Savoca, micronido chiuso da cinque mesi e gara deserta: la minoranza torna alla carica
di Andrea Rifatto | 19/05/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 19/05/2022 | POLITICA
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Il micronido comunale di Savoca
Ci sono speranze per la riapertura del micronido comunale di Savoca? I presupposti finora non sono buoni, visto che la prima gara per la gestione è andata deserta, ma l’Amministrazione è consapevole che occorre ripristinare al più presto il servizio, la cui assenza sta comportando disagi per le famiglie. Il gruppo di minoranza “Savoca Insieme” è tornato adesso alla carica con una nuova interrogazione rivolta al sindaco Massimo Stracuzzi, dopo quella presentata il 14 marzo, per avere notizie in merito e sollecitare le procedure: “Il 13 aprile, in riscontro alla nostra interrogazione, il sindaco ci assicurava dell’imminente pubblicazione del nuovo bando - evidenziano i consiglieri Giuseppe Muscolino, Giuseppe Meesa e Adele Trimarchi - ma dalla risposta è trascorso un mese e sembra a dir poco assurdo che in quattro mesi non si abbia avuto l’interesse a mettere a bando questa struttura. Quanto tempo serve ancora all’amministrazione per ripubblicare un bando? - si chiede l’opposizione - Per azionare la macchina amministrativa, anche nelle cose più elementari, è necessario ricevere continui solleciti e interrogazioni?”. Secondo i tre consiglieri una nuova gestione del micronido savocese affidata entro il mese di maggio potrebbe garantire l’apertura della struttura anche per il periodo estivo. Il sindaco ha fatto presente un mese fa che il Comune ha recuperato oltre il 50% delle somme dovute dal precedente gestore, l’associazione “Asofa” di Gaggi (che ha lasciato improvvisamente il servizio dal 23 dicembre), a titolo di canoni di locazione e rimborso utenze e che per ottenere la restarne parte è stata inviata diffida e messa in mora, ricevendo rassicurazioni sulla volontà di adempiere: qualora ciò non dovesse avvenire, il Comune valuterà una eventuale azione esecutiva. Il nuovo bando avrà condizioni differenti rispetto al primo, che prevedeva un canone mensile di affitto di 500 euro oltre Iva.
