Giovedì 25 Aprile 2024
Il presidente lascia il Consiglio e spiega i motivi. Al suo posto nessun sostituto in aula


Sant’Alessio, debiti e incompatibilità inguaiano la maggioranza: si dimette Santino Foti

di Andrea Rifatto | 09/11/2022 | POLITICA

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L'ormai ex presidente Santino Foti

Ancor prima di essere sollevato in aula, fa già una “vittima” il caso delle possibili incompatibilità di amministratori comunali di Sant’Alessio Siculo perchè debitori con il Comune. Il presidente del Consiglio, Santino Foti, ha infatti rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere, protocollando ieri mattina una lettera indirizzata alla segretaria comunale, lasciando così il gruppo di maggioranza e l’assemblea cittadina nella quale era stato eletto alle elezioni del 12 giugno con 74 preferenze, tornando su quella poltrona che aveva già occupato dal 1997 al 2002. Dimissioni che portano il gruppo di maggioranza da 7 a 6 componenti, visto che tutti i candidati occupano oggi una carica e nessuno potrà subentrare in aula al suo posto. Una decisione arrivata alla vigila della seduta convocata per oggi pomeriggio alle 18, che inizialmente aveva come argomento clou l’approvazione del bilancio di previsione 2022 e alla quale ieri il vicepresidente Natale Ferlito ha aggiunto un’integrazione all’ordine del giorno per trattare anche l’esame e la verifica di eventuali situazioni di incompatibilità, come richiesto dei consiglieri di minoranza che sin dall'insediamento pretendono chiarezza sulle singole posizioni debitorie dei consiglieri, tanto da aver presentato anche un esposto a Procura e Regione. Ma il presidente ha voluto anticipare tutti, evitando così una possibile contestazione dell'incompatibilità, che se confermata prevede la decadenza dalla carica. E quindi sempre ieri è stata aggiunta una seconda integrazione al Consiglio, firmata dal sindaco, per inserire all'ordine del giorno del Consiglio di oggi la presa d'atto delle dimissioni di Foti e l’elezione del nuovo presidente. Carica che potrebbe andare a Ferlito. 

“Ho preferito dimettermi per evitare ulteriori polemiche - ci ha spiegato ieri mattina Santino Foti - è vero quanto messo nero su bianco dalla segretaria comunale, non ho ottemperato alla rateizzazione dei debiti poiché non ho versato alcuna rata, ma in questo momento non incorro in cause di incompatibilità in quanto non ho ricevuto la cartella di pagamento. Quando mi verrà notificata potrò presentare ricorso, ma preferisco farlo da privato cittadino e non da consigliere comunale, anche se sarei potuto rimanere al mio posto in quanto in materia tributaria non è prevista l’incompatibilità per lite pendente. In questo modo - aggiunge - nessuno potrà contestarmi di essere un amministratore che si trova in contenzioso con il Comune”. Dunque non una scelta per evitare la decadenza - tiene a precisare l’ormai ex consigliere - ma per motivi di opportunità e per chiudere sul nascere ogni polemica. Non è escluso, però, che nei prossimi mesi possa arrivare per lui un altro incarico politico. 

Nella nota del 28 ottobre la segretaria ha evidenziato come a due consiglieri (uno di questi è Santino Foti) siano stati notificati avvisi di accertamento ed avvisi di accertamento esecutivi relativi a Imu-Tasi, Tari e canone servizio idrico: entrambi hanno poi presentato istanza di definizione agevolata per tutti i tributi e le somme non versate sono state inserite nel piano rateale, ma i due sono però decaduti dal beneficio della rateizzazione e gli importi sono stati quindi inviati al concessionario, che emetterà la cartella di pagamento. La causa di incompatibilità, come specificato in un parere dal Ministero dell’Interno, “sussiste quando vi sia stata la notifica della cartella di pagamento, in quanto solo in seguito alla stessa ed alla sua mancata impugnazione (o alla sua impugnazione con esito negativo) può considerarsi cristallizzato l’accertamento del debito tributario oppure sia stata emessa ingiunzione di pagamento nell’ambito delle procedure di riscossione coattiva”. In caso di rateizzazione del debito, invece, la causa di incompatibilità viene meno solo al pagamento dell’ultima rata del piano di rientro.


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