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Pd messinese: sussulto d’orgoglio dopo lo scandalo
di Andrea Rifatto | 30/03/2014 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 30/03/2014 | POLITICA
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Il Pd messinese verso il commissariamento
Una valanga che scendendo verso valle sta travolgendo tutto ciò che incontra sul proprio cammino. L’inchiesta sul sistema di gestione della formazione professionale in Sicilia e la richiesta d’arresto per il deputato del Partito democratico Francantonio Genovese (nella foto) rischiano di spazzare via anche il Pd messinese. Un partito che nella città dello Stretto ha vissuto sin dalla sua nascita associato al nome del deputato dei grandi numeri, che riusciva a portare i messinesi a votarlo in massa. Cambiamento e rinnovamento erano termini che risuonavano spesso nelle sedi dei democratici della provincia di Messina, ma a parte qualche sparuta minoranza, la leadership del “dominus” della formazione non è stata mai intaccata. Qualcosa però, tra i democratici messinesi, sembra adesso muoversi: sarà forse grazie all’azione della magistratura, che ha fatto scattare un sussulto d’orgoglio per rivendicare la forza delle idee e dei valori, che non si misura in voti ma in consenso, che ha portato una parte del Pd a chiedere di voltare definitivamente pagina. E il primo segnale è arrivato con una lettera i cui promotori sono Giuseppe Siracusano, Armando Hyerace, Lucia Tarro Celi e Luciana Intilisano; oltre a queste firme il documento è stato sottoscritto da altri 40 tesserati, tra cui i renziani Giacomo D’Arrigo, Francesco Palano Quero e Alessandro Russo. “I fatti emersi dall’inchiesta giudiziaria, a prescindere dalla loro rilevanza penale – si legge nella nota - inchiodano il Partito democratico della provincia di Messina al proprio destino: o continuare ad essere identificato in quell’apparato organizzativo e personale costruito all’interno del circuito formazione-impresa-maggioranza di partito, imbattibile nella caccia alla preferenza, ma incapace di crescere nel consenso, oppure voltare definitivamente pagina iniziando un processo 'contrario' rispetto a quanto accaduto sinora. Come nel corso degli anni sono stati offuscati e marginalizzati tutti coloro i quali, nei vari ruoli conquistati a fatica, hanno tentato di opporsi ad un simile contesto e di rappresentare altri valori e tradizioni - proseguono i democratici - oggi è quanto mai necessario un passo indietro di coloro i quali sono compromessi con quel sistema e liberare quelle energie sane che aspirano ad un Pd diverso”. “Dobbiamo dimostrare, sia con i metodi che, soprattutto, con la proposta politica – ribadiscono nel documento - che c’è una nuova classe dirigente non solo capace di applicare i valori e le regole fondanti del Pd, ma capace anche di recuperare un’identità, che sappia declinare con autorevolezza e credibilità tutte le istanze riformiste, contrapponendo a tutti coloro i quali continuano a ostentare sterili numeri, competenza e senso dell’etica pubblica”. L’obiettivo dei promotori della lettera è dunque creare un fronte di rinnovamento costruito su basi solide e trasparenti, con il coinvolgimento di coloro i quali si rispecchiano in “un altro modo di fare politica”: ciò in attesa che si metta ordine all’interno dello partito. Vedremo come risponderà la segreteria regionale, che dovrà decidere sulle sorti del Pd messinese e sull’eventuale commissariamento, chiesto insistentemente da più parti nelle ultime settimane. Tutti i nomi dei firmatari Promotori Sottoscrittori Gaetano Gennaro I renziani chiedono l'espulsione dal partito di Genovese e Rinaldi Questo il testo presentato all'assemblea e accolto da Raciti: "In riferimento alle ultime gravissime vicende giudiziarie che coinvolgono iscritti e parlamentari del Pd di Messina, al netto delle singole responsabilità penali che verranno eventualmente accertate dalla Magistratura; considerate le ripercussioni politiche che hanno investito, delegittimandolo, il Partito
democratico messinese e chi lo rappresenta;
tenuto conto del grave scenario di pratiche gestionali e di raccolta del consenso fondate su un sistema contrario ai principi e ai valori propri del Partito democratico, con logiche clientelari, attraverso il ricorso a risorse pubbliche e con lo sfruttamento dei lavoratori della formazione professionale; si impegna il segretario regionale a: 1) deferire gli iscritti coinvolti, anche se sospesi, nella "vicenda messinese" alla Commissione Nazionale di Garanzia per i provvedimenti conseguenti previsti espressamente dallo Statuto e dal Codice Etico per le fattispecie considerate;
Spetterà dunque alla commissione di Garanzia esprimere il giudizio e la possibile espulsione dei due leader messinesi del Pd. Nelle prossime settimane ne sapremo di più.
Il documento è indirizzato in particolare al neo segretario regionale Fausto Raciti, a cui viene chiesto di estirpare definitivamente le sacche di mala politica che hanno corroso il partito sin dalle fondamenta, procedendo innanzitutto ad una profonda riorganizzazione. Una iniziativa, quella di Siracusano, Hyerace, Tarro Celi e Intilisano, volta alla ripresa dello sviluppo dell’iniziativa politica, fondamentale al di là delle questioni formali e organizzativa. “La proposta programmatica sarà tanto più credibile e vincente – proseguono - quanto più credibili saranno coloro i quali la interpreteranno: solo ripartendo dalla forma, dal rispetto delle regole e dei valori, si potranno influenzare i contenuti del progetto e dell’azione politica”.
Un richiamo all’unità e a ripartire da tutti coloro i quali negli anni sono stati distanti da modo di fare e concepire la politica adottato dal Pd di Messina e provincia: iscritti, dirigenti ed amministratori locali che, giorno dopo giorno, si sono adoperati e si adoperano per restituire dignità, fiducia e futuro ad un territorio che per troppo tempo è stato sacrificato agli interessi di pochi.
Giuseppe Siracusano
Armando Hyerace
Lucia Tarro Celi
Luciana Intelisano
Franco Providenti
Giuseppe Campione
Piero David (responsabile area Civati provincia di Messina)
Gianluca Pantano (componente assemblea regionale)
Salvatore Di Marco (consigliere comunale Alcara Li Fusi)
Nunzio Scaglione (coordinatore circolo Librizzi)
Ivana Gagliano (Direzione regionale )
Giuseppe Gregorio (Pd Librizzi)
Lidia Gaudio (coordinatrice circolo Sinagra “E. Berlinguer”)
Giuseppe Monastra (coordinatore circolo Castell’ Umberto)
Maria Teresa Parisi (assessore del Comune di Gualtieri Sicaminò)
Nino Arrigo (consigliere comunale Valdina)
Gabriele Saporita (consigliere comunale San Filippo del Mela)
Luigi Azzarà
Massimo Parisi
Federico Micari
Serena Repici
Angelo Casablanca (coordinatore circolo Santa Teresa di Riva)
Rosario Riganello (direttivo Pd Santa Teresa di Riva)
Giovanni Galli
Stefania Gambadoro
Angelo Galluzzo
Francesca Sindoni (segretaria circolo Milazzo)
Francesco Scicolone (consigliere comunale di Milazzo)
Orazio Saro' (consigliere comunale di Milazzo)
Raffaele D’Angelo (Milazzo)
Carmen Manna (Milazzo)
Santino Sciotto (direttivo Milazzo 1)
Giovanna Maio (direttivo Milazzo 1)
Sabrina Maddalena (direttivo Milazzo 1)
Francesco Palano Quero
Alessandro Russo
Iole Nicolai
Filippo Cangemi (direzione regionale)
Giacomo D’Arrigo
Antonio Napoli
Yuri Paterniti Martello
Sergio Cavallaro
Ieri intanto il segretario regionale del Pd Fausto Raciti ha fatto suo l'ordine del giorno presentato dai renziani in direzione regionale, in cui si richiede il deferimento presso la commissione di Garanzia nazionale del partito, e dunque verso l'espulsione, di tutti i democratici che sono stati coinvolti nell'inchiesta sulla Formazione professionale. In primis dunque il deputato nazionale Francantonio Genovese e il parlamentare regionale Franco Rinaldi.
2) far ripartire il partito democratico della provincia di Messina, dando mandato sui seguenti obiettivi:
a- trasparenza del tesseramento e relativo azzeramento degli anni passati;
b- chiarezza sulla gestione dei bilanci passati, in particolar modo sulle spese effettuate a valere sui fondi del finanziamento pubblico ai partiti;
c- riduzione ulteriore dei circoli territoriali in osservanza delle regole statutarie;
3) convocare una seduta dell'Assemblea Regionale del Partito nella città di Messina, avente come ordine del giorno la questione messinese, che investe prepotentemente il partito".