Martedì 23 Aprile 2024
Mozione della consigliera Naclì per evitare spese inutili dopo la sconfitta al Tar


Nizza, "No al ricorso in appello per Palazzo Interdonato, il Comune lo utilizzi subito”

di Andrea Rifatto | 05/11/2021 | POLITICA

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Palazzo Interdonato sul corso Umberto I

Non presentare ricorso in appello contro la revoca del finanziamento e utilizzare subito l’edificio per gli scopri previsti. È la richiesta contenuta nella mozione presentata a Nizza di Sicilia dalla consigliera comunale indipendente Rosita Naclì in merito alla vicenda di Palazzo Interdonato, l’edificio di proprietà comunale ristrutturato negli anni scorsi con un contributo regionale di 357.400 euro, concesso nel 2012, per essere poi destinato ad attività assistenziali, che però è stato revocato dall’Assessorato regionale della Famiglia perchè l’edificio non è stato posto in funzione nè è stato reso fruibile ai destinatari entro la data del 31 gennaio 2017. Il Comune ha presentato un ricorso al Tar contro la revoca ma è stato sconfitto, visto che i giudici hanno accoltole tesi della Regione evidenziano come vi sia stato “un inadempimento degli obblighi assunti dal beneficiario dopo la concessione del finanziamento”.  Adesso la consigliera, con un mozione inviata al Consiglio comunale e per conoscenza al prefetto, al Dipartimento regionale Famiglia e Politiche sociali e al Dipartimento regionale Autonomie Locali-Ufficio Ispettivo avanza delle proposte. “Da gennaio 2018 a gennaio 2021 non si sono ottenute, malgrado richieste in sede di interrogazione durante il Consiglio comunale, informazioni sui colloqui avvenuti a Palermo tra gli amministratori o dirigenti comunali e i dirigenti dell’Assessorato - scrive Naclì - e dopo il rigetto del ricorso al Tar il sindaco, riconoscendo ingenti compensi legali all’avvocato incaricato, ha inteso ricorrere al Cga di Palermo per alcune criticità amministrative e interpretative a suo dire presentate dalla sentenza di rigetto del ricorso”. Al momento non risulta comunque affidato alcun incarico legale per proporre ricorso in appello contro la sentenza di primo grado. “A tutt’oggi Palazzo Interdonato non è ancora funzionale e pertanto non viene utilizzato come sede per svolgere alcuna attività assistenziale - prosegue la consigliera - contrariamente a quanto dichiarato nella deliberazione di giunta municipale del 5 gennaio 2018. Per questo motivo nemmeno il Cga di Palermo può ribaltare la sentenza del Tar di Catania”.

Con la mozione che impegna l’Amministrazione comunale a “non presentare alcun ricorso al Cga, perchè sarebbe una spesa inutile e gravosa; trasferire al più presto nei locali di Palazzo Interdonato il servizio assistenziale del Comune di Nizza; chiedere all’Ambito ottimale distrettuale di Pagliara del Distretto socio-sanitario D26 il trasferimento a Palazzo Interdonato solo della struttura operativa costituita da alcuni dipendenti dei 9 comuni facenti parte della stessa Aod; richiedere un incontro con il presidente della Regione e con l’assessore alla famiglia, in attuazione del principio di leale collaborazione alla base dell’ente comunale con i rappresentanti del governo regionale, al fina di valutare una soluzione bonaria della grave vicenda, prima che si proceda alla certificazione europea della spesa del Po Fesr 2007-2013, anche con il recupero della somma ancora depositata alla Cassa Depositi e Prestiti e non ancora erogata al privato, come dichiarato dal sindaco in Consiglio comunale”.


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