"Terremoto" sul Piano regolatore di Savoca, un consigliere lascia la maggioranza
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
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Sterrantino ha letto una dichiarazione e lasciato il gruppo
Quando mancano pochi metri alla meta, con la conclusione dell’iter di approvazione, a Savoca spuntano “sorprese” sul Piano regolatore generale, per il quale manca soltanto la deliberazione consiliare di presa d’atto della sua efficacia ed esecutività, visto che con l’acquisizione di tutti i pareri nessun ulteriore adempimento compete più al Dipartimento regionale dell’Urbanistica. Su richiesta del gruppo di minoranza, che dopo il rilascio del parere tecnico di competenza del Comune avvenuto il 2 dicembre ha chiesto un dibattito per avere chiarimenti di carattere tecnico e normativo, si è riunito e in apertura dei lavori è arrivato l’addio al gruppo di maggioranza “Vivi Savoca” da parte consigliera Cristina Sterrantino, insediatasi in Consiglio a maggio 2023, che ha comunicato di assumere da qui a fine mandato una posizione indipendente, passando al gruppo Misto. «Una decisione che non nasce da impulsività ma da una valutazione attenta e sofferta in relazione alle mie richieste di conoscere l’iter procedurale del Prg - ha spiegato - con riferimento soprattutto alla partecipazione attiva dei cittadini al processo delle osservazioni. I documenti da me richiesti sono sempre stati secretati e non c’è stata trasparenza nella procedura, il fascicolo delle osservazioni, insieme alle controdeduzioni effettuate dal progettista incaricato, non risulta mai essere stato pubblicato sul sito istituzionale, privando così cittadini e consiglieri di un accesso che dovrebbe essere garantito come principio essenziale della Pubblica Amministrazione. Mi è stata negata ogni possibilità di ottenere copia integrale e mi è stata data soltanto la possibilità di prendere visione, omettendo però tutto il fascicolo delle osservazioni e giustificando tale omissione con la tutela della privacy dei cittadini, in contrasto con il mio ruolo di consigliere. Ho inoltre ricevuto più volte dinieghi verbali all’ accesso agli atti da parte del responsabile dell’Ufficio Tecnico - ha proseguito Sterrantino - motivati con il fatto che l’iter non era ancora concluso: tuttavia, dalle date e dai documenti ufficiali risulta chiaramente che già poche ore dopo il mio incontro con l’Ufficio tecnico avvenuto l’1 dicembre, l’istruttoria del Piano regolatore generale era pronta. Sono stati sollevati dubbi da più membri di quest’aula, riguardo la mia compatibilità o incompatibilità al Prg, semplicemente per aver espresso la volontà di voler approfondire l’iter del Piano: dubbi del tutto infondati e offensivi, che non solo mettono in discussione la mia integrità, ma risultano del tutto incoerenti con la realtà di un piccolo comune, dove eventuali situazioni di incompatibilità, se davvero ritenute tali, potrebbero riguardare tutti i consiglieri e non solo la mia persona. Di fronte a tutto questo, non posso più riconoscermi nei metodi, nelle scelte e nelle dinamiche interne del gruppo di maggioranza - ha concluso la consigliera - non posso riconoscermi in un contesto in cui la richiesta di chiarezza genera sospetto, in cui il diritto all’accesso viene negato o rallentato da continui dinieghi e rimandi e in cui il confronto viene sostituito dalla diffidenza». Parole che hanno sorpreso la maggioranza, mentre la segretaria ha replicato che tutti gli atti richiesti sono stati messi a disposizione della consigliera. La minoranza si è concentrata sulle 51 osservazioni al Prg, di cui 43 sono state dichiarate accoglibili nel 2021 (pubblicate il 5 dicembre di quest’anno) ma successivamente buona parte respinte nel 2024 (verranno pubblicate dopo la presa d'atto in Consiglio) in base al parere sulla Valutazione ambientale strategica rilasciato nel dicembre 2023 dalla Regione: «Con quale criterio - ha chiesto il capogruppo Giuseppe Muscolino - sono state valutate le richiese dei cittadini?». A rispondere è stato il progettista dello strumento urbanistico incaricato dal Comune, l’architetto Gaetano Scarcella: «La Regione ci ha chiesto di valutare una riduzione quantitativa delle aree di espansione (zone C, ndr) e delle cubature per evitare un sovradimensionamento del piano in ragione della verosimile entità della popolazione - ha spiegato - e dunque le osservazioni sono state riviste e sono state rigettate tutte quelle che prevedevano un aumento di cubatura, passata in totale da 763.000 a 682.000 metri cubi». Il sindaco Massimo Stracuzzi ha respinto al mittente le accuse della consigliera Cristina Sterrantino: «L’iter è stato trasparente e il Prg è sempre stato sotto la lente di ingrandimento della Regione - ha replicato - se si fosse ripartiti con il Piano urbanistico generale, il nuovo strumento previsto dalla nuova normativa del 2020, sarebbero state cancellate tutte le aree di espansione, perchè la normativa prevede un consumo di suolo pari a zero. Le osservazioni - ha sottolineato - sono state trattate in modo trasversale, senza favorire o sfavorire nessuno, e l’operazione sulla cubatura è stata discussa in Assessorato, si potevano fare operazioni politiche che non abbiamo voluto fare, ma si è deciso di abbassare gli indici di cubatura, non c’era altra strada. Il piano è già efficace ed esecutivo - ha ricordato Stracuzzi - se non lo approverà il Consiglio lo farà un commissario ad acta ma ormai il percorso è concluso e non ci fermeremo». Il capogruppo di maggioranza, Sergio Trimarchi, si è detto umanamente dispiaciuto per la scelta di Sterrantino: «Siamo stati sempre trasparenti sul Prg, sul quale non c’è nulla da nascondere - ha affermato - e non accetto speculazioni politiche su un percorso che è stato genuino». Le presunte incompatibilità potrebbero adesso frenare l’iter di adozione finale del Prg: l’Amministrazione aveva programmato per il 20 dicembre la seduta consiliare per la presa d’atto dello strumento urbanistico, che però potrebbe saltare per eventuali dichiarazioni di incompatibilità, anche se la segretaria comunale ha spiegato che si tratta di una delibera ricognitiva e non di approvazione del Prg e dunque il problema non dovrebbe sussistere. Tesi condivisa anche dal sindaco Stracuzzi e dal capogruppo Trimarchi, na non è escluso che nei prossimi giorni possano giungere dichiarazioni di incompatibilità da parte di consiglieri comunali che potrebbero ritenere di avere interessi. Nel 2019, su 12 consiglieri comunali, in carica, 9 si dichiararono incompatibili per conflitti di interessi e ad approvare il Prg giunse un commissario ad acta. Ma oggi la situazione è ben diversa in quanto lo strumento urbanistico è già ben delineato e vigente.










