Giovedì 18 Aprile 2024
Ok dal Consiglio al Rendiconto 2019. Pesano 12 milioni di crediti non riscossi


S. Teresa, bilancio approvato e commissario "liquidato". Il sindaco attacca la Regione

di Andrea Rifatto | 24/10/2020 | POLITICA

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La seduta del Consiglio comunale

Via libera dal Consiglio comunale di Santa Teresa al Rendiconto 2019, giunto in aula con un ritardo di quasi quattro mesi rispetto al termine del 30 giugno che ha portato la Regione a nominare un commissario ad acta che martedì ha diffidato i consiglieri a provvedere entro 30 giorni. L’assemblea cittadina ha approvato il documento con gli otto voti favorevoli del gruppo di maggioranza e l’astensione dei consiglieri di minoranza Antonio Scarcella e Carmelo Casablanca (assenti Giuseppe Migliastro e Lucia Sansone). Scongiurato dunque il rischio dell’intervento sostitutivo del funzionario regionale Enzo Abbinanti (il cui costo dell’incarico sarà a carico del Comune), che avrebbe portato poi allo scioglimento del Consiglio. “Come avremmo potuto rispettare la scadenza del 30 giugno essendo in piena emergenza Covid? - ha evidenziato il sindaco Danilo Lo Giudice - siamo stati costretti a fare due volte il bilancio di previsione, stravolto dalla pandemia, e ciò ha allungato i tempi del Rendiconto. Il commissario si è insediato benché non ve ne fosse bisogno, la Regione siciliana spende soldi così per qualche funzionario, è assurdo e vergognoso che faccia insediare i commissari, la scadenza andava prorogata senza ombra di dubbio, considerato quello che abbiamo dovuto gestire, ma spesso chi sta sopra di noi pensa che gli altri possano fare tutto bene mentre loro non devono fare nulla. La nomina di un commissario, che è avvenuta da noi come in tutti gli altri Comuni, per me rappresenta la vergogna di quella che è la leale collaborazione tra le istituzioni”. Il Consuntivo dello scorso anno conferma una grande difficoltà a riscuotere tributi e imposte, nonostante l’azione di contrasto all’evasione, e in generale le somme dovute all’Ente, per un ammontare di oltre 12 milioni di euro. Il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi ha confermato la difficoltà a far pagare le tasse ai cittadini, tanto che tra gli otto parametri valutati ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario (Santa Teresa ne rispetta sei e non è in questa situazione) non viene rispettato quello sull’effettiva capacità di riscossione maggiore del 47%. Il consigliere di minoranza Antonio Scarcella ha chiesto chiarimenti sui residui attivi per capire se siano somme esigibili che il Comune potrà incassare al di là di eventuali prescrizioni, e la responsabile dell’Area Finanziaria, Rosaria Gambadoro, ha fatto presente che le somme prescritte sono state ormai eliminate dopo il riaccertamento.

Il bilancio consuntivo partiva da un fondo cassa di 173mila 930 euro e guardando alle entrate correnti di natura tributaria era previsto uno stanziamento di 6 milioni 648mila 871 euro, accertato poi a 6 milioni 534mila 038 euro, ma riscossioni e pagamenti si sono fermati a 3 milioni 826mila 881 euro, ossia il 58,57%. In totale nel 2019 erano attese entrate per 27 milioni 716mila 053 euro e uscite per 22 milioni 250mila 223 euro, con un avanzo di ben 5 milioni 465mila 830 euro, ma in realtà le entrate sono state pari a 15 milioni 598mila 685 euro e le uscite si sono fermate a 16 milioni 058mila 523, con un disavanzo (rosso) di 459mila 837 euro. La ricognizione dei residui attivi ha permesso di individuare e gestire le possibili situazioni dei crediti di dubbia e difficile esazione, di quelli riconosciuti inesigibili, dei crediti insussistenti per sopravvenuta estinzione o per indebito o erroneo accertamento originario del diritto al credito. Un totale di ben 12 milioni 229mila 266 euro che il Comune di Santa Teresa non riesce ad incassare da anni ed è costretto a portarsi dietro come un fardello ad ogni bilancio, così suddivisi: 1 milione 957mila 094 euro per Ici relativa agli anni dal 2012 al 2018; 1 milione 476mila 424 euro per Tarsu 2009-2018; 2 milioni 692mila 363 per Tares 2013-2017; 1 milione 854mila 459 euro per vendita ed erogazioni servizi 2011-2018; 1 milione 485mila 573 euro per entrate da amministrazioni pubbliche 2012-2018; 1 milione 324mila 394 euro per mutui 1990-2018; 1 milione 023mila 684 per contributi agli investimenti delle amministrazioni pubbliche 2012-2018. Dall’accertamento dei residui è conseguito un fondo pluriennale vincolato, da iscrivere nel bilancio di previsione 2020, pari a 6 milioni 404mila 305 per spese in conto capitale, così da dare copertura agli impegni del prossimo esercizio finanziario. 


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