Nizza, la minoranza diffida sulla Polizia locale: "Irregolarità e condotte illegittime"
di Andrea Rifatto | 10/11/2023 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 10/11/2023 | POLITICA
1121 Lettori unici
Il capogruppo di minoranza Di Blasi
Dopo quelle dei sindacati a Nizza arrivano anche dalla minoranza consiliare le contestazioni alle scelte assunte dall’Amministrazione comunale in merito alla Polizia locale, con l’istituzione del Corpo e la nomina del comandante Daniele Lo Presti. I consiglieri Agatino Di Blasi, Concita Isaja, Giuseppe Di Tommaso e Antonino Leone hanno infatti presentato una mozione, inviata a sindaco, prefetto, Assessorato regionale Autonomie Locali-Servizio ispettivo, Corte dei Conti e sindacati, con la quale diffidano l’Amministrazione a provvedere all’immediata revoca delle due delibere di Giunta che hanno introdotto le novità. “Con l’arrivo del nuovo comandante della Polizia locale, Daniele Lo Presti, si compie il progetto avviato dall’Amministrazione apparentemente nello scorso agosto - scrive l’opposizione - ma in realtà oggetto di precisa preordinazione già dagli scorci finali dell’anno scorso, ovvero l’inserimento di una figura di dirigente a capo dell’ufficio di Polizia locale, che oggi assume l’insolita denominazione di ‘Corpo sperimentale’. L’Amministrazione afferma che ai sensi della vigente normativa è possibile istituire un Corpo di Polizia locale seppur in via sperimentale, in quanto al Servizio sono attualmente assegnate almeno 7 unità. Il senso dell’esperimento - sottolineano i consiglieri - quale ‘scelta organizzativa che per la sua natura sperimentale, sarà oggetto di specifica verifica e valutazione in itinere e dunque potrà essere confermata o revocata con successivo provvedimento” ben descrive il continuo, altalenante e confuso susseguirsi di esperimenti amministrativi ed organizzativi con cui l’Amministrazione sta ‘rimescolando’ gli Uffici comunali travolgendo gli incolpevoli dipendenti, in ultimo, solo in ordine di tempo, l’ufficio di Polizia locale”. Per la minoranza un’operazione che lascia perplessi innanzitutto per il numero di addetti, visto che a Nizza vi sono 7 operatori, di cui 4 part-time, e dunque viene contestata “l’assoluta infondatezza giuridica dell’affermazione posta alla base della delibera, atteso che il servizio di Polizia locale, quando abbia almeno 7 addetti, può essere organizzato in Corpo purché il numero minimo di 7 addetti, cui fa riferimento la norma della Legge quadro (art. 7 della L. 65/86), sia riferita al personale a tempo pieno. Diversamente (ovvero contando anche dipendenti part-time) sarebbe necessaria una deroga della normativa regionale che disciplina la Polizia locale. Ma la norma di riferimento, la Lr. 17/1990 (Norme in materia di polizia municipale) che recepisce in Sicilia la Legge quadro 65/86. non opera nessuna deroga a tale principio, sicché sul piano del computo degli addetti non può tenersi conto dei dipendenti part-time e non è quindi integrato il numero per la costituzione del corpo – ancorché in via sperimentale – della Polizia locale”. Contestazioni vengono mosse anche sul piano finanziario, citando i rilievi del revisore dei conti che ha raccomandato di attuare la graduale riduzione della spesa fino al 2025 per raggiungere l’obiettivo del 27,20%, mentre lo scavalco in eccedenza fa superare il limite oggetto di rilievo da parte del revisore: “Alla superiore violazione si associa la nomina di Lo Presti, per la quale l’Amministrazione impegna 9mila euro in espressa violazione dei vincoli di cui all’art.1 commi 557 e 562 della Legge 296/2006 - scrive la minoranza nizzarda - e l’Amministrazione non ha inserito la Programmazione del fabbisogno del personale nel Piao, che a oggi non risulta adottato”. Critiche arrivano anche sul contenuto della nota inviata il 31 ottobre all’ispettore capo Placido Natoli dal sindaco Natale Briguglio, “che ha formulato tutta una serie di contestazioni al responsabile e per le quali non risulta ancora neanche trasmessa la risposta che riveste la natura quasi strumentale e preordinata al successivo inserimento in organico di figura esterna e l’istituzione del Corpo sperimentale”. Nel merito della contestazione di una serie di inadempienze che hanno determinato da un lato il giudizio negativo sul responsabile Natoli (e la sua sostituzione) e dall’altro la nomina del nuovo comandante, i consiglieri evidenziano “la condotta illegittima dell’Amministrazione nei confronti del proprio dipendente, atteso che non sono stati rispettati i termini di legge per consentire a Natoli di riscontrare le contestazioni ed il regolare instaurarsi di un contraddittorio (nota del 31 ottobre e nomina nuovo comandante del 3 novembre) come del pari deve evidenziarsi la manifesta illegittimità della nota di contestazione ‘cumulativa’ di fatti asseritamente verificatisi nel tempo in violazione del principio di immediatezza della contestazione disciplinare. Nel contesto della problematica in discussione si deve al contrario rilevare - concludono Di Blasi, Isaja, Di Tommaso e Leone - che mentre si pone grande attenzione all’ufficio di Polizia locale, l’Amministrazione rimane sorda alle esigenze di ricontrattualizzazione dei dipendenti ex contrattisti tanto da aver rigettato, in occasione della seduta consiliare del 30 ottobre, la mozione del gruppo di minoranza diretta proprio a dare maggiore stabilità ai dipendenti stabilizzati”.