Santa Teresa, revocato lo schema di massima del Prg: "Trascorsi inutilmente dieci anni"
di Andrea Rifatto | 15/08/2023 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 15/08/2023 | POLITICA
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Il Consiglio ha dato il via libera alla revoca
Un passaggio tecnico che ha però anche un significato politico. A Santa Teresa di Riva si riparte totalmente da zero per la pianificazione urbanistica e territoriale ferma al Programma di Fabbricazione del 1975. Il Consiglio comunale ha infatti revocato la delibera adottata ad aprile del 2017 con la quale era stato approvato lo schema di massima del Piano regolatore generale, che non ha mai visto nè vedrà la luce. Il mese scorso, infatti, l’Amministrazione comunale ha avviato l’iter per redigere il Piano urbanistico generale (Pug), il nuovo strumento introdotto nel 2020 dalla Regione, e ha previsto una spesa di 211mila 761 euro per l’affidamento degli incarichi a professionisti e consulenti esterni per la produzione degli studi necessari, chiedendo alla Regione un contributo di 37mila 500 euro, somma massima concedibile per il 2023 pari al 30% dell’importo di 125mila euro previsto per i comuni sotto i 30.000 abitanti. Il Dipartimento regionale dell’Urbanistica, al fine di definire la graduatoria dei Comuni che hanno diritto alle somme, ha invitato l’Amministrazione a revocare la delibera di approvazione dello schema di massima, come illustrato in aula dal sindaco Danilo Lo Giudice, e così il Consiglio si è espresso favorevolmente con sei voti del gruppo di maggioranza (assenti Carmelo Casablanca e Mariella Di Bella) e l’astensione della minoranza (assente Nino Bartolotta). “Ci dispiace che questi dieci anni siano trascorsi inutilmente - ha commentato la consigliera di minoranza Cristina Pacher - il Prg è uno strumento essenziale per la vita di un paese, non solo perchè disegna l’assetto urbanistico ma anche perchè delinea il futuro economico e sociale. Ci auguriamo che si possa avere presto il nuovo un Pug per uno sviluppo non solo urbanistico ma anche sociale”. Dopo tre anni di silenzi e incertezze, nei mesi scorsi l’Amministrazione ha deciso di abbandonare definitivamente la strada intrapresa nel 2012, quando è stato cestinato il Prg pronto per l’approvazione (redatto dall’ingegnere Adriano Nicotra e dall’architetto Paolo Costa) e sono state approvate nuove direttive che hanno portato nel 2017 il Consiglio ad esitare lo schema di massima. Subito dopo sono stati affidati gli incarichi, per un impegno di circa 100mila euro, ad un pool di professionisti capeggiato dall’ingegnere Nino Famulari e composto dall’architetto Salvatore Mondello, dal geologo Carmelo Antonio Nicita, dall’agronomo Giacomo Agostino Chillemi e dall’avvocato Carmelo Moschella, ma non si è arrivati a nulla. La legge regionale del 2020 stabilisce che il processo di partecipazione dei cittadini debba essere avviato ancor prima della fase di progettazione e il mese scorso il Comune ha invitato la collettività ad avanzare proposte e in municipio sono giunti alcuni suggerimenti che saranno valutati nell’ambito della redazione del Documento preliminare.