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Accordo tra i sindaci e ampia maggioranza sul voto. Il Consiglio chiede più voce


Unione dei Comuni, Saglimbene eletto presidente grazie alla "pax casalvetina"

di Andrea Rifatto | 10/10/2018 | POLITICA

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Carmelo Saglimbene durante il suo intervento

“Che senso ha farsi la guerra in questi piccoli comuni, dove bisogna lavorare tutti insieme per raggiungere obiettivi. E a maggior ragione all’Unione”. Si può riassumere con le parole del sindaco di Casalvecchio, Marco Saetti, il percorso politico che ha portato ieri sera all’elezione del nuovo presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani. La carica è andata a Carmelo Saglimbene, consigliere di minoranza di Casalvecchio, il cui nome è stato proposto nelle scorse settimane da Saetti agli altri colleghi sindaci, che si sono fatti carico di indirizzare i propri consiglieri a convergere uniti (o quasi) sul nome indicato dal primo cittadino casalvetino. Che con l’elezione di Saglimbene, suo ex alleato politico con cui c’è sempre stato un rapporto di stima reciproca, riesce così anche a distendere i toni nel suo comune, gettando le basi per una “pax politica” ricercata sin da tempi non sospetti nell’interesse della sua comunità. Carmelo Saglimbene ha incassato 13 voti su 17 presenti, tre schede bianche e una nulla. Nell’aula consiliare di Sant’Alessio la seduta ha preso il via già in prima convocazione, presieduta dalla vicepresidente Angela Briguglio, vista la massiccia presenza di consiglieri (sui 22 totali) degli 11 comuni dell’ente sovracomunale. In apertura hanno giurato i neoeletti nei comuni alle Amministrative di giugno, ossia Sebastiano Foscolo e Ivan Cremente per Roccalumera, Sarah Vita e Rosanna Garufi per Furci, Santino Saglimbene e Carmelo Saglimbene per Casalvecchio, Emanuele Occhino ed Emilia Mazzullo per Roccafiorita, che si sono così uniti a Katia Palella e Francesco Nicita di Savoca, Angela Briguglio e Domenico Prestipino di Pagliara, Shane Palella di Antillo, Antonino Ragusa e Stefania Saglimbeni di Limina, Piero Bartolone di Forza d’Agrò e Alessandra Marisca di Sant’Alessio. Assenti Giuseppe Bartorilla di Sant’Alessio (che deve ancora giurare), Cristina Santoro di Forza d’Agrò, Angelica Ciatto e Giuseppe Scoglio di Mandanici, Giuseppe Muscolino di Antillo. Al Consiglio presenti anche gli assessori dell’Unione, i sindaci Marco Saetti (Casalvecchio), Concetto Orlando (Roccafiorita), Davide Paratore (Antillo) e Sebastiano Gugliotta (Pagliara).

Carmelo Saglimbene è stato l’unico candidato e a differenza del passato non si sono registrate corse all’ultimo voto, perché i giochi erano già fatti prima della seduta. E non è mancato qualche malumore da parte di chi ha ritenuto che il Consiglio sia stato scavalcato dai sindaci, visto che la riunione informale che era stata indetta per discutere dell’elezione del presidente è andata deserta per l’assenza dei consiglieri e la seconda non si è mai tenuta, considerato che ormai la maggioranza dei componenti aveva ricevuto chiara indicazione su come esprimersi in aula. Saglimbene si è detto onorato di essere stato eletto e contento che sia stato indicato un consigliere di minoranza: “Questa elezione è segno di maturità politica e voglia di partecipazione – ha evidenziato nel suo intervento – ringrazio i sindaci e voi consiglieri. Garantirò presenza ed esperienza per far sì che questo Consiglio sia propositivo”. Il Consiglio ha chiesto alla Giunta di essere tenuto in maggiore considerazione: “I sindaci non si ricordino di noi solo per l’approvazione dei bilanci ma chiediamo di essere ascoltati di più” – ha sottolineato Bartolone. Per Mazzullo l'assemblea consiliare rappresenta "un momento di crescita e confronto dove lavorare per tematiche comprensoriali, a partire dalle infrastrutture stradali", mentre Marisca ha ricordato le iniziative portate avanti dall'Unione come la partecipazione alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Saetti ha rimarcato come serva "un cambio di atteggiamento, dobbiamo superare retaggi e divisioni per definire insieme una serie di azioni di sviluppo per continuare a ricercare un grosso cambiamento culturale. Le ultime Giunte dell’Unione si sono mosse in questa direzione, il Consiglio deve essere di supporto all’Esecutivo per fornire idee, con impegno e dedizione”. Sulla stessa scia Paratore, che ha esortato il Consiglio a essere strumento cardine dell’Unione. Consiglio che ieri si è riunito dopo dodici mesi dall’ultima seduta e che deve ancora approvare i bilanci degli ultimi due anni.


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