Giovedì 25 Aprile 2024
Presentato un esposto dopo la scoperta dell'assenza di alcuni atti fondamentali


Savoca, "micronido gestito a spese dei cittadini": minoranza denuncia alla Corte dei conti

di Andrea Rifatto | 07/08/2021 | POLITICA

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Il micronido comunale di Savoca

Accesi i riflettori sulla gestione degli immobili comunali, la minoranza di Savoca li ha puntati in particolare sul micronido della frazione San Francesco di Paola, scoprendo che nonostante già da ottobre 2019 sia stato concesso in locazione all’associazione “Asofa”, per un importo annuo di 9mila 120 euro, non sia mai stato stipulato un contratto di affitto con il Comune, che paga anche le utenze. Una mancanza giudicata grave che ha portato i consiglieri Giuseppe Muscolino, Giuseppe Meesa e Adele Trimarchi a presentare un esposto-denuncia alla Procura regionale della Corte dei conti, chiedendo di “disporre opportuni accertamenti al fine di verificare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità amministrativo-erariale”. Nel documento l’opposizione ricostruisce tutte i passaggi, sin dalle richieste di accesso agli atti di aprile e maggio, riscontrate solo parzialmente, seguite dalla segnalazione alla Regione: “Tale temporeggiare dell’Amministrazione ci ha portato anche a scoprire, dall’esame di alcuni dei prospetti delle fatture Enel pubblicati sul sito istituzionale del Comune, che gli oneri relativi al consumo di energia elettrica sono sostenuti dal Comune e non dal conduttore dell’associazione Asofa - scrive la minoranza - benché nel verbale di consegna dell’immobile si affermi in maniera espressa che il Comune è sollevato ‘da ogni responsabilità e da ogni onere conseguente all’utilizzo’ e nonostante l’art. 9 della legge 27 luglio 1978, n. 392, in mancanza di diversa pattuizione, ponga interamente a carico del conduttore le spese relative all’energia elettrica. Ne è seguita anche un’interrogazione, alla quale nei giorni scorsi il sindaco Massimo Stracuzzi ha risposto spiegando che “la procedura di locazione non è stata completata per l’emergenza Covid, il cambio di Amministrazione e l’assenza del responsabile dell’Area Tecnica 2”, con un ritardo che “ha avuto come conseguenza la mancata sottoscrizione del contratto di locazione quale titolo idoneo a determinare l’insorgere, in caso all’Asofa, di tutti gli obblighi contrattuali conseguenti, tra cui la voltura della fornitura dell’energia elettrica”. Il sindaco ha fatto presente che gli Uffici, “per evitare un pregiudizio all’Ente e l’insorgere di responsabilità di tipo contabile”, hanno quantificato le somme dovute per l’energia elettrica e hanno chiesto all’associazione di manifestare la propria disponibilità a pagare quanto anticipato fino a questo momento dal Comune. Associazione si è resa disponibile a rimborsare all’Ente quanto anticipato per tutte le utenze e a effettuare la voltura una volta stipulato il contratto di locazione”.

Tali giustificazioni sono prive di qualsivoglia fondamento - scrive invece la minoranza dell’esposto - e finalizzate esclusivamente a scaricare su altri e ad allontanare da sé qualsiasi responsabilità per il pregiudizio inferto alle casse comunali: il richiamo alla pandemia è incoerente, posto che il corretto svolgimento dell’attività amministrativa e l’adempimento degli obblighi di legge funzionali a preservare integro il pubblico erario non possono subire alcuna deroga a causa della diffusione del virus Covid-19 e in merito al subentro della nuova compagine politico-amministrativa, occorre rilevare che l’arch. Massimo Stracuzzi, prima di ricoprire la carica di primo cittadino, è stato presidente del Consiglio nei cinque anni precedenti, e quindi appare inverosimile che lo stesso non avesse conoscenza della modalità di gestione del patrimonio immobiliare comunale”. La minoranza ritiene quindi che “la mancata stipula del contratto di locazione del micronido, la conseguente occupazione sine titulo dello stesso da parte dell’associazione “Asofa”, nonché l’indebito pagamento da parte del Comune delle spese relative alla fornitura di energia elettrica, costituiscano fonte di responsabilità amministrativo – erariale, posto che, in mancanza di diverso accordo, sia la disciplina positiva sia il verbale di consegna dell’immobile pongono tali spese a carico dell’associazione conduttrice e non dell’ente locale. Inoltre - aggiungono Muscolino, Meesa e Trimarchi - non abbiamo neppure contezza se l’associazione conduttrice corrisponda il canone locatizio annuo al Comune”. 

Poi arriva la risposta a quanto dichiarato dal gruppo di maggioranza nei giorni scorsi: “Altro che ‘macchina del fango’, i cittadini savocesi pagano a causa della cattiva gestione di chi è alla guida del paese - incalza la minoranza - in questi otto mesi, nonostante i tanti tentativi dell'Amministrazione di impedire l’esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo della minoranza, abbiamo continuato a lavorare nell'interesse dei cittadini savocesi e cosi dopo più di 60 giorni viene fatta luce sulla gestione del micronido di San Francesco di Paola, dove l’attuale gestore opera gravando sulle tasche dei cittadini. Infatti, non essendoci alcun contratto di locazione, le utenze vengono pagate interamente con soldi pubblici. Quello che ci chiediamo oggi è questo: il gruppo di minoranza possiede delle competenze fuori dalla portata degli attuali amministratori, oppure questo modo di gestire la cosa pubblica fa comodo a qualcuno? Siamo noi a prendere le distanze da questo tipo di politica e per questo motivo, al fine di quantificare se gravi un danno erariale sulle tasche di tutti i nostri concittadini, abbiamo trasmesso gli atti alla Procura Regionale della Corte dei Conti”.


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