Taormina, un milione anticipato al Gal: "Casse strumento personale di gestione politica"
di Andrea Rifatto | 21/10/2025 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 21/10/2025 | POLITICA
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La conferenza a Palermo del 30 settembre
«Il Comune non è un bancomat, questa Amministrazione agisce come se le casse comunali fossero uno strumento personale di gestione politica». A dirlo sono i consiglieri di minoranza Luca Manuli e Nunzio Corvaia del gruppo “Rinascimento Taormina”, che contestano la decisione della Giunta comunale di concedere al Gal Taormina-Peloritani un’anticipazione di cassa fino ad un massimo di 1.080.131 euro, per far fronte alla momentanea carenza di liquidità e affrontare le spese essenziali per la conclusione dei progetti finanziati dalla Regione, evitando la revoca dei fondi al momento della rendicontazione. Un prestito temporaneo e straordinario che sarà interamente restituito al Comune entro l’anno, non appena il Gal avrà ricevuto i rimborsi regionali del progetto “Le Valli del Mito e della musica, viaggio tra armonie e sapori del territorio”, finanziato il 18 giugno con 748.182 euro per la realizzazione di 29 eventi per la valorizzazione delle tradizioni in tutti i comuni soci. Manuli e Corvaia, però, sollevano dubbi sull’operazione e hanno presentato un’interrogazione al sindaco Cateno De Luca: «L’intervento, sproporzionato rispetto alla quota del Comune come socio del Gal (1,92%), appare privo di garanzie, valutazioni economiche o piani finanziari a supporto - contestano - e mancano verifiche sul merito creditizio del Gal e sulle finalità effettive dei fondi». Un’anomalia riguarda anche la delibera, pubblicata con l’intestazione “delibera di Consiglio” ma in realtà delibera di Giunta: «È un dettaglio che non può essere liquidato come un semplice errore – osserva Corvaia – la sensazione è che si sia scelto consapevolmente di procedere con delibera di Giunta per evitare che i revisori dei conti si esprimessero sull’anticipazione di cassa e per sottrarre il Consiglio al proprio ruolo di controllo. Un modo di agire che conferma la volontà di concentrare ogni decisione nelle mani del sindaco, riducendo il resto dell’Amministrazione a mera comparsa». Per gli interroganti non è chiaro con quale criterio si sia deciso di erogare oltre un milione di euro di risorse pubbliche ad un soggetto esterno, senza coinvolgere il Consiglio e senza una valutazione preventiva dell’impatto economico: «Un’operazione di tale portata non può essere gestita come un prelievo discrezionale, ma deve fondarsi su criteri di trasparenza, prudenza e rispetto delle procedure contabili. Non si tratta di sostenere un progetto strategico per Taormina – aggiunge Manuli – ma di un’operazione che appare sproporzionata rispetto alla reale partecipazione del Comune». De Luca aveva spiegato che «non si è trattato di un soccorso finanziario, ma come soci del Gal non potevamo essere egoisti e ci siamo fatti avanti perchè eravamo nelle condizioni di poterlo fare, avendo salvato la città dal dissesto e chiuso al 31 dicembre 2024 con 45 milioni di euro di liquidità in cassa, evitando così ai 29 Comuni di perdere il finanziamento». Ma per “Rinascimento Taormina” «ogni scorciatoia mina la credibilità dell’ente e mette a rischio le risorse dei cittadini».












