e il lavoro, allora è giusto che qualcuno abbia il coraggio di compiere un gesto che parli più forte delle parole. Io sono sempre stata e continuerò a essere una persona che cerca il dialogo. Il mio passo indietro non è un abbandono a nessuno, soprattutto alla collega Agata Di Blasi con la quale ho lavorato con rispetto e serietà. È una scelta per rimarcare quanto sia ingiusto che i consiglieri debbano farsi carico della responsabilità della sfiducia, mentre il sindaco, che avrebbe dovuto prendere coscienza e dimettersi, passi come vittima. È un invito forte, chiaro, etico, a ritrovare il coraggio delle proprie azioni. Continuerò a essere una cittadina presente, attenta, costruttiva, come ho sempre cercato di fare. Spero che il mio gesto non venga letto come un venir meno, ma come un richiamo ad anteporre il bene della comunità a ogni posizione personale o politica. Io oggi faccio un passo indietro sacrificando me stessa e il mio ruolo affinché, domani, questo paese possa farne uno avanti. Lo faccio a malincuore, ma anche con speranza: la speranza che il mio gesto scuota le coscienze, apra gli occhi e ricordi a tutti che la politica è servizio, non potere. Se oggi rinuncio al mio ruolo - conclude Nancy Todaro - è per dare forza a un principio più grande, e cioè che la dignità di una comunità vale più di qualsiasi poltrona. Grazie di cuore a tutti i cittadini per l'opportunità e la fiducia».

Più informazioni: crisi alì terme  


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.