Santa Teresa, dal salto della quaglia al non eletto: alta tensione tra Bartolotta e Veri
di Andrea Rifatto | 03/10/2025 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 03/10/2025 | POLITICA
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Tra Bartolotta e Veri una distanza... siderale
Botta e risposta al vetriolo nell’ultima seduta di Consiglio comunale a Santa Teresa di Riva tra l’ex capogruppo di minoranza Nino Bartolotta e il consigliere indipendente Santino Veri. Il primo aveva spiegato nei mesi scorsi che la capogruppo del Misto, Cristina Pacher, non parteciperà più alle riunioni dei capigruppo perchè non si sente di rappresentare il consigliere “sempre assente” (riferito all’indipendente Martina Lombardo) e il consigliere del “salto della quaglia” (chiaro il richiamo a Veri) e che di fatto rimangono Bartolotta e Pacher a rappresentare i cittadini che non si riconoscono nell’attuale Amministrazione comunale. Parole che Santino Veri non ha gradito: «Sono uno degli 11 consiglieri eletti dai cittadini con i loro voti - ha esordito - sappiamo tutti che la vigente legge prevede che il dodicesimo posto spetti al candidato sindaco non eletto che ha ottenuto il maggior numero di voti: ebbene, io sono uno dei tre consiglieri eletti con i voti dei cittadini dei quattro del gruppo di minoranza - ha sottolineato per evidenziare la legittimazione popolare ricevuta - mentre il quarto seggio è andato al candidato sindaco arrivato secondo. L’espressione “salto della quaglia”, chiaramente riferita a me da Bartolotta - ha proseguito Veri - è spesso usata nel linguaggio politico dove indica un improvviso trasferimento da un partito o da uno schieramento ad un altro per interessi particolari, per un proprio tornaconto, ma qua i conti non tornano, tant'è che lo scorso mese di maggio non sono stato eletto presidente del Consiglio comunale, nè tantomeno entro la fine dell'estate sono stato nominato assessore. Bel tornaconto. Questi erano i pronostici, miseramente sbagliati, del consigliere che definisce me il consigliere del "salto della quaglia”. Lo scorso febbraio ho preso le distanze dal gruppo di minoranza dichiarandomi indipendente e tale ad oggi sono - ha ribadito - sono stato e sono al servizio dei miei concittadini e non so se rappresento coloro che si rivedono o non si rivedono in questa Amministrazione, ma sono vicino a chi mi fa presente un problema e mi adopero, nei limiti della legalità, per aiutarlo. Non ho interessi personali nè tantomeno brama di togliermi sassolini dalle scarpe. In politica - ha concluso Santino Veri - mi hanno insegnato che non bisogna mai dire mai per il futuro. Chi vivrà vedrà e con questa conclusione spero di aver dato l’input per future dissertazioni a chi ha bisogno di allenare il cervello». Parole che Nino Bartolotta ha accolto con amarezza: «Ho sempre cercato di tenere un profilo basso sulla vicenda di Veri - ha risposto in aula - per tre mesi non ho profferito parola sulla vicenda, ma se dalle parole si passa alle offese non posso condividere che si parli come se il dodicesimo consigliere fosse un estraneo e si voglia far passare la minoranza come composta da consiglieri di serie B, solo perchè io sono stato eletto per legge e ho il diritto di sedere in aula. La mia presenza in Consiglio comunale non è frutto del desiderio, non sono un arrampicatore sociale che a tutti i costi vuole occupare uno scranno, ho vissuto questa mia esperienza all'insegna dell'umiltà, ho sentito il peso della responsabilità di appartenere ad un gruppo da sostenere con la mia esperienza, che ha navigato in mari diversi rispetto ad oggi. Mi dispiace dell'intervento del consigliere - ha proseguito - ho usato quell’espressione per definire l’allontanamento dal gruppo, non ho mai detto che Veri si è venduto o prostrato assumendo una posizione diversa perchè è stato ripagato con qualcosa». L'ex capogruppo ha poi spiegato che Pacher non partecipa alle conferenze dei capigruppo «perché non si sente di rappresentare un gruppo disomogeneo che non ha unanime condivisione di idee, dove ognuno cammina per la propria strada. Mi pare ingeneroso mistificare e trovare spiragli all’interno di un ragionamento che non può piacere, ma che è questo - ha concluso Nino Bartolotta - per criticare una persona che oggi non c’è e sminuire il contributo che anche io ho dato alla campagna elettorale, anche se non candidato al Consiglio. Ho sempre rispettato le idee di tutti ma desidero che gli altri rispettino le mie».