Taormina, nasce "Equità Urbana" contro l'evasione: "Piano copiato, i numeri non tornano"
di Andrea Rifatto | ieri | POLITICA
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I consiglieri di minoranza presenti hanno detto no
«Non sarà l’ultima società partecipata» annuncia già il sindaco Cateno De Luca, anticipando l’idea di crearne una per la raccolta rifiuti. Intanto nasce la quarta, la “Equità Urbana Spa”, che dovrà occuparsi di miglioramento, razionalizzazione ed efficientamento dell’attività di accertamento e riscossione ordinaria delle entrate tributarie ed extratributarie e di tutti i servizi strumentali di supporto. Il via libera è arrivato dal Consiglio comunale con nove voti favorevoli della maggioranza (assente Claudio Giardina) e quattro contrari minoranza (assenti Lucia Gaberscek e Andrea Carpita). «Taormina è simbolo di uno sfascio nella gestione delle entrate - ha esordito il primo cittadino - con questa società diamo una risposta innovativa e lungimirante, perseguendo il principio di equità sociale “pagare tutti per pagare meno”. Finora abbiamo fatto la minima parte del lavoro con le risorse umane disponibili al Comune, portando avanti le misure più urgenti per evitare le prescrizioni, ma non abbiamo la capacità di riscossione e l’evasione, causa principale del dissesto finanziario, sfiora il 70%. La banca dati parziale e sporca ha generato fenomeni di evasione, elusione e ha generato diseguaglianze, ci sarà lavoro per almeno tre anni». La delibera consiliare verrà inviata alla Corte dei conti che dovrà fornire l’asseverazione preventiva e formulare osservazioni entro 60 giorni sul piano economico previsto dal Comune per “Equità Urbana Spa”, che nel periodo 2025-2027 ha un gettito stimato di 83,9 milioni di euro, con 66,1 milioni di previsione di bilancio e 17,7 milioni di sommerso. «Perchè ci si scandalizza della nuova società e non dei milioni di euro persi e del 70% dei contribuenti evasori - ha chiesto De Luca all’aula - molti dei quali non ricevevano le note interruttive della prescrizione, con milioni di euro persi ogni anno per inerzia o complicità portando il Comune al dissesto? Per dare servizi mai resi bisogna investire, faremo una riorganizzazione degli uffici e dei servizi e valuteremo quanti dipendenti comunali dovranno andare alle partecipate». Dalla minoranza il capogruppo di “Rinascimento Taormina”, Luca Manuli, ha rilevato diverse anomalie: «La finalità è più quella di costituire partecipate che risolvere i problemi, senza valutare alternative ma “svuotando” il Comune” - ha esordito il consigliere, entrando poi nel merito della delibera. «Non si può votare questo piano - ha detto - ci dite che la banca dati è l’elemento fondamentale e che verrà fatta da “Equità Urbana Spa”, invece il contratto di servizio dice che la fornisce il Comune, ma poi nel business plan si parla di fare la banca dati, una stortura. Sono previste 19 assunzioni, di cui tre dirigenti e due quadri, ma viene scritto che servono 22 persone per creare la banca dati: e allora chi la farà? Qualcuno lavorerà a parte? Altra stranezza. Nello stesso business plan c’è un conto economico sul costo del personale, ma l’importo indicato non fa la somma del costo indicato in un altro schema: è un refuso? Di certo c’è che calcolando il costo con le 19 figure indicate il conto economico va in negativo. Dunque il costo del personale non torna con il conto economico e non è inserito nel margine di sicurezza. Ci sono elementi che fanno scattare il campanello di allarme. Nel contratto di servizio sono previste 5 persone per gestire il call center - ha proseguito Manuli - troppe in quanto calcolate su una stima su 100.000 telefonate, il piano definito come studiato per gli interessi di Taormina è un contratto di servizio per la città di Torino, forse per questo non è inserita la banca dati, perchè magari a Torino ce l’avevano già e non gli serviva. Quindi i numeri non convincono e questo piano non può essere votato». Per il collega Nunzio Corvaia «tutto sarà alle dipendenze del sindaco che guiderà le partecipate, dove presidenti e Cda non muoveranno foglia senza il suo parere e senza la possibilità di alcun controllo». In aula era presente anche il commercialista Antonio Musicò, professionista esterno incaricato dal Comune per la costituzione delle società partecipate, che ha spiegato tra l’altro come il costo del personale sua strettamente correlato alla produzione e saranno assunte le persone ritenute utili, anche più di 19 se necessario: «Il punto di forza di questa operazione è la sostenibilità finanziaria - ha evidenziato - se le cose andranno secondo le previsioni dal 2028 la società “Equità Urbana Spa” genererà utili senza avere bisogno del contratto di servizio con il Comune».