Domenica 19 Ottobre 2025
Il Circolo contesta le nuove società partecipate per l'assenza di benefici per il Comune


Patrimonio Taormina ed Equità Urbana, il Pd: "Carrozzoni che spillano soldi ai cittadini"

di Andrea Rifatto | 13/10/2025 | POLITICA

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Patrimonio Taormina è nata a maggio con Brocato presidente

Finiscono nel mirino del Partito democratico due nuove partecipate costituite dall’Amministrazione comunale, Patrimonio Taormina ed Equità Urbana Spa. Sulla prima il Circolo taorminese ricorda come dovrebbe gestire gli immobili comunali, incassando 400.000 euro nel primo anno e 800.00 euro nel 2027, probabilmente aumentando gli affitti: «La “Patrimonio”, in realtà, non incassa nulla - mettono in guardia i Dem - è il Comune che paga con il contratto di servizio. Quindi anche se non incasseremo 800.000 euro di affitti, saremmo costretti per contratto a girare questa somma. E come verrà speso questo milione scarso? Intanto per lo stipendio del geologo, direttore generale, diviso con il Comune di Messina (il riferimento è a Salvo Puccio, non ancora nominato, per il quale Palazzo Zanca ha dato il nulla osta a ricoprire l’incarico a Taormina, ndc) e poi per il responsabile Area tecnica, il responsabile Area amministrativa, il project manager, il funzionario tecnico e i due istruttori. Una spesa di 320.000 euro per il dirigente e per i responsabili che verranno assunti, 70.000 euro per il Consiglio di amministrazione e oltre 120.000 euro per leasing auto, consulenze e perizie esterne. Un costo politico elevato - sottolinea il Pd - che non dà alcuna utilità ai cittadini, perché di fatto la partecipata sarà solo un ufficio tecnico comunale parallelo e rinforzato, costituito unicamente per “gestire amministrativamente i beni comunali” e nemmeno tutti, perché gli impianti sportivi sono dati alla “Taormina Social city”. Senza considerare che la manutenzione straordinaria, verrà coperta con i soldi della tassa soggiorno. Tutto questo, scritto nero su bianco, porterà ad un utile finale di ben… 4.000 euro. Come possano passare certe cose è un mistero». 

Il Circolo Pd si sofferma poi Equità Urbana, creata per la riscossione dei tributi: «Qui i numeri sono ancora più chiari: il Comune “dona” alla partecipata 1,2 milioni nel 2026 e nel 2027, a cui si aggiunge mezzo milione per depositare il capitale sociale. Gli stessi revisori certificano che, a regime, questo impalcato costerà 850.000 euro l’anno per “servizi vari” e 700.000 euro l’anno per il personale, dei quali “assunzioni a regime per un costo di 669.244 euro a partire dal 2028”. Una “botta” da più di 1,5 milioni anno, su cui vorremo capirci di più». I Dem rilevano come «solo dal 2028 gli uffici comunali assicurano che “la società si autofinanzia integralmente, recuperando ogni voce da attività svolte direttamente sul campo, e il Comune non ha più alcun onere economico, mentre beneficia di un servizio di riscossione efficiente e completo”. In sostanza - viene fatto presente dal Circolo - fino al 2027 giriamo al carrozzone 3 milioni di euro e dal 2028 il vero ed unico incasso della partecipata è la sovrattassa sulla riscossione, che va dall’1 al 6%: in “soldoni” 2 milioni di euro spillati dalle tasche dei cittadini per ordinaria attività di accertamento e riscossione dei tributi. Cornuti e mazziati. Ma cosa farebbe questa indispensabile partecipata? - si chiede il Pd di Taormina - Di fatto sarebbe un ufficio tributi esterno con 180.000 euro di costi per il Cda e 100.000 euro per collegio sindacale, revisori e varie. Per i primi due anni prevede di “accertare” il sommerso, cioè fa il lavoro d’ufficio caricando 9 assunzioni di cui direttore generale, due dirigenti e sei impiegati; poi, fatte le nuove elezioni, carica tutti i suoi costi sui contribuenti con la sovrattassa». Il Partito democratico di Taormina si chiede dunque a chi giovi tutto questo e se la Corte dei conti l’abbia approvato e in attesa della nuova approvazione in Consiglio comunale conclude con una riflessione amara: «Se questa operazione sta in piedi, è perché si mettono le mani in tasca ai taorminesi». 


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