Giovedì 25 Aprile 2024
L’esperto, con le sperimentazioni sul campo, individuò la causa del flagello degli agrumi


Lionello Petri e l’Osservatorio sul mal secco: una scoperta storica a Santa Teresa di Riva

di Paola Rifatto | 23/04/2023 | STORIA

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Fazio e Petri e un pianta colpita da mal secco

La malattia provocava il disseccamento degli alberi di limone: iniziando dai rametti, si estendeva ai rami più grossi e da questi al fusto e in seguito alle radici, determinando la morte delle piante. Un vero e proprio flagello per gli agrumi. Una patologia denominata “mal secco”, i cui primi casi furono osservati nei limoneti di Santa Teresa di Riva nel 1918. La malattia si diffuse velocemente nello stesso comune e nei vicini centri di Roccalumera e Nizza di Sicilia, portando tra il 1920 e il 1930 alla distruzione di molti ettari di limoneto nella provincia di Messina, all’epoca una delle più fiorenti regioni limonicole del mondo. Vista la gravità dei danni che la malattia stava provocando all’economia della Sicilia nord-orientale, la Camera Agrumaria di Messina (regio commissario era l’onorevole Michele Crisafulli Mondìo) nel luglio 1929 indisse un concorso per un rimedio contro il mal secco degli agrumi, con un premio di centomila lire da assegnare a chi avesse scoperto un metodo efficace di lotta. (rivista Citrus, n. 8, 1929). Subito dopo, al fine di accelerare le ricerche, lo stesso Ente, d’intesa con il Ministero dell’Economia Nazionale, istituì a Santa Teresa di Riva un Osservatorio di Fitopatologia. La direzione scientifica dell’Osservatorio venne affidata alla Regia Stazione di Patologia vegetale di Roma e al suo direttore, Lionello Petri (1875-1946), che dal 1925 studiava il mal secco; fu assunto in qualità di assistente Gaetano Ruggieri (1904-1965), futuro direttore della Stazione Sperimentale di Frutticoltura e Agrumicoltura di Acireale, mentre l’incarico di preparatore delle esperienze e capo tecnico per i campi sperimentali fu affidato all’agronomo Salvatore Fazio (1901-1980). I due campi sperimentali furono istituiti nel vivaio del dottor Sebastiano Pugliatti e l’agrumeto dell’avvocato Trimarchi. La gestione amministrativa dei fondi messi a disposizione dalla Camera Agrumaria e dal Ministero dell’Economia Nazionale fu affidata alla Cattedra ambulante di Agricoltura di Messina.

L’Osservatorio, fornito degli strumenti scientifici necessari per le ricerche, era sito in contrada Cantidati, nelle vicinanze degli agrumeti più gravemente colpiti dalla malattia, presso la Scuola di avviamento professionale ad indirizzo agrario. Cominciò a funzionare nel settembre del 1929, permettendo di moltiplicare le osservazioni e le esperienze, sia sull’eziologia della malattia, sia sui tentativi per trovare un metodo pratico ed efficace di lotta. Gli studi condotti in loco portarono nel dicembre del 1929 alla scoperta di un fungo, il Deuterophoma tracheiphila, che si riscontrava costantemente nei rami delle piante colpite dal mal secco. Ma questa scoperta da sola non era sufficiente ad affermare che il micro fungo fosse responsabile della malattia, in quando poteva anche sopravvenire alla stessa. Per identificare in modo certo la causa della patologia furono condotte esperienze di riproduzione sperimentale, oltre che a Santa Teresa, anche a Roma, in ambiente immune dal mal secco, che confermarono la patogenicità del fungo. All’Osservatorio di Santa Teresa si recarono nel dicembre del 1929 il dottor H.S. Fawcett, professore di Patologia vegetale all’Università della California e il dottor G. Savastano della Stazione di Agrumicoltura di Acireale e Petri diede ad essi una parte del materiale di ricerca di cui i due studiosi si servirono per un interessante studio sperimentale svoltosi ad Acireale. (Citrus, n. 11-12,1947). Nel 1930 Lionello Petri comunicò al Ministero dell’Agricoltura la scoperta dell’agente patogeno del mal secco e chiese l’autorizzazione a recarsi in Grecia per accertare l’origine della malattia; poté così verificare che alcuni agrumeti, fin dal 1900, ne erano stati colpiti: da qui la supposizione che il mal secco fosse arrivato in Sicilia da circa 12 anni, importato dalla Grecia o dalle isole dell’Egeo. La scoperta del parassita determinante il mal secco e la riproduzione sperimentale della malattia chiusero un quinquennio di laboriose ricerche (1925-1930), durante il quale Petri individuò anche i metodi di lotta, dall’endoterapia alla diffusione delle varietà resistenti.

L’Osservatorio, essendo terminate le ricerche sulla malattia, venne soppresso nel 1932. Tuttavia lo studio dell’eziologia del mal secco fu continuato dalla Stazione di Patologia di Roma con la collaborazione della Stazione Sperimentale di Frutticoltura e di Agrumicoltura di Acireale. A Santa Teresa restarono in funzione gli impianti sperimentali fino all’esaurimento delle esperienze in corso. Petri morì a Roma nel 1946, “povero, più povero di quando aveva cominciato la sua carriera”. È stato uno scienziato di fama internazionale, che ha dedicato la sua vita allo studio delle malattie delle piante, ma anche un uomo integro e disponibile, che curava molto i rapporti con i  suoi collaboratori ai quali non faceva mancare aiuti morali e materiali, curava altresì la divulgazione degli studi e delle ricerche che conduceva, attraverso il  Bollettino della Stazione di patologia vegetale di Roma. La sua opera, testimoniata da oltre 300 pubblicazioni, resta una pietra miliare nella storia della biologia applicata. Gaetano Ruggieri, che dopo l’attività condotta all’Osservatorio di Santa Teresa di Riva, continuerà gli studi sul mal secco, in occasione della cerimonia di commemorazione di Petri tenutasi nel 1947 al Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, ricordando l’attività del Maestro, evidenziò che nella lotta contro il mal secco lui era stato “…non soltanto il ricercatore e sperimentatore illuminato, ma anche il principale spirito direttivo, suscitatore di attività pratiche e di parallele ricerche ed esperienze”. (“Ricordando Lionello Petri” in  Citrus, n. 11-12, 1947). Roma, dove per tanti anni ha diretto la Stazione di patologia vegetale, gli ha dedicato una pubblica via nel quartiere Centocelle; Livorno, città natale, gli ha intestato un Parco. A Santa Teresa di Riva, dove Lionello Petri ha condotto le ricerche e gli esperimenti per lo studio del mal secco, la memoria dell’insigne fitopatologo è rimasta viva grazie all’intitolazione della scuola media statale, effettuata verso la metà degli anni Sessanta su iniziativa di Salvatore Fazio, suo collaboratore all’Osservatorio, e del preside Francesco Crupi.


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