Martedì 16 Aprile 2024
Il sindaco di Mandanici prende il posto di Fabio Di Cara. Ecco i primi obiettivi


Unione dei Comuni Valli Joniche, Armando Carpo è il nuovo presidente

di Andrea Rifatto | 11/07/2018 | POLITICA

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Armando Carpo

È Armando Carpo il nuovo presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani. Il 43enne sindaco di Mandanici è stato eletto oggi pomeriggio all’unanimità dall’assemblea dei sindaci degli undici comuni che fanno parte dell’organismo sovracomunale. Alla votazione nella sede dell’Unione, a Rocchenere (Pagliara), erano presenti il presidente uscente Fabio Di Cara (sindaco di Forza d’Agrò), Marco Saetti (Casalvecchio), Matteo Francilia (Furci), Gaetano Argiroffi (Roccalumera), Sebastiano Gugliotta (Pagliara), Concetto Orlando (Roccafiorita), Davide Paratore (Antillo) e Giuseppe Trimarchi (vicesindaco di Savoca). Assenti per impegni solo i sindaci Marcello Bartolotta (Limina) e Giovanni Foti (Sant’Alessio). Carpo subentra a Di Cara, il cui mandato era già scaduto da un anno essendo stato eletto nell’aprile 2016 e secondo Statuto rimarrà in carica 12 mesi, anche perché a Mandanici si tornerà al voto nel 2019 e l’attuale sindaco non sarà più ricandidabile. Nei prossimi giorni provvederà a nominare la nuova Giunta dell’Unione, che sarà formata da quattro assessori, uno scelto tra i rappresentanti dei comuni di Pagliara, Roccalumera e Furci, ossia della Valle del Dinarini, e gli altri tre dalla Val d’Agrò. L’Unione Valli Joniche dei Peloritani si rinnoverà presto in buona parte anche nel Consiglio, in quanto dovranno subentrare i nuovi rappresentanti di Roccalumera, Furci, Casalvecchio e Roccafiorita a seguito delle elezioni amministrative dello scorso 10 giugno e dovranno essere eletti i nuovi presidente e vicepresidente, rispettivamente al posto di Francesco Moschella, rieletto a Furci ma dimessosi per entrare in Giunta, e Rosario Trischitta, sostituito nel Consiglio dell’Unione lo scorso anno dalla sua collega consigliera Alessandra Marisca.

Un ente, quello che riunisce gli undici comuni, nell’immobilismo ormai da diversi anni e che non riesce a mettere in piedi serie iniziative condivise che possano risultare utili al territorio e ai cittadini. Armando Carpo punta adesso a provare un’azione di rilancio e ha già in mente alcuni punti: “L'Unione in questi anni ha zoppicato – ammette – anche se qualche servizio in forma associata è stato fatto ma il mio obiettivo è incrementarli ancora di più, anche per sopperire alle carenze economiche e di organico dei Comuni. Tra le questioni che ho a cuore vi è quella di verificare lo stato di inquinamento elettromagnetico e dell’aria del centri abitati, perché sembrerebbe che le malattie tumorali siano in crescita: magari si potrebbero coinvolgere esperti, in primis gli oncologi, per verificare ad esempio se da Milazzo, che in fondo in linea d’area è a poca distanza da noi, o da altre zone possano arrivare nubi tossiche, così come controllare le emissioni delle antenne della telefonia”. Tra le altre iniziative che il nuovo presidente valuta vi è anche l’incremento di alcune materie nelle scuole, come educazione ambientale, per educare sin più piccoli i cittadini di domani al rispetto delle comunità in cui vivono, in un periodo in cui si sente parlare troppo spesso di incivili e rifiuti abbandonati. “Durante il mio mandato – conclude Carpo – voglio provare a fai rientrare nell’Unione il comune di S. Teresa e i quattro centri della Valle del Nisi (Nizza, Alì Terme, Alì e Fiumedinisi) perché un territorio più unito e compatto non può che essere più forte”.


COMMENTI

Armando Carpo | il 11/07/2018 alle 22:16:02

Ho letto l'articolo e ringrazio. Il termine zoppicare diciamo e' quello che le comunità in genere forse pensano dell'unione, in realtà in questi anni già diverse iniziative comuni sono state fatte e tante altre ancora però devono essere fatte. Ma credo che la presidenza Di Cara sia stata una presidenza che ha davvero mirato ai servizi comuni che magari non hanno risonanza mediatica ma che sono invece importanti per le casse di ogni Comune dell'unione. Un grazie, infine, ai colleghi tutti per la fiducia espressa.

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