Pagliara, "Grave tenere il Consiglio nell’aula non sanificata". "Tutto svolto in regola"
di Redazione | 12/11/2020 | POLITICA
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L'ultima seduta del Consiglio di Pagliara
“È un fatto grave che la seduta di Consiglio comunale si sia svolta in un’aula non sanificata dopo che è emersa la positività al Covid di un dipendente comunale”. È quanto afferma il capogruppo di minoranza, Domenico Prestipino, che come l’indipendente Fiorenzo Di Blasi, il quale aveva chiesto di tenere le sedute consiliari a porte chiuse, senza pubblico, per evitare il rischio di diffusione del contagio da Covid e garantendo la visibilità dei lavori d’aula attraverso altri canali come dirette streaming o sui social network, ha disertato la riunione di martedì non prima, però, di aver letto e consegnato in aula un documento: “Non è stata data la possibilità di partecipare al Consiglio in videoconferenza per come previsto calla Circolare ministeriale del 27 ottobre - ha esordito il consigliere - che prevede come in considerazione dell’attuale andamento della diffusione del contagio da Covid, fermo restando che non si riscontra un obbligo normativo, l’ente locale deve valutare con attenzione l’opportunità di tenere le sedute dei Consigli e delle Giunta, così come le riunioni degli organismi interni ai Consigli quali le commissioni e le conferenze dei capigruppo, da remoto e non in presenza, assicurando la pubblicità delle sedute degli organi assembleari”. Prestipino ha evidenziato come “il 9 novembre si è riscontrata la positività di un dipendente comunale e il sindaco ha disposto con ordinanza la chiusura del Comune e la conseguente sanificazione dei locali, ad eccezione dell’aula consiliare: mi risulta, però, che personale comunale è entrato nell’aula consiliare e il sindaco avrebbe dovuto dare disposizioni di sanificare anche l’aula - ha proseguito - a protezione della salute di tutti i partecipanti al Consiglio, non avendo il presidente provveduto ad organizzare l’assemblea in maniera tale che i consiglieri potessero parteciparvi in video conferenza. Considerato che il Dpcm del 18 ottobre tende a che la Pubblica Amministrazione possa continuare la necessaria attività amministrativa nel massimo contenimento del rischio di eventuale contagio, si evidenzia che la seduta consiliare non poteva essere tenuta - ha concluso il capogruppo Prestipino - perchè, pur in presenza di un caso di positività di un dipendente comunale, non sono stati messi in essere, da chi di dovere, fatto grave, le necessarie misure di prevenzione a tutela della salute dei partecipanti alla seduta e pertanto si diffida dal tenere l’assemblea”. Il presidente del Consiglio, Francesco Laganà, ha replicato sia a Di Blasi che a Prestipino: “A mio avviso quella del consigliere Di Blasi è stata una richiesta strumentale, non si corre alcun rischio visto che rispettiamo tutte le regole previste. Non era certamente la prima seduta da quando è in corso la pandemia e ci siamo rifatti ad una circolare del Ministero dell’Interno del 27 ottobre che consente i Consigli comunali in presenza, qualora non sia possibile svolgerli in remoto, rispettando tutte le regole per il contenimento della diffusione del contagio, con l’utilizzo di mascherine, igienizzanti, distanziamento tra i consiglieri e nel pubblico e arieggiamento dei locali. Abbiamo posizionato le sedie per accogliere al massimo 10 cittadini e all’ultima riunione, durata 17 minuti, non era presente nessuno tra il pubblico”. Il presidente evidenzia poi come il consigliere Di Blasi sia stato sempre presente finora alle cinque sedute svoltesi da giugno a ottobre, quindi anche in piena emergenza: “Adesso, improvvisamente, lo spaventa il virus - conclude - ricordo che abbiamo un ruolo istituzionale e siamo stati eletti per assolvere a un compito importante a cui non possiamo sottrarci”. Al capogruppo di minoranza Domenico Prestipino, invece, Laganà ribatte evidenziando come “citando la circolare del 27 ottobre del Ministero dell’Interno, ne citi solo una parte, omettendo consapevolmente quella in cui si da la possibilità ai Consigli di essere svolti in presenza, come è avvenuto tra l’altro per quello del’Unione dei Comuni del 5 novembre a cui il consigliere Prestipino ha partecipato”; poi, in merito al fatto che nell’aula consiliare sarebbero entrati dipendenti comunali, evidenzia come non abbia citato chiaramente “né la fonte né chi del personale comunale è entrato nell’aula consiliare (precedentemente sanificata circa 10 giorni fa), senza fare riferimento ad una data precisa, senza contare che il personale comunale tutto non ha disposizione alcuna ad accedervi e, tra l’altro, l’aula consiliare ha un ingresso indipendente esterno che è stato utilizzato per accedervi senza passare dall’edificio principale”.