Svincolo di cantiere A18 bocciato da Roma, Itala e Scaletta presenteranno ricorso al Tar
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Il progetto delle rampe e i recettori sensibili
«Riteniamo che il parere del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sia basato su valutazioni errate e dunque presenteremo ricorso al Tar». A dirlo è il sindaco di Itala, Daniele Laudini, che annuncia la volontà di impugnare il decreto del 23 ottobre con il quale il Mase e l’Assessorato regionale Beni culturali e Identità siciliana hanno espresso giudizio negativo sulla compatibilità ambientale per la realizzazione dello svincoli provvisori di cantiere sull’A18 a Itala. L’Amministrazione italese siglerà a breve un protocollo di intesa con il Comune di Scaletta Zanclea e verrà proposto un ricorso congiunto al Tar del Lazio entro il termine di 60 giorni dall’emanazione del decreto, dunque entro Natale. «Abbiamo incaricato professionisti altamente qualificati dal punto di vista tecnico e legale per valutare se sussistessero i presupposti - spiega Laudini - e abbiamo ricevuto pareri positivi per presentare il ricorso al Tar, che costerà 38.000 euro circa tra spese per tecnici e legali, importo che verrà suddiviso a metà tra i due Comuni. Dunque a Itala costerà 19.000 euro, cifra che non consentirebbe di pagare la progettazione esecutiva di uno svincolo, quindi questo è l’ultimo tentativo per far realizzare l’opera: o adesso o mai più». Il sindaco ha sostenuto in Consiglio comunale che la valutazione fatta dal Ministero sui tre ricettori sensibili presenti nell’area dove sono previste le rampe, ossia chiesa, scuola e presidio Pte-118, sia errata e che il transito dei camion sulla Ss 114 provocherebbe disagi alla popolazione e alle attività commerciali dei due comuni, «dimenticate da chi solleva criticità sempre nuove che sono inesistenti - ha rimarcato - visto che sotto l'aspetto tecnico non c’è stata una bocciatura». «In merito alla chiesa, la parte esposta alla zona di transito dei camion è quella posteriore e ci pare assurdo che i mezzi che passano a decine di metri di distanza, con barriere antirumore, possa disturbare le attività religiose e il parroco non ha mai manifestato criticità; sulla scuola - ha proseguito Laudini - va evidenziato che i bambini non stanno per strada ma all’interno e si può vietare il transito dei camion negli orari di ingresso e uscita: in ogni caso quel plesso verrà chiuso perchè sono ripresi i lavori per la nuova scuola a Casalello, che termineranno entro il 2026». Sulla postazione Pte-118, il sindaco di Itala evidenzia che «il Mase sbaglia perchè non analizza lo scenario zero senza rampe, con il quale passerebbero 40 camion al giorno sulla strada provinciale davanti al presidio, anzichè i 20 previsti sulla rampa in ingresso protetta dalle barriere antirumore». Il primo cittadino ha poi sottolineato come la previsione dei 40 camion al giorno, che con le rampe sull’A18 si ridurrebbero a 20, sia palesemente errata in quanto l’attività di cantiere si svolge anche con mezzi che transitano tutti nello stesso istante e comunque non nell’arco delle 24 ore, perchè nel cantiere di Itala non si lavora h24, quindi i 20 camion vanno considerati nell’arco di 8 ore. «Non ci sono alternative, la rampa sulla carreggiata in direzione Catania non è fattibile perchè lì sorgerà il viadotto ferroviario - ha concluso Daniele Laudini - gli allacci potranno essere utilizzati anche in caso di emergenza e seppur è previsto il loro smantellamento, potremo trovare le soluzioni per mantenerli anche dopo i lavori del raddoppio ferroviario perchè portano benefici. In ogni caso saranno utili per diversi anni saranno e sono opere che danno dignità e sicurezza ai nostri territori» Dalla minoranza il consigliere Salvatore Cacciola ha sostenuto come appaia strano che il Tar possa ribaltare le decisioni del Mase e che comunque le rampe non hanno le caratteristiche tecniche che consentirebbero di mantenerle anche in futuro. Dal pubblico Francesco Freni, presidente del Comitato “Difendiamo Itala: la verità sempre”, ha chiesto se abbia senso presentare il ricorso vista l’improbabilità che lo stesso venga accolto: «Da una parte c’è il parere della commissione tecnica composta da decine di funzionari qualificati che hanno lavorato per mesi - ha evidenziato - e dall’altra ci sarà solo una relazione di parte, sebbene redatta da professionisti qualificati. Meglio accettare il parere e non litigare più sul punto, concentrandosi su altri aspetti problematici del progetto». Antonella Ciccarello ha invece chiesto se il costo sarà di soli 18.000 euro e chi autorizzerà i mezzi di soccorso ad utilizzare eventualmente le rampe. Per il sindaco Laudini non c’è certezza sugli esiti del ricorso al Tar ma gli autorevoli pareri legali e tecnici fanno ritenere all’Amministrazione che sia fondato e sul transito dei mezzi di soccorso Rfi ha esplicitamente la possibilità di utilizzo dell’infrastruttura per ragioni di protezione civile, e sarà compito dell’Amministrazione interagire coi vari soggetti coinvolti per stabilire le modalità di utilizzo.










