Giovedì 25 Aprile 2024
La minoranza ritiene un errore non aver fissato un canone, che ha portato al contenzioso


Roccalumera, lotti artigianali alla Fin Consorzio: “Abbaglio dell’Amministrazione”

di Redazione | 12/06/2016 | POLITICA

2013 Lettori unici

I lotti artigianali concessi in contrada Piana

L’affidamento in comodato d’uso di alcuni lotti dell’area artigianale di Roccalumera alla Fin Consorzio, impresa che sta realizzando le opere di metanizzazione, è finito nel mirino del gruppo consiliare di minoranza. I consiglieri Rita Corrini, Giuseppe Melita, Maria Grazia Saccà, Antonella Totaro e Ada Maccarrone hanno evidenziato in una nota come la questione, “divenuta oggetto di scontro e di possibile contenzioso tra il Comune e la ditta, sia dovuta ad un ennesimo abbaglio dell’Amministrazione, che non ha pattuito preventivamente il corrispettivo nonostante le esplicite e reiterate richieste della minoranza”. Il caso è sorto nelle scorse settimane, quando il Comune di Roccalumera ha affidato l’incarico ad un legale per attivare la procedura di mediazione giudiziaria e l’eventuale ricorso contro la Fin Consorzio per ottenere il giusto corrispettivo e/o indennizzo spettante all'Ente in dipendenza dell’occupazione dei cinque lotti artigianali di contrada Piana per allestire il cantiere nonché, in caso di mancato accordo, lo sgombero delle aree concesse nel luglio 2014 per un periodo di un anno, in base ad un accordo che prevedeva, a titolo di controprestazione, il rifacimento del manto stradale sulla via Lungomare.
“Nonostante la relativa scrittura privata fosse stata stipulata già dall’11 luglio 2014 – scrivono Corrini, Melita, Saccà, Totaro e Maccarrone – solo a fine ottobre, e dopo tante insistenze, si riesce ad averne contezza e viene approvata in Giunta solo il 7 novembre. Nel documento non è stata prevista nessuna quantificazione tecnico-economica né relativamente al valore mensile del comodato d’uso dei lotti né in merito ai lavori da eseguire ma nel corpo della delibera è presente solo una dichiarazione del tipo “… fra la concessione delle aree e la sistemazione del lungomare ci sono costi e spese che si equivalgono. La scrittura privata è apparsa subito palesemente lacunosa – sottolinea il gruppo di minoranza – tant’è che il 16 marzo 2015 abbiamo presentato un’interrogazione con cui, fra l’altro, si impegnava il sindaco “a relazionare per iscritto ed in Consiglio Comunale … in merito alla stima delle aree concesse in uso cantiere nella zona artigianale in funzione del periodo di utilizzo”. Purtroppo avevamo visto bene e pure lontano ma siamo rimasti inascoltati. Durante la discussione consiliare del successivo 30 aprile, infatti, il sindaco non ha ritenuto di relazionare per iscritto né tantomeno ha dato le spiegazioni richieste e, per di più, la minoranza è stata pure oggetto di derisione e di scherno. Certi della bontà della nostra richiesta a tutela degli interessi dell’Ente – proseguono i consiglieri di ‘Per Roccalumera’– il 24 aprile 2015 avevamo pure inoltrato al segretario comunale istanza per avere copia del provvedimento con il quale era stata quantificata la spesa necessaria per la sistemazione del lungomare, ritenuta equivalente al costo della concessione in uso delle aree della zona artigianale. Nessuna risposta e, come tante altre, anche questa istanza è rimasta ancora inevasa, alla faccia della trasparenza e della collaborazione. Cosa dire, poi, della pubblicazione della delibera n. 45 del Consiglio comunale del 30 aprile 2015 avvenuta solo il 12 aprile 2016 (quasi un anno dopo) e dopo solleciti scritti e reiterati da parte nostra? Come mai non c’è traccia degli interventi più forti – poi rivelatisi sconvenienti – del sindaco, del presidente del Consiglio e di qualche consigliere? Ora è certamente chiaro e comprensibile - sottolineano Rita Corrini, Giuseppe Melita, Maria Grazia Saccà, Antonella Totaro e Ada Maccarrone –: forse era meglio non restasse traccia scritta di quanto affermato dalla maggioranza e degli errori commessi”

Preso atto dell’affidamento dell’incarico legale, il gruppo “Per Roccalumera” si chiede“come mai il corrispettivo mensile del comodato d’uso non sia stato pattuito preventivamente, come era logico che fosse e come, peraltro, suggerito anche dalla minoranza? Come mai questa azione di forza solo ora? Perché l’Amministrazione comunale continua ad ostinarsi a mostrare i muscoli e non la ragionevolezza e la competenza sia in seno ai Consigli comunali che nei rapporti esterni? Non è affatto corretto che i cittadini debbano pagare le leggerezze e gli errori di amministratori disattenti e poco inclini ad ascoltare e valutare ciò che viene detto da altri – concludono nella nota i consiglieri di minoranza –  il confronto aiuta a crescere mentre lo scontro è sempre e comunque un segnale di debolezza”.


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