Acquedotto Eas, Forza d’Agrò attacca la Regione: "Non faremo insediare il commissario"
di Redazione | 11/01/2018 | ATTUALITÀ
di Redazione | 11/01/2018 | ATTUALITÀ
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Il sindaco Fabio Di Cara
"Non consentiremo alcun insediamento del commissario ad acta presso il Comune di Forza d’Agrò e da sindaco non consentirò più veri e propri ‘abusi di potere’ esercitati da organi e funzionari che totalmente incuranti dell’interesse pubblico dei cittadini, impongono decisioni unilaterali”. Il primo cittadino Fabio Di Cara è intenzionato a dare battaglia contro la Regione dopo la nomina di un commissario affinché provveda, in sostituzione del Comune dichiarato inadempiente, a far prendere in consegna l’acquedotto dall’Eas così come previsto dalla Legge regionale 16/2017. Il funzionario è stato nominato lo scorso 27 dicembre dall’assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità a Forza d’Agrò e in altri nove comuni messinesi (come abbiamo dato notizia nei giorni scorsi) e in altri sparsi in tutta l’Isola. Una decisione che Di Cara definisce “imposta con un provvedimento unilaterale e come sempre posto in essere dalla Regione siciliana per fronteggiare le assolute incapacità di gestione dei propri Enti, sistematicamente convertiti in “carrozzoni mangiasoldi” a danno dei contribuenti e dei Comuni”. Lamentele messe nere su bianco in una lettera inviata alla Regione, all’Eas, alla Prefettura, alla Procura della Repubblica, alla Corte dei conti Sicilia, al commissario ad acta Carmelo Briante e per conoscenza a tutti i Comuni commissariati. “Occorre precisare che l’Eas gestisce la rete idrica del Comune di Forza d’Agrò con regolare contratto di servizi sottoscritto da entrambe le parti sin dagli Anni ’60 – esordisce il sindaco – e la gestione, da circa 15 anni, è stata talmente carente e lacunosa e ad oggi l’Eas in liquidazione risulta creditrice nei confronti del Comune di Forza d’Agrò, di parecchie centinaia di migliaia di euro, frutto di canoni comunali riscossi e mai versati al Comune; a ciò si aggiunge che da oltre 10 anni l’Eas non provvede ad alcuna riparazione delle tubazioni e dei guasti, tanto che gli interventi sono stati sempre economicamente sostenuti dal Comune, il quale, ancora aspetta il rimborso di tali somme”. Secondo il primo cittadino del comune collinare “emerge che ad oggi l’Eas trattiene indebitamente somme di competenza dei Comuni per circa 10 annualità; non ha provveduto a pagare tutti gli interventi di manutenzione effettuati per oltre 100mila euro; non ha proceduto a riscuotere le somme di pertinenza nei confronti delle utenze, tanto da essere intervenuta la prescrizione per centinaia di migliaia di euro”. “Tali fatti oltre a costituire grave responsabilità sotto il profilo penale, di fatto costituiscono un vero e proprio danno erariale perpetrato in maniera continua e consapevole nei confronti del Comune – sostiene Fabio Di Cara – peraltro sono in corso diversi contenziosi tra il Comune di Forza d’Agrò e l’Eas in liquidazione proprio al fine di chiarire tali gravi fatti. A fronte di una assoluta incapacità di affrontare e risolvere le problematiche frutto di scelte politiche e amministrative che sicuramente non sono volte alla tutela e salvaguardia dell’interesse pubblico, gli organi regionali, pensano bene con un ‘colpo di spugna’ di cancellare anni e anni di malgoverno utilizzando lo strumento impositivo dei commissari ad acta. Il Comune di Forza d’Agrò non consentirà in alcun modo di porre fine ad una gestione fallimentare e gravemente dannosa per le casse sia comunali che regionali da parte dell’Eas con un atto unilaterale ed imperativo. La nomina e l’insediamento del commissario ad acta – prosegue – comporterà il passaggio di una rete idrica di oltre 80 anni mai manutenzionata e continuamente bisognosa di interventi; la mancata corresponsione di oltre 10 anni di canoni percepiti dall’E.A.S. e di fatto mai versati al Comune di Forza d’Agrò; la mancata corresponsione di tutte le somme spese per la manutenzione ordinaria della rete idrica di fatto anticipate dal Comune di Forza d’Agrò; l’assunzione di oneri e costi talmente elevati che determineranno l’impossibilità di garantire servizi essenziali ai cittadini. È quanto mai ovvio, infatti, che la nomina del commissario determinerà sicuramente gravissime conseguenze per la gestione dei servizi essenziali offerti dallo scrivente Comune, in quanto, a causa di una imposizione di dubbia legittimità non sarà più possibile garantire servizi essenziali per la comunità quali ad esempio il trasporto scolastico, la retribuzione mensile degli impiegati, e/o il pagamento delle utenze telefoniche ed elettriche. Certamente la responsabilità di tali gravi conseguenze dannose per la collettività, non potrà in alcun modo essere imputabile alle amministrazioni comunali, le quali, quotidianamente affrontano in prima linea immani difficoltà, spesso conseguenza e frutto di scelte altrui poco condivisibili. I Comuni non possono più tollerare imposizioni dall’alto che cagionano immani danni alla collettività e non consentono di espletare le funzioni pubbliche serenamente e nel rispetto delle prerogative costituzionali”. Per tali motivi Di Cara ha invitato l’Assessorato “ad annullare e/o revocare il decreto di nomina del commissario ad acta e, in subordine, a sospendere l’insediamento dello stesso, al fine di scongiurare le gravi conseguenze per la cittadinanza che tale tipo di provvedimento comporterà”. Al prefetto viene chiesto “un immediato intervento presso le competenti autorità al fine di scongiurare l’ennesimo, illegittimo atto posto in essere in danno dei Comuni e dei cittadini”. Alla Corte dei conti “un immediato intervento al fine di valutare la sussistenza di responsabilità erariali in capo ai soggetti competenti per la cattiva gestione dell’Ente regionale Eas”. Infine alla Procura della Repubblica si chiede di accertare “la sussistenza di profili di responsabilità penale per i fatti sopra esposti”.