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Barche… di soldi all’Isola Bella: "Si spartunu in tre”. Natanti affondati a chi diceva no
18/06/2019 | CRONACA
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Il dialogo tra Di Bella e un estorto
“Nelle imbarcazioni ci su i soddi”! E dove c’è odore di affari e lauti guadagni Cosa nostra si tuffa a capofitto. E così i clan catanesi Santapaola-Ercolano e Cappello-Cintorino avevano stretto un accordo in nome del dio denaro. Il fiume di soldi che scorreva attorno al business delle escursioni turistiche in barca all’Isola Bella di Taormina doveva passare dalle loro mani. È ciò che ha scoperchiato l’operazione denominata proprio “Isola Bella”, condotta oggi dalla Guardia di Finanza di Catania, in particolare dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria (Gico) con il contributo investigativo della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto e il supporto della Compagnia di Taormina, con la collaborazione dello Scico (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) e del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo. Trentuno gli arrestati, di cui 26 in carcere e 5 agli arresti domiciliari (QUI TUTTI I NOMI). L’isola era stata interamente occupata dai clan che si erano pesantemente infiltrati nelle attività condotte da piccoli imprenditori e suddivisi le zone: a destra Mario Pace (clan Cappello) e Sebastiano Trovato (clan Cintorino) avevano sottoposto a estorsione un’impresa attraverso Gaetano Di Bella e un’altra era stata estorta da Salvatore Leonardi, referente locale della famiglia Santapaola-Ercolano. Al centro agiva la società di noleggio acquascooter “Luxuryjet-sky Srl” dello stesso Leonardi con sede a Giardini Naxos (ultimo volume d’affari dichiarato nel 2017 18mila euro, valore commerciale di euro 100mila euro); poi andando verso il lato sinistro di Isola Bella un’altra ditta individuale subiva il racket estortivo di Mario Pace (storico componente del clan Cappello già condannato all’ergastolo) e Sebastiano Trovato, sempre attraverso Gaetano Di Bella e poi vi era un’altra società commerciale estorta da Salvatore Leonardi. Intercettazione tra Gaetano Di Bella e Marcello Rocco (59enne di Centuripe arrestato) (G.D.B.) “Ma tu devi stare a Taormina...!» (M.R.) “Quanto ci stanno i carabinieri a sapere le cose?” (G.D.B.) “eeee lo so, però c'è Taormina, c'è...!” (M.R.) “E Naxos...!” (G.D.B.) “C'è tutto un giro va...!” (M.R.) “Taormina, Giardini, certo, Letojanni...” (G.D.B.) “Eeeeh il giro c'è ed è grande..!” Tra i clan era stato raggiunto un patto per la spartizione dei proventi, così da evitare contrasti nel corso della stagione turistica estiva che avrebbero potuto nuocere agli affari. Di Bella e Trovato (dietro le direttive di Mario Pace ed il controllo operato dai figli Antonio e Giuseppe Pace, che eseguivano sopralluoghi e ‘rendicontavano’ al padre Mario durante i colloqui in carcere) insieme a “Turi” Leonardi, avevano siglato un accordo in ragione del quale avrebbero diviso gli incassi (e anche le spese) in tre parti: una per i mafiosi del clan Cappello-Cintorino, una per il clan Santapaola-Ercolano e una terza per gli imprenditori estorti. Gli esercenti l’attività di noleggio di mezzi di trasporto marittimo erano quindi costretti a “cedere” quotidianamente una parte dei loro guadagni. Un accordo che doveva durare per sempre, con le imprese costrette a versare il pizzo. Dialogo intercettato tra Gaetano Di Bella e un imprenditore estorto (G.D.B.) “Allora se noi siamo compatti e siamo lì, come lo siamo sempre stati e come lo dobbiamo essere per sempre…questa non è una cosa che è per oggi o poi domani è diversa… è … per sempre.. perché, questo poi te lo dico… perché se io…” Intercettazione tra Gaetano Di Bella e Pasqualino Bonaccorsi (G.D.B.) “…nelle imbarcazioni, perché nelle imbarcazioni ci su i soddi!!!.. Sono 60mila euro…70mila euro quasi… 65mila euro al mese si facevano capisti?? Intercettazione del 4 maggio 2017 tra Gaetano Di Bella e Sebastiano Trovato: (G.D.B.) “Allora, domani mattina alle undici...!!! Devi stare là, tu li conosci?? Li conosci??” (S.T.) “Si… i due fratelli li conosco!!!” (G.D.B.) “Va be sicuramente vengono soli…!!! Ehhh…” (S.T.) “Gli dico o l’abbissiamo così o niente… poi loro vengono a cercare te. I cosi si “spartunu” in tre” Anche la sostituzione di un’imbarcazione in avaria non poteva essere disposta dall’imprenditore estorto se non previa autorizzazione del sodalizio mafioso di riferimento. In alcune circostanze, non sono mancate esplicite minacce degli estortori a danno delle imprese:Salvatore Leonardi arrivava a far temere l’affondamento delle imbarcazioni qualora il patto di spartizione degli introiti non fosse stato rispettato come concordato tra i due clan rivali. Il giro di affari era notevole, così, Di Bella e Pasqualino Bonaccorsi (anch’egli affiliato al clan Cintorino), effettuando una stima dei profitti realizzabili attraverso il controllo delle imbarcazioni, per la stagione estiva, prevedevano di introitare, in media, 20mila euro al giorno da dividere in tre parti. Intercettazione dell’1 giugno 2017 tra Sebastiano Trovato e Salvatore Leonardi e tra Gaetano Di Bella e Sebastiano Trovato (S.T.) “Allure Ture con chi hai parlato? Con quello per il fatto qua di cambiare le cose…” (S. L.) “No parliamo…” (S.T.) “Di cambiare la posizione… di fare metà e metà… e dividiamo” (G.D.B.) “L’anno scorso i cristiani ce li avevamo solo noi altri… Per girare… bisogna fare che si prendono tutti pari assieme, giusto? E si pagano dall’incasso” (S.T.) “Le spese li paghiamo tutti” (G.D.B.) “Le spese li paghiamo tutti pari assieme… poi l’incasso quanto sono 1.000 euro? Si dividono in tre parti… una Ma (omissis) e noi altri… le spese si dividono dall’incasso stesso… dall’incasso… e le spese … e l’incasso che resta si divide in tre Intercettazione in carcere del 13 luglio 2017 tra Mario Pace e Antonio Pace (M.P) “Quello lì sopra con barche come è combinato? Ti ha fatto i conti… non ve li ha fatti?” (A.P) “No a me ha detto questo, sta lavorando poco…” (M.P) “Ma come poco con questo clima?” (A.P) “Ha detto sta lavorando poco…” (M.P) “Minchia fa caldo che sono due mesi… ci vuole qualcuno che lo controlla a papà…” (A.P) “Infatti” (M.P) “Diciamo tutti i giorni, ma minimo una volta a settimana vi dovete sedere, come siamo combinati…” L’espansione territoriale a Taormina e Giardini si manifesta anche attraverso progetti imprenditoriali particolarmente ambiziosi, ossia aprire attività commerciali, intestate a soggetti terzi incensurati, reimpiegando in tal modo capitali di illecita provenienza. La realizzazione di questi progetti imprenditoriali è alla base dei sequestri operati a carico della società di noleggio acquascooter, del lido Recanati beach e del bar “Etoile” di Giardini.