Venerdì 19 Aprile 2024


Rifiuti, "Si faccia una Aro comprensoriale"

di Comitato Jonico Beni Comuni | 17/06/2013 | AMBIENTE

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Il Comitato Jonico Beni Comuni dopo l’incontro sul tema della gestione dei rifiuti negli studi televisivi di Tele90 con gli Amministratori di Alì Terme, Roccalumera e S. Teresa di Riva, ha incontrato i rappresentanti del Consiglio Comunale di quest’ultimo comune.
Negli incontri si sono esposte quelle che riteniamo debbano essere le caratteristiche essenziali di un servizio di raccolta differenziata che raggiunga gli obiettivi minimi fissati dalla Legge regionale n.9/2010 - 65% RD e 50% recupero materia - entro il 2015 . Per evitare ulteriori pesanti sanzioni come quella che è stata combinata all’Italia nel 2012 (multa 56 milioni di euro e ammenda giornaliera di 256 mila euro fino al raggiungimento dell’obiettivo previsto dalle direttive europee, 65% dal 2012) è bene che l’ obiettivo di RD venga raggiunto il prima possibile.

Una delle finalità della Legge Regionale 9/2010 riconosce il ruolo dei comuni quali responsabili del servizio erogato ai propri cittadini, anche attraverso soggetti diversi, ai sensi dell’articolo 4.
Per i motivi sopra espressi, la priorità per i comuni è la tempestiva attuazione di un modello di raccolta differenziata che preveda la differenziazione di tutte le frazioni di materia, incluso la frazione organica da smaltire in un centro di compostaggio, con il metodo “porta a porta spinto”, escluda la possibilità di libero conferimento dei rifiuti e valorizzi la partecipazione dei cittadini, anche con riferimento a forme di premialità economiche in funzione dei livelli di raccolta differenziata raggiunta.

Il coinvolgimento della cittadinanza, sin dalla progettazione del nuovo sistema di raccolta, è un passaggio nevralgico: gli interventi sul territorio se gestiti (imposti) dall’alto possono generare frizioni e conflitti. Un percorso di cambiamento deve necessariamente confrontarsi con le esigenze del territorio e delle persone che ci vivono.

Per questa ragione riteniamo essenziale la convocazione dei Consigli Comunali aperti al confronto con i cittadini, in tutti i comuni del comprensorio.
La legge regionale n.9/2010, come modificata dalla legge regionale n.3/2013, consente ai comuni di istituire un ARO (area di raccolta ottimale) al fine di realizzare gli obiettivi di differenziazione, adeguatezza ed efficienza dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. A nostro avviso, è opportuno che i comuni della fascia jonica costituiscano un unico ARO per svolgere direttamente (in house) gli anzidetti servizi. La convenzione di ARO da stipulare tra i comuni dovrebbe prevedere anche la presenza della società civile e associazioni ambientaliste nell’Assemblea ARO.

Un ARO costituito da un alto numero di comuni associati darebbe maggior forza per ottenere la dislocazione di mezzi ed impianti, come quello di compostaggio, necessari per un corretto ciclo dei rifiuti.
Sulla possibilità di riapertura della discarica di S. Teresa di Riva nutriamo perplessità e preoccupazioni. Aspettiamo di avere informazioni e dati per esprimere un giudizio nel merito.

Nel frattempo, tramite presentazione di apposita Istanza, solleciteremo un atto di indirizzo a tutti gli Amministratori dei Comuni del comprensorio per l’istituzione di un Area di Raccolta Ottimale e la predisposizione e l’approvazione dei relativi atti fondamentali.

L’istanza è visionabile al seguente link: 

Clicca per leggere l'istanza

 


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 18/06/2013 alle 07:34:15

Occorre aggiungere che un impianto di compostaggio, allo stato dell'arte, deve prevedere la digestione anaerobica (cioè in assenza d'aria). Questa produce diversi gas, ma sopratutto metano, che non va a finire nell'atmosfera ma alimenta un generatore di elettricità (come i pannelli fotovoltaici) che immessa in rete da un reddito che fa in modo che la spazzatura diventi una risorsa. Quello che resta, opportunamente trattato, diventa compost di qualità. Questi impianti, che prevedono peraltro locali in leggera depressione per non spandere gli odori, per essere convenienti economicamente devono avere una dimensione minima ragguardevole: ecco perché occorre che gli impianti siano al servizio di almeno 50/100 mila persone. Infine, l'umido appena raccolto (al massimo ogni due giorni) deve essere portato nell'impianto di compostaggio: il servizio di trasporto non può essere economicamente da un solo comune (occorre fare viaggi col camion non vuoto!). Cominciamo a ragionare scientificamente!?!

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