Lunedì 27 Ottobre 2025
Le motivazioni del parere negativo di compatibilità ambientale espresso dal Ministero


Svincoli provvisori A18, ecco perché Itala non serve ai cantieri del raddoppio ferroviario

di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ

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L'impatto che avrebbe avuto l'opera

Manca il bilanciamento tra l’impatto ambientale che l’opera avrebbe sul territorio e la sua reale utilità e le criticità sono rilevanti in relazione ai ridotti benefici prodotti dall’aver sottratto alla viabilità ordinaria un numero ridotto di mezzi pesanti. È questa la motivazione che ha portato il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ad esprimere parere negativo sulla compatibilità ambientale dello svincolo provvisorio dell’autostrada A18 a Itala, a servizio del cantiere del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, positivo invece per le rampe di Taormina, Sant’Alessio Siculo e Nizza di Sicilia. Il 24 ottobre è stato pubblicato il decreto firmato il 20 ottobre con l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, registrato il 23, con allegato il parere della Commissione tecnica Pnrr-Ptiec con tutte le motivazioni tecniche per gli svincoli provvisori, che secondo Rfi verranno realizzati in cinque mesi. Per Itala il Ministero ricorda che «la realizzazione dello svincolo in direzione Messina ed in direzione Catania apporta benefici commisurati ai veicoli di cantiere sottratti al transito sulla viabilità ordinaria, che sarebbero pari a 0,5 veicoli/ora in ingresso e 0,5 veicoli/ora in uscita dallo svincolo verso Messina e pari a 0 in entrata e in uscita verso Catania» e che lo svincolo di Itala è l’unico dei quattro proposti in cui non viene prodotto, e quindi trasportato, lo smarino derivante dalla realizzazione di gallerie. «Gli impatti ambientali - viene evidenziato - che la fase di realizzazione, esercizio e dismissione determinano sulle diverse componenti ambientali, con particolare riferimento a popolazione e salute umana, non sono bilanciati da tale beneficio». 

La Commissione, che ha valutato e vagliato le osservazioni del pubblico per il giudizio finale, acccogliendo sostanzialmente tutti i dubbi sollevati da cittadini e comitati spiega poi le motivazioni: in fase di esercizio transiterebbe sulle nuove rampe un numero esiguo di veicoli funzionali al cantiere degli imbocchi delle gallerie e della nuova stazione ferroviaria, variando, per il periodo di vita utile dello svincolo di Itala, la natura dei luoghi che attualmente sono parte di un tessuto urbano in cui sono presenti servizi (una struttura scolastica, un presidio territoriale di emergenza e guardia medica, una chiesa) trasformandoli in zone contigue ad una infrastruttura stradale destinata al transito di mezzi pesanti. Il tessuto urbano esistente verrebbe pertanto alterato per un lungo lasso temporale, pari ad almeno cinque anni corrispondente al tempo necessario per il completamento delle gallerie, per effetto di infrastrutture stradali temporanee ad esclusivo servizio della fase di cantiere dell’opera ferroviaria, che eliminerebbero spazi attualmente a servizio della popolazione. Verrebbero sottratte le superfici utilizzate a parcheggio che sarebbero inglobate nell’ampliamento della carreggiata stradale, l’ampliamento della carreggiata stradale avrebbe come conseguenza la perdita di vegetazione per effetto dei tagli propedeutici alla realizzazione degli interventi, con conseguente impatto negativo sul paesaggio dovuto alla trasformazione di una fascia verde in una nuova infrastruttura per tutto il periodo di vita utile dello svincolo.

Nella fase di esercizio dello svincolo di Itala, il transito di mezzi pesanti nel tessuto urbano si rifletterebbe negativamente sulla fruizione degli ambiti contigui alle abitazioni, con impatti negativi in termini di maggiori emissioni acustiche e in termini di inquinanti emessi in atmosfera dai mezzi pesanti che, sebbene dalle simulazioni del proponente risultino inferiori ai valori medi annui di legge per quanto riguarda il biossido di azoto e il Pm10, verrebbero rilasciati in prossimità dei bersagli sensibili. Infine un’ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalla constatazione per cui, nella fase di realizzazione e di dismissione dello svincolo di Itala, verrebbero effettuate lavorazioni invasive in termini di entità degli scavi, demolizioni, volumi di terre movimentate, con conseguente produzione di polveri, rumore e vibrazioni sia in fase di costruzione che per effetto delle demolizioni nella fase di dismissione. Gli impatti determinati da tali attività, che verrebbero effettuate in aree contigue alle abitazioni, avrebbero effetti negativi sulla componente popolazione e salute umana in termini di perdita di salubrità di un’area con la presenza di molteplici abitazioni civili e servizi. L’analisi dei livelli di rumore in fase di cantiere ha infatti evidenziato la necessità di installare barriere in corrispondenza delle aree di lavorazione in cui insisterà la rampa di uscita e la rampa di ingresso (con altezza 3 metri e lunghezza rispettivamente di 172 metri e 155 metri) che verrebbero installate in vicinanza delle abitazioni. A ciò si aggiungono gli esiti dell’analisi delle vibrazioni che evidenziano la presenza di numerosi edifici residenziali (otto compresa la scuola) nell’area di influenza delle vibrazioni prodotte dalle lavorazioni, per cui viene anche prospettata la possibilità di effettuare monitoraggi. Tali edifici risultano collocati nell’area di influenza nella quale si prevedono valori di vibrazioni eccedenti il limite diurno interno agli edifici sia ad uso abitativo sia ad uso scolastici, con effetti negativi sulla popolazione in termini di perdita di salubrità dei luoghi di residenza e di uso.


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