Giovedì 12 Dicembre 2024
Il consigliere Riggio spiega le sue ragioni con un manifesto e attacca sulle residenze


Sant’Alessio, elezioni e ricorso al Tar: "Ecco perché abbiamo deciso di dire basta"

di Andrea Rifatto | 26/07/2022 | ATTUALITÀ

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I manifesti apparsi in paese

“Abbiamo deciso di dire basta e chiedere di far luce sulla vicenda provocata dalla volontà di chi, per tanti anni, ha creato le condizioni per farci andare al voto utilizzando residenze fittizie e al contempo dannose per il comune”. Con un manifesto apparso domenica per le vie di Sant’Alessio Siculo, il consigliere di minoranza Giuseppe Riggio ha spiegato le ragioni per le quali ha presentato ricorso al Tar di Catania, come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, per chiedere l’annullamento delle elezioni amministrative del 12 giugno, dalle quali è uscito sconfitto per 129 voti nella corsa a sindaco. Ricorso basato su due motivi, ossia presunte anomalie nella chiusura dei verbali dopo le operazioni di spoglio ma soprattutto la presenza di elettori che secondo l’opposizione sono residenti fittiziamente in paese, almeno 258, di cui 154 sono andati alle urne: di questi, 78 hanno ottenuto l’iscrizione nelle liste elettorali negli ultimi due anni e mezzo e 41 nei primi quattro mesi del 2022, quasi tutti provenienti da Catania e provincia. Anomalia che viene ritenuta “la ragione preponderante e sicuramente più determinante della sconfitta”. “Ogni competizione, che sia sportiva, politica o di qualsiasi altro genere, va disputata con l'osservanza di regole precise, valide per tutti i concorrenti, affidate a leggi e regolamenti - scrive Riggio nel manifesto rivolto ai cittadini - provate a pensare se sia corretto e tollerabile che in una competizione elettorale, e non per la prima volta, partecipi al voto una moltitudine di persone perché iscritte nelle liste elettorali grazie alla benevola concessione (non si sa come e dietro quale indagine) della residenza anagrafica nessuno di loro ha parenti, ascendenti, discendenti o coniugi a Sant’Alessio, nessuno di loro si è visto in campagna elettorale (ci saremmo accorti della presenza di un estraneo). Ma vi siete chiesti, allora, perché mai costoro hanno abbandonato il loro nucleo familiare nei paesi e nelle città di origine per trasferirsi, da soli, nel nostro paese? Non è dato sapere, al momento, se queste persone versano al Comune le imposte dovute come proprietari di seconde case o se godono dei benefici spettanti ai proprietari di prime case”. 

Secondo Giuseppe Riggio e i suoi “per troppe volte le elezioni comunali a Sant’Alessio sono state viziate dalla massiccia partecipazione al voto da parte di tante persone non aventi diritto alla residenza prima ancora che al voto, ma è arrivato il momento di scegliere tra la rassegnazione al sistema perverso che si è venuto a creare, lasciando intatto un ‘serbatoio’ di voti così nutrito e che certamente non esprime un voto libero, e la ribellione al sistema stesso. Personalmente, ma insieme a me tanti altri nostri concittadini - si legge ancora nel manifesto - vista anche l'intollerabile crescita del già consolidato e ben collaudato ‘serbatoio sopra cennato che ormai sembra aver assunto l'aspetto di una sfida (come a dire ‘non potete farci niente!’) abbiamo deciso di dire basta. Ed è per tali motivi che è stato proposto ricorso al Tar di Catania”. Agli alessesi viene spiegato che “l’azione giudiziaria intrapresa ha il solo scopo di tutelare gli interessi del Comune e dei suoi cittadini, tutti noi, che non siamo più disposti a tollerare una siffatta situazione, oltre la beffa. A tutti vorremmo far capire, in particolare alla stragrande maggioranza dei villeggianti che non si sono mai sottratti ai loro obblighi - conclude Giuseppe Riggio - che i vantaggi che derivano dal pagamento delle imposte e tasse comunali, ciascuno secondo i rispettivi obblighi, sono di gran lunga superiori a qualunque effimero risparmio comunque ottenuto”. Adesso si dovrà attendere il 20 ottobre, quando il ricorso elettorale verrà discusso dal Tar di Catania.


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