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S. Teresa. Atti del Comitato di gemellaggio, la minoranza diffida il sindaco al rilascio
di Andrea Rifatto | 06/12/2017 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 06/12/2017 | POLITICA
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Il gruppo di minoranza
Il Comitato di gemellaggio tra S. Teresa di Riva e Fuveau rimane al centro di un acceso confronto politico, con l’opposizione che accusa la maggioranza di gravissime omissioni e responsabilità sul piano politico. Nei giorni scorsi i consiglieri del gruppo di minoranza “Insieme per cambiare" hanno chiesto di nominare i due rappresentanti del Consiglio comunale in seno al Comitato, passaggio che la maggioranza non è intenzionata a fare. Questa mattina, invece, dopo aver chiesto gli atti con istanza scritta presentata un mese fa ricevendone solo in parte, hanno diffidato il sindaco Danilo Lo Giudice e la presidente del Comitato Marilena Stracuzzi a consegnare copia di tutti i verbali delle assemblee del Comitato di gemellaggio tenutesi dal 2012 ad oggi, “avvertendo sin da ora che qualora permanga l’inerzia ad oggi registrata si vedrà costretto a provvedere di conseguenza”. I consiglieri lamentano infatti che finora sia stato impedito al gruppo di svolgere il proprio compito istituzionale di controllo. La lettera è stata inviata per conoscenza al prefetto di Messina e all’Assessorato regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica-Dipartimento delle Autonomie Locali Servizio 3°-Coordinamento dell'attività di vigilanza e controllo degli enti locali-Ufficio Ispettivo. I riflettori di “Insieme per cambiare” sul Comitato di gemellaggio con la cittadina francese si sono accesi da alcuni mesi e il 2 novembre è stata presentata in Municipio una richiesta di atti per avere copia dell’atto costitutivo, dello statuto dell’organismo e di tutti i verbali di assemblea dal 2012 ad oggi. I primi due documenti sono stati consegnati dagli Uffici comunali il 16 novembre mentre dei verbali nessuna traccia. Sei giorni dopo la minoranza ha presentato una proposta di deliberazione consiliare riguardante l’elezione dei due componenti del Consiglio direttivo del Comitato di gemellaggio di pertinenza del Consiglio comunale, mai indicati dall’assemblea cittadina fin dalla costituzione dell’organismo che regola i rapporti tra S. Teresa e Fuveau. Allo stesso tempo i quattro esponenti dell’opposizione hanno chiesto, per ragioni di opportunità, il rinvio della riunione assembleare straordinaria del Comitato fissata per il 24 novembre. L’argomento è stato affrontato in Consiglio comunale il 29 novembre, dove al momento di discutere la proposta di deliberazione per l’elezione dei due componenti del Consiglio direttivo, giunta in Aula con parere di regolarità tecnica favorevole da parte del direttore dell’Area Amministrativa del Comune, il sindaco ha proposto il rinvio dell’argomento a una seduta successiva, “perché – ha spiegato Lo Giudice – non avrebbe senso in questo momento eleggere i due rappresentanti in quanto vi sono incongruenze tra lo Statuto e l’atto costitutivo e in realtà lo Statuto è già stato modificato e non prevede più i due membri del Consiglio comunale ma uno solo. Nessuna amministrazione tra l’altro ha mai eletto o nominato i componenti del Consiglio perché per prassi si è preso atto di questa modifica e io sono d’accordo con questa visione perché ritengo che il Comitato debba essere un organo apolitico”. La proposta di rinvio è stata quindi approvata con i voti della maggioranza, mentre la minoranza ha espresso voto contrario. Scarcella, Casablanca, Migliastro e Sansone ricordano come “per la data del 24 novembre era stata fissata un’assemblea straordinaria del comitato di gemellaggio per l’approvazione della nuova bozza di statuto e che, a quanto è dato sapere, l’assemblea non ha deliberato alcunché”, evidenziando come il Consiglio direttivo del Comitato è monco di (almeno) due elementi, e cioè quelli di elezione del consiglio comunale e che la mancata votazione con contestuale elezione dei due componenti del Consiglio direttivo del Comitato di gemellaggio di competenza del Consiglio comunale, rappresenta una gravissima omissione da parte di coloro che hanno ritenuto di votare il rinvio proposto dal sindaco, oltre che una gravissima responsabilità sul piano politico”. Adesso la diffida a consegnare i verbali delle assemblee. Che sembrerebbe, tra l'altro, non siano materialmente conservati in Municipio.