Venerdì 19 Aprile 2024
Il presidente ribadisce che la revoca di Melina Scarcella ha solo sanato una illegittimità


Unione Valli Joniche, Moschella nega: “Nessuna spaccatura in Consiglio"

di Andrea Rifatto | 06/04/2016 | POLITICA

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Francesco Moschella, presidente del Consiglio dell'Unione

Nessun pregiudizio personale nei confronti del consigliere Melina Scarcella ma l’annullamento della delibera del 2014 con la quale veniva eletta vicepresidente è stato solo un passaggio necessario a sanare un atto viziato da illegittimità. E il Consiglio dell'Unione non si è spaccato. È quanto dichiara, in sintesi, il presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani all’indomani della revoca della delibera di nomina del consigliere Scarcella dalla carica di vicepresidente dell’assemblea consiliare, votata lunedì sera dell’ente sovracomunale. Decisione che l’ormai ex vicepresidente Scarcella ha giudicato come una ignobile e denigratoria battaglia contro la sua persona e come un attacco politico visto il ruolo di consigliere di minoranza che ricopre al comune di Pagliara, dove è sindaco l’attuale presidente dell’Unione dei Comuni, Domenico Prestipino. “L’atto di votazione sull’annullamento della delibera è avvenuto in autotutela per vizi riscontrati dal segretario dell’Unione e successivamente confermati anche da un parere tecnico (e non politico) dell’assessorato regionale agli Enti locali (richiesto dalla Scarcella tramite lettera inviata al Prefetto di Messina) – scrive oggi Moschella – e non vi è nessuna motivazione personale alla base della votazione ivi richiamata ma la finalità era ed è esclusivamente tecnica (ovvero sanare un atto viziato), in quanto nei confronti della signora Scarcella non vi è nessun pregiudizio personale da parte di alcuno dei componenti della Giunta o del Consiglio, al netto di evidenti ma naturali discordanze di natura caratteriale e politica, e si ribadisce inoltre che questa presidenza e l’intero Consiglio sono sempre aperti alla collaborazione di chiunque voglia fare il bene di questo territorio”. La domanda sorge spontanea: come mai, se non vi era nessun pregiudizio e si trattava solo della necessità di sanare una illegittimità, non è stata rieletta Melina Scarcella per la carica di vicepresidente? Il fatto che non fosse presente in aula al momento della votazione appare solo una scusa.

Il presidente del Consiglio si sofferma poi sulla spaccatura registratasi all’interno del Consiglio in merito alla revoca dell’incarico di vicepresidente. “Vorrei sottolineare che, al contrario di quanto affermato, non sussiste alcuna spaccatura all’interno del Consiglio dell’Unione poiché non esistono nemmeno le categorie di maggioranza e minoranza. L’Unione, infatti, essendo organo sovracomunale e terzo rispetto a tutte le parti politiche locali, ha l’obbligo morale di lavorare per il bene del territorio e non per interessi di bottega”. Spaccatura che però è evidente e innegabile, visto che nel corso dell’ultima seduta si sono formati due schieramenti ben definiti e la “decadenza” dell’ex vicepresidente è stata votata favorevolmente solo da 5 consiglieri su 22, cioè meno di un quarto dei componenti il Consiglio. In aula, dopo abbandoni e fuoriuscite, sono rimasti solo in 8, numero minimo per poter mantenere in vita la seduta, e non si può certo nascondere che ci si trovi davanti ad un assemblea più che divisa.

“Il mio impegno personale è far sì che la collaborazione all’interno del Consiglio e tra gli organi di questa Istituzione sia efficace e continua e auspico che la libertà di scelta all’interno degli organi collegiali sia sempre tutelata e garantita, essendo questa sinonimo di democrazia e partecipazione – prosegue Moschella. Inoltre, abbandonare i lavori d’aula quando le posizioni prevalenti non corrispondono alle proprie, potrebbe essere interpretato come volontà di sottrarsi ad un confronto pubblico poiché è sempre preferibile a mio avviso dibattere tali questioni all’interno dell’aula consiliare e non sulle pagine dei giornali". Sarebbe bastato che l'Unione dei Comuni, in questi mesi così come negli ultimi anni, si occupasse di questioni che riguardano lo sviluppo del territorio anzichè litigare per le poltrone, e forse sulle pagine dei giornali sarebbe finito ben altro.


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