Sant’Alessio, scontro sulla rateizzazione dei tributi e sui debiti del sindaco
di Andrea Rifatto | 04/03/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 04/03/2018 | POLITICA
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Fleres e Foti. Al centro l'assessore Basile
Il ritorno in Consiglio comunale del Regolamento per la rateizzazione dei tributi e dei canoni del servizio idrico ha fatto nascere a Sant’Alessio Siculo uno scontro tra il sindaco Giovanni Foti e il capogruppo di minoranza Concetto Fleres. Quest’ultimo ha contestato al primo cittadino di beneficiare lui stesso di quanto previsto dal Regolamento, avendo pendenze con il Comune per il mancato versamento di tributi relativi agli anni scorsi. Il documento è stato approvato con i cinque voti favorevoli del gruppo di maggioranza (assenti Virginia Carnabuci e Giovanni Saccà) e il voto contrario di Fleres (mancavano alla seduta i colleghi di opposizione Rosanna Fichera e Giuseppe Bartorilla). Rispetto alla prima versione sono stati modificati alcuni articoli, dopo i suggerimenti provenienti dai cittadini e accolti dalla Commissione consiliare Bilancio. Ad illustrarli è stato lo stesso sindaco Foti. Le modifiche prevedono che la rateizzazione possa essere chiesta per un debito minimo di 200 euro (prima era 300), che l’importo della prima rata sia del 10 e non del 20%, che la polizza fideiussoria, prevista per i pagamenti in massimo 60 rate per debiti superiori a 20mila euro, sia obbligatoria solo dopo la 30esima rata e che la rateizzazione decada dopo tre rate non pagate. “Non capisco perché sia stato cassato l’articolo che teneva in conto lo stato di disagio di famiglie e imprese per accedere alla rateizzazione – ha detto Fleres – così, invece, anche chi non ha voluto pagare può beneficiarne. Tra il 2010 e il 2012 i cittadini non hanno versato tra Ici e Imu quasi un milione di euro, così come vi sono utenti che non hanno pagato il canone idrico me nei confronti dei quali non è mai stata messa in atto la riduzione o l'interruzione della fornitura". "Tra i morosi vi è il sindaco, che ha ammesso di avere problemi con i tributi durante l’incontro con la cittadinanza - ha proseguito il capogruppo - e a mio avviso doveva astenersi dall’illustrare la proposta perché è in conflitto di interessi e la delibera è suscettibile di annullamento perché vi potrebbero essere problemi di incompatibilità per i consiglieri i cui parenti usufruiranno del Regolamento, che dovrebbero valutare se astenersi o uscire dall’Aula”. Il presidente del Consiglio, Domenico Aliberti, leggendo l’articolo sul funzionamento del Consiglio comunale, ha fatto notare a Fleres come la delibera in esame non riguardi un interesse specifico ma abbia valenza generale per tutta la cittadinanza e dunque non possono esserci situazioni di incompatibilità o conflitto: “Si tratta di un documento per ripristinare un dialogo con gli alessesi – ha sottolineato Aliberti – e far capire loro che i tributi servono a garantire i servizi per il paese”. Il sindaco Foti ha replicato che la rateizzazione dei tributi non agevola il sindaco ma tutti i cittadini: “Se ritenete abbia commesso violazioni penali avete gli strumenti per denunciarlo, ma la vostra è solo una caccia alle streghe – ha risposto all’indirizzo di Fleres – e io, a differenza sua, faccio impresa”. Per il capogruppo di minoranza, che ha chiesto e ottenuto dal Comune l’elenco dei cittadini morosi e a cui è stato chiesto di non divulgarlo per motivi di privacy, non si può che prendere atto che il Comune è stato messo in grosse difficoltà da chi in questi anni non ha versato le tasse per un ammontare di un milione di euro, mentre altri hanno pagato regolarmente. “E con questo Regolamento si agevola chi ha fatto il furbo – ha concluso prima di esprimere voto contrario ritenendo la delibera priva dei requisiti di legittimità richiesti – e continuerà a fare così sapendo che prima o poi troverà il modo per mettersi in regola”.