Taormina, "No ai canoni per gli impianti sportivi, le società sono presidi sociali"
di Andrea Rifatto | 17/08/2025 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 17/08/2025 | POLITICA
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La palestra comunale "Carlo Zuccaro"
Affidare in convenzione gli impianti sportivi attualmente classificati come non a rilevanza economica alle associazioni sportive dilettantistiche locali, senza canoni e con oneri di gestione a carico del Comune, in coerenza con quanto previsto dall’art. 5 del D. Lgs. 38/2021, riconoscendone la loro funzione sociale; per lo stadio da calcio e il circolo del tennis, oggi considerati dall’Amministrazione comunale come impianti a rilevanza economica, va invece condotto uno studio tecnico-economico serio e aderente alla realtà, che tenendo conto della situazione attuale e del loro ruolo sociale e di coesione, ne confermi la classificazione come impianti non a rilevanza economica, così da poter poi definire la convenzione più adatta al contesto. È la linea proposta dai consiglieri di minoranza Luca Manuli e Nunzio Corvaia, del gruppo “Rinascimento Taormina”, per scrivere il destino degli impianti sportivi pubblici della città. I due hanno incontrato l’assessore allo Sport, Mario Quattrocchi e la presidente della Taormina Social City, Silvia Strazzeri, per chiedere chiarimenti riguardo la gestione degli impianti, a seguito di diverse segnalazioni ricevute dalle associazioni dilettantistiche che utilizzano la palestra comunale “Don Carlo Zuccaro”, impianto classificato non a rilevanza economica, che hanno appreso dell’intenzione dell’Amministrazione di introdurre un canone a loro carico. “Dall’incontro è emersa una preoccupante situazione di confusione – evidenziano Manuli e Corvaia – non appare chiaro, infatti, se la linea politica venga dettata dall’assessore o dalla presidente della partecipata, quasi che l’assessore fosse subordinato alle scelte della società in house, mentre la partecipata dovrebbe seguire l’indirizzo politico indicato dall’assessore, preoccupandosi di tradurlo in soluzioni tecniche e operative. Questo è uno dei rischi che avevamo paventato riguardo la costituzione delle partecipate, vale a dire: esautorare la politica dal dettare le linee di indirizzo e concentrare il potere decisionale nelle mani del sindaco e delle persone da lui nominate nei CdA». Manuli ha incontrato anche i presidenti delle società: «Non sono soltanto realtà sportive, ma veri e propri presidi sociali - afferma - offrono ai giovani un’alternativa sana, tengono viva la passione per lo sport, favoriscono l’inclusione e contribuiscono al benessere della nostra comunità. È un patrimonio che va tutelato, non ostacolato da balzelli e incertezze». Le criticità, però, non riguardano solo gli impianti non a rilevanza economica, ma anche altre strutture come il circolo del tennis e lo stadio da calcio, che l’Amministrazione considera, invece, a rilevanza economica. “Per noi – sostengono i consiglieri Manuli e Corvaia – entrambe non sono a rilevanza economica, la loro funzione è e deve essere prevalentemente sociale e sportiva. Ed è proprio su questo che dobbiamo costruire le politiche cittadine. Uno studio tecnico-economico, condotto seriamente, che tenga conto della reale situazione, non potrà che confermare questa valutazione, mettendo fine a classificazioni arbitrarie e insensate. Una volta stabilito che questi impianti sono da considerarsi non a rilevanza economica, sarà imprescindibile definire il modello di convenzione più corretto, calibrato sulle loro caratteristiche e necessità, la cui durata dovrà essere proporzionata all’eventuale investimento richiesto, tenendo sempre presente che, in ogni caso – anche negli affidamenti diretti previsti dalla legge – va garantita una trasparenza assoluta da attuare attraverso avvisi pubblici di manifestazione di interesse». «Siamo convinti che l’assessore condivida la nostra linea - concludono i consiglieri Luca Manuli e Nunzio Corvaia - e abbia a cuore l’aspetto sociale dello sport. Proprio per questo non comprendiamo come sia possibile che si sia arrivati a uno stato di incertezza così marcato. Per questo ci schieriamo noi, con chiarezza, a difesa dello sport e della sua funzione sociale, che deve essere garantita e non ostacolata. In ultimo, ma non per questo meno importate, Trappitello deve essere pienamente inserita nella programmazione sportiva cittadina, con pari dignità rispetto al centro, il tutto al fine di dare allo sport il corretto valore e ruolo di presidio sociale e strumento di coesione e non un’occasione o un’opportunità per fare cassa. Serve una linea chiara, fondata sui dati, sulla trasparenza e sulla tutela delle realtà sportive locali».