Lunedì 27 Ottobre 2025
Uno scolo totalmente bloccato ha innescato il movimento fango e detriti fino alla strada


Sant'Alessio, un canale ostruito da anni tra le cause dei dissesti sulla Statale 114 -FOTO

di Andrea Rifatto | 25/10/2025 | ATTUALITÀ

735 Lettori unici

Il canalone totalmente ostruito

Ci sono anche anni di incuria e abbandono dietro le conseguenze provocate dall’alluvione lampo che la scorsa settimana ha colpito la zona tra Sant’Alessio Siculo e Forza d’Agrò, con oltre 174,5 millimetri di pioggia caduti in 4-5 ore. Alla fragilità del territorio, infatti, si è aggiunta la totale assenza di manutenzione di quelle strutture deputate a contenere le precipitazioni ed evitare fenomeni dissestativi con conseguenti danni. Se è vero che il terreno non è riuscito ad assorbire l’enorme quantità d’acqua scaricata in poco tempo, con un picco di 80 millimetri in un’ora, è anche il totale abbandono dei sistemi di raccolta delle acque meteoriche ad aver innescato fenomeni franosi e allagamenti. Quanto accaduto nella zona sud di Sant’Alessio Siculo non aveva finora precedenti, almeno di tale gravità, visto che una notevole quantità di fango e pietre ha invaso la Statale 114 e l’acqua ha riempito il sottopasso per un’altezza di oltre un metro. Tra le cause individuate nei giorni seguenti, anche dall’Anas che in qualità di ente gestore della Ss 114 ha effettuato un sopralluogo per capire cosa sia accaduto, vi è la totale ostruzione di un canale di scolo proveniente da monte, che attraversa con un sottopasso anche l’autostrada Messina-Catania e arriva sulla Statale. 

Un canalone totalmente pieno di detriti e arbusti, che ha impedito all’acqua di scorrere facendola tracimare dopo la rottura delle sponde in un terreno privato adiacente adibito a parcheggio, da dove fango e terriccio sono arrivati sulla sede stradale a causa del flusso impetuoso che ha trovato la strada sbarrata all’interno del canale e ha deviato la propria corsa verso sinistra. Nel corso degli anni, tra l’altro, sono spariti alberi, terrazzamenti e muretti a secco che contribuivano a stabilizzare il versante in quella zona e così l'acqua ha trovato terreno "fertile" per scatenare un fenomeno franoso che oggi non è più possibile contenere, se non con sistemi artificiali e con la manutenzione dei sistemi di raccolta esistenti, che va eseguita al più presto da parte degli enti competenti.



COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.