Taormina, costi più alti del previsto per la Social City: "È la conferma che era inutile"
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
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De Luca con la presidente Strazzeri e i membri Giammona e Giorgio
Costi più alti del previsto per gestire i servizi sociali a Taormina. È quanto emerge dal bilancio di previsione 2026-2028 della Taormina Social City, la partecipata voluta dal sindaco Cateno De Luca per gestire servizi sociali, aiuto domestico, assistenza autonomia e comunicazione studenti disabili, educazione scolastica, scuolabus, asili nido, casa di riposo, colonie estive, Dopo di noi, impianti sportivi, verde pubblico e altre attività per i più deboli. La delibera ha incassato nove voti favorevoli dalla maggioranza e quattro contrari dai gruppi di opposizione e presenta costi pari 2.742.213 euro nel 2026, 2.747.374 euro nel 2027 e 2.778.624 euro nel 2028 e ricavi pari a 2.742.212 euro nel 2026, 2.747.385 nel 2027 e 2.778.625 euro nel 2028. «Il mantra ripetuto sin dall’inizio è stato quello che bisognava cacciare tutti i gestori esterni per avere servizi più efficienti e risparmi con il Comune - ha evidenziato il consigliere di minoranza Nunzio Corvaia - invece vediamo una riduzione del 30% dei ricavi dalla casa di riposo (da 1.426.580 a 1.046.727 euro) e un aumento del 115% del costo del personale (da 413.000 a 891.973 euro): ad oggi questi numeri ci dicono che era inutile creare una società partecipata e conveniva esternalizzare il servizio. Sono stati illustrati dati che non erano reali e oggi emerge che avevamo ragione noi». Il collega Luca Manuli è entrato nei dettagli sottolineando che il Piano finanziario presenta significative differenze rispetto a quanto precedentemente approvato, con un aumento delle risorse umane da 54 a 72 unità, una riduzione significativa dei ricavi per la casa di riposo e un +57% dei costi per le attività da internalizzare: «Se questo costo fosse stato inserito al momento della costituzione della partecipata - ha spiegato - non avremmo avuto quel guadagno economico che ci era stato presentato e che è stato uno degli elementi che hanno giustificato la creazione della società. Alcuni costi della casa di riposo producono un’analisi distorta sui risultati di alcune attività - ha aggiunto - e allocando correttamente questi costi e considerando il mancato incasso dal canone di gestione, emergere come l’attività vada in negativo». Dunque «l’assenza di un quadro programmatico chiaro e verificabile e la persistente di criticità che portano un rischio concreto di aumento dei costi - ha concluso - Manuli - non ci consentono di esercitare pienamente le funzioni di indirizzo e controllo». L’assessora ai Servizi sociali, Alessandra Cullurà, ha spiegato che l’Amministrazione si aspettava una situazione diversa da quella trovata: «La casa di riposo è stata una sorpresa a livello strutturale e di servizi - ha replicato - abbiamo seguito tutte le regole per garantire il benessere degli ospiti e assunto nuovo personale: speriamo di poter ammortizzare negli anni le maggiori spese sostenute nella fase di start up. Il servizio precedente in mano ad una cooperativa è lontano anni luce da come viene gestito adesso, è un settore delicato dove è facile sbagliare». Per la consigliera di minoranza Lucia Gaberscek «ci troviamo in una fase gestionale di medio termine e si possono verificare scostamenti evidenti tra previsioni e gestione effettiva - ha commentato - sono stati attivati nuovi servizi e c’è stato un incremento importante del costo del personale, a consuntivo vedremo se ci fosse un’esigenza evidente o sono costi che potevano essere evitati e hanno aggravato il peso finanziario della partecipata. Ci sono strumenti di controllo gestionale e di monitoraggio della spesa - ha poi chiesto - da parte dell’Amministrazione comunale in questo medio periodo?». Sul punto ha risposto il segretario, spiegando che il Comune si dovrà dotare di un regolamento che disciplini l’esercizio sul controllo delle società partecipate, di norma presieduto dal segretario generale e con la collaborazione degli uffici per il controllo di gestione. Per il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Composto, «se ci sono spese in più per il personale è un aspetto positivo perchè si tratta di concittadini ai quali va garantito il massimo e sin da quando è attiva la casa di riposo sono sorti sempre contenziosi con i gestori, non bisogna guardare alla piccola differenza economica ma al benessere degli ospiti».











