Venerdì 26 Aprile 2024
Contestati due motivi che avrebbero minato la regolarità del risultato. Ecco quali


"Elezioni falsate a Sant’Alessio Siculo": presentato un ricorso al Tar per farle annullare

di Andrea Rifatto | 19/07/2022 | ATTUALITÀ

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Le festa di Aliberti e del suo gruppo dopo lo spoglio

"Le elezioni sono insanabilmente inficiate da evidenti e macroscopiche illegittimità che ne minano la regolarità e il risultato elettorale che ha condotto all’elezione di Domenico Aliberti a sindaco e dei consiglieri appartenenti alla sua lista è stato irrimediabilmente falsato e deve essere annullato”. Con queste motivazioni finiscono nelle aule di giustizia le elezioni svoltesi a Sant’Alessio Siculo. Il consigliere di minoranza Giuseppe Riggio (candidato sindaco sconfitto per 129 voti) ha infatti presentato un ricorso al Tar di Catania, nella qualità di cittadino-elettore, contro il Comune e nei confronti dei consiglieri di maggioranza Natale Ferlito, Elisabetta Longo e Giovanni Saccà (la legge prevede di individuare almeno un controinteressato) per chiedere l’annullamento del verbale delle operazioni elettorali e l’atto di proclamazione di tutti gli eletti, nonché di tutti gli atti precedenti e/o susseguenti comunque connessi con il medesimo e che ne costituiscono i presupposti a norma di legge. La presidente della Quarta Sezione del Tribunale amministrativo, Federica Cabrini, con proprio decreto ha fissato l’udienza per il 20 ottobre designando come relatore il dottor Pierluigi Buonomo, ordinando a Riggio di provvedere alla notifica del ricorso e del decreto presidenziale alle parti interessate entro dieci giorni e di depositare alla segreteria del Tar la copia del ricorso con le prove dell’avvenuta notificazione a tutte le parti, gli ulteriori atti e i documenti del giudizio. Al Comune è stato invece ordinato di depositare in giudizio, nel termine di quindici giorni, una relazione illustrativa relativa ai fatti di cui è causa, contenente eventuali controdeduzioni ai motivi di ricorso e corredata di ogni documento richiamato nella relazione o comunque ritenuto utile ai fini della decisione. All'esito dell’udienza, il Collegio pronuncerà la sentenza e se i verbali dovessero essere annullati l’esito delle elezioni potrebbe essere a rischio. Due i motivi contestati nel ricorso, presentato dall’avvocato Paolo Turiano (Comune e consiglieri non si sono costituiti). 

Il verbale delle operazioni elettorali. Il primo riguarda il verbale delle operazioni dell’adunanza dei presidenti delle sezioni, dove è stata rilevata “una evidente causa di annullamento” in quanto “il 14 giugno alle ore 19.30 i presidenti, dopo avere aperto i verbali e completato i prospetti da inviare alla Prefettura e al Comune”, hanno ritenuto di dover rinviare “la conclusione delle operazioni al giorno successivo 15 giugno alle ore 10 e seguenti per il completamento di quanto necessario”. Frase che viete ritenuta “assolutamente sibillina e non facilmente comprensibile giacché non consente di individuare quali siano state, nella fattispecie, le circostanze che hanno indotto i presidenti delle due Sezioni a disporre un (del tutto immotivato) rinvio della conclusione delle operazioni (quali?)”. Rinvio che è “contenuto in un foglio separato e non numerato posizionato tra le pagine sei e sette del verbale, con la pagina sei che porta già la data del 15 giugno 2022, ore 13 e in alcuna parte del verbale si precisa se, una volta stabilito lo strano rinvio, si è proceduto a sigillare la buste contenenti le schede elettorali”. Dunque secondo Riggio sono state violate clamorosamente le indicazioni del Ministero dell’Interno sullo svolgimento delle operazioni elettorali, “se si pensa che una vicenda che doveva obbligatoriamente concludersi al più tardi nella tarda serata di lunedì 13 giugno si è protratta fino a mercoledì 15 senza che dal verbale possa in alcun modo evincersi la ragione per la quale ciò è avvenuto”.

Le residenze fittizie. Il secondo motivo di ricorso verte sulle residenze fittizie, legate a quel fenomeno non nuovo che l’avvocato Turiano definisce di “transumanza elettorale” che si verifica con l’approssimarsi delle consultazioni: “Quando detti fenomeni raggiungono le dimensioni di quanto accaduto a Sant’Alessio Siculo - viene però evidenziato - può tranquillamente pervenirsi alla conclusione che i risultati della consultazione elettorale siano talmente affetti da vizi originari da far legittimamente dubitare della effettiva volontà dei cittadini di avere voluto esprimere quella e non altra e diversa rappresentanza”. Gli elettori in questa tornata erano 1.442 e alle urne si sono recati in 1.056: i riflettori vengono accesi in particolare su 258 persone ammesse al voto perché residenti, “ma nate fuori (non solo e non tanto) dal comune medesimo ma addirittura in altri comuni di altre province (in prevalenza Catania e comuni viciniori). Se poi si verificano gli indirizzi cui corrispondono le (presunte) abitazioni di tali soggetti - si legge nel ricorso - è altrettanto agevole comprendere come si tratti di condominii (costituiti in prevalenza da mini-appartamenti per vacanze, e cioè seconde case) che vengono occupati esclusivamente nel periodo estivo e non costituiscono, dunque, quella dimora abituale voluta dall’articolo 43 del Codice Civile per avere diritto a fissare la propria residenza”. Delle 258 persone, 154 hanno votato e 78 di queste (di cui 41 quest’anno) hanno deciso di spostare la propria residenza a Sant’Alessio Siculo tra il 2020 e il 2022 e “in tutti i casi, tranne rarissime eccezioni, le residenze fittizie riguardano singole persone e non comprendono per intero i relativi nuclei familiari”. Dunque secondo Giuseppe Riggio “il risultato elettorale che ha condotto all’elezione di Domenico Aliberti alla carica di sindaco e dei consiglieri comunali appartenenti alla lista che ne sosteneva la candidatura è stato irrimediabilmente falsato dal gran numero di voti espressi da soggetti che non avevano titolo ad esercitare tale diritto in quanto iscritti nelle liste elettorali sulla base di residenze del tutto fittizie perché carenti dei requisiti voluti a tal proposito dalla legge”.


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