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Roccalumera, il Comune piomba nel dissesto finanziario: salta il Piano di riequilibrio
di Andrea Rifatto | 08/03/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/03/2024 | ATTUALITÀ
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La seduta consiliare di ieri sera
Quel termine risuonava ormai da una settimana all’interno del municipio e ieri sera è arrivata la certezza. A Roccalumera sarà dichiarato il dissesto finanziario. L’Amministrazione comunale ha alzato bandiera bianca dopo aver ricevuto la relazione dalla società “Centro Studi Area Sud Srl”, incaricata il mese scorso per la redazione del progetto di risanamento finanziario del Comune e la predisposizione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, come deliberato dal Consiglio comunale nella seduta del 20 novembre. Piano che doveva essere approvato entro 90 giorni, dunque non oltre l’1 marzo, ma a quella data è arrivata una “sentenza” negativa per l’ente, in quanto gli esperti contabili della società incaricata hanno rilevato un ulteriore disavanzo nel bilancio consuntivo 2023 e dunque il “rosso” per il Comune è lievitato fino a 6 milioni 961mila 655 euro, rispetto ai 6 milioni 194mila 872 euro emersi dal Rendiconto 2022, legato in particolare ai crediti vantati nei confronti dei contribuenti e non ad una particolare situazione debitoria del Comune, la causa principale che solitamente porta gli enti al dissesto. Dunque la giunta ha preso atto con una delibera dell’impossibilità di attivare la procedura di predissesto e ieri sera anche il Consiglio comunale ne ha preso atto all’unanimità (assenti Dario Caminiti in maggioranza e Rita Corrini in minoranza) dopo aver ascoltato le comunicazioni del sindaco Giuseppe Lombardo. Si aprono così le porte alla procedura di dissesto del Comune di Roccalumera. “È emerso come non vi siano le condizioni per chiudere il bilancio di previsione 2023/2025 in equilibrio e non si possa fare un Piano di riequilibrio sostenibile - ha spiegato in aula il primo cittadino - ci sono cifre non sostenibili, parliamo di quasi 7 milioni di disavanzo in un paese di 4mila abitanti dove le entrate tributarie sono state basse rispetto a quanto l’ente doveva incassare. Il dissesto non è una tragedia o una vergogna, il Comune potrà avviare un’azione di rilancio, ci assumeremo un compito ingrato ma con grande responsabilità e faremo sacrifici per qualche anno”. La dichiarazione di dissesto verrà dichiarata successivamente dal Consiglio (dopo l'approvazione del rendiconto 2023) e poi si insedierà un organismo straordinario di liquidazione che si occuperà della gestione finanziaria fino al 31 dicembre 2023. “Meglio il default anzichè un Piano di riequilibrio che non può essere sostenuto - ha rimarcato il sindaco - il danno che abbiamo ereditato è iniziato nel 2003, politicamente non condanno e non giustifico nessuno, per 10 anni si sono fatte spese e nei successivi 10 si è cercato di ripianare, una gestione ventennale che purtroppo non è stata all’altezza di un Comune che deve erogare e pagare servizi. Noi con le misure attivate abbiamo già recuperato 100mila euro dalla tassa rifiuti e una quota pari al 37% di evasione”. Alla seduta consiliare erano presenti anche Alfio Spinella e Fabio Sciuto della società “Centro Studi Area Sud Srl”, che hanno illustrato il lavoro svolto e alcuni dettagli tecnici della situazione finanziaria dell’ente, condivisi anche con il commissario ad acta nominato dalla Regione per la mancata approvazione del bilancio 2023-2025, Francesco Riela. “Assistiamo ad una morte annunciata - ha dichiarato la consigliera di minoranza Tiziana Maggio - dal 2019 evidenziamo le criticità dei bilanci e fino a otto mesi fa la responsabile dell’Area Finanziaria aveva attestato la conformità dei bilanci, anche se c’era un alto disavanzo. Tutto d’un colpo emerge il deficit e ci viene ‘imposto’ il dissesto. C’è stata estrema leggerezza di sindaco e giunta - ha contestato - non ci hanno messo nelle condizioni di valutare il Piano di riequilibrio, sarebbe stato meglio approvarlo e poi farlo esaminare agli organi di competenza, troppo facile scegliere il dissesto”. Accuse respinte da Lombardo: “Nessuna leggerezza, non si può approvare un Piano non sostenibile e andare allo sbaraglio - ha replicato - sarebbe stato un falso in bilancio, verificare la sostenibilità del Piano di riequilibrio è un obbligo e saremmo rimasti a galleggiare in attesa della Corte dei conti, che si esprime anche dopo uno o due anni. Il dissesto non è la morte, mi spiace umanamente se dovessero essere accertate responsabilità, la gestione è stata dell’Ufficio Ragioneria nel corso degli anni ma sono sicuro che chi ha agito l’abbia sempre fatto in buona fede”. Dopo la seduta l’opposizione ha diramato una nota aggiungendo che “senza alcun coinvolgimento delle altre forze politiche si è passati con troppa disinvoltura al dissesto, un evento che non ha precedenti nella storia di Roccalumera e purtroppo i nostri dubbi e le nostre perplessità sulle scelte politiche degli ultimi cinque anni si sono concretizzati nel peggior epilogo possibile per i nostri cittadini che, nel prossimo futuro, saranno costretti a versare le imposte comunali nella misura massima consentita dalla legge o addirittura subire l’istituzione di nuovi balzelli. In questo momento così grave, invitiamo l’Amministrazione a limitare il più possibile le ricadute negative sulla cittadinanza, sia sotto l’aspetto finanziario che garantendo l’erogazione di tutti i servizi necessari. Siamo fiduciosi che da oggi, dopo aver toccato il fondo, si inizi tutti insieme a risalire la china per fare uscire il nostro amato paese dal pantano finanziario in cui è precipitato. Noi quale gruppo di minoranza, come sempre abbiamo fatto, vigileremo su ciò che accade e continueremo nell’interesse di tutta la cittadinanza a dare il nostro contributo. Auspichiamo che con la collaborazione di tutti Roccalumera si possa risollevare”.