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Nizza, Briguglio azzera la giunta e chiude la sua esperienza: "Non capisco ma mi adeguo"
di Andrea Rifatto | 05/05/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 05/05/2022 | POLITICA
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L'intervento di Briguglio ieri sera in aula
Per congedarsi dalla politica ha scelto il Consiglio comunale, “l’aula della democrazia” come l’ha definita lui stesso, dove ha tracciato un bilancio dell’attività svolta nei cinque anni di legislatura. Il sindaco di Nizza di Sicilia, Piero Briguglio, esce di scena e chiude la sua esperienza amministrativa con rammarico per come si sono evoluti i fatti nelle ultime settimane, visto che una sua possibile ricandidatura è stata surclassata dal ritorno in campo di Giuseppe Di Tommaso, che cinque anni fa l’aveva sostenuto ma che adesso è rientrato in prima persona nell’agone politico che sembrava aver definitivamente abbandonato, spiazzando il primo cittadino in carica. Ieri in aula, leggendo la relazione sul suo operato, Briguglio ha parlato di un bilancio “che certamente non è esente da errori politici, con il rammarico di non aver fatto di più”, e ha annunciato in chiusura della seduta la volontà di azzerare la sua giunta, i cui assessori hanno intrapreso strade diverse per le elezioni amministrative del 12 giugno, visto che Natale Briguglio si è candidato a sindaco e Alessandro Interdonato e Concita Isaja saranno nella lista di Di Tommaso. “Una decisione che ho adottato per evitare discussioni e che hanno accettato - ha detto Briguglio - voglio mantenere un comportamento equidistante e devo mantenerlo nei confronti di tutti, è giusto che le persone che mi sono state sempre vicine non possano essere oggetto di discussione da parte di nessuno. Ho nominato quattro assessori che saranno al mio fianco fino al 12 giugno, persone che non hanno alcun riferimento politico o collocazione nella prossima competizione elettorale - ha spiegato - sarebbe stato scorretto e non consono ai principi di lealtà scegliere persone che avrebbero potuto gestire la situazione amministrativa a fini elettorali”. Oggi, dunque, la revoca degli incarichi a Giancarlo Forlese, Alessandro Interdonato, Concita Isaja e Natale Briguglio e subito dopo la nomina della nuova giunta, formata da Giacinto Ruggeri (vicesindaco), Giuseppe Basile, Rosario Porto e Simona D’Amico. Dopo il Consiglio comunale abbiamo intervistato il sindaco Piero Briguglio. Sindaco, chiude la sua legislatura con un atto “traumatico”, un azzeramento della giunta: si aspettava di doverlo fare o avrebbe preferito che fossero gli assessori impegnati in campagna elettorale a dimettersi? Si è sentito tradito perchè non hanno appoggiato una sua ricandidatura a sindaco?
“È stata una scelta opportuna, per evitare fraintendimenti, situazioni interpersonali sgradevoli tra persone che hanno collaborato fino ad oggi insieme. Una scelta anche a tutela di questi assessori, di questi amici, perchè in una campagna elettorale trovarsi nello stesso esecutivo ma su posizioni diverse non mi è sembrato giusto e opportuno per il rispetto personale che ho nei confronti di questi amici”.
“No, sono stati sempre leali nei miei confronti, come diceva un vecchio tormentone ‘Non capisco ma mi adeguo’. Prima di volere bene alla mia persona voglio bene al mio paese, che ho sempre servito in maniera corretta e onesta. Le situazioni si accettano per evitare traumi all’interno della comunità, andare a forzare gli eventi a che pro? Ho 67 anni, dal 1978 sono in politica, ho raggiunto il massimo che potevo, ho fatto il sindaco e di conseguenza non ho una poltrona da difendere o interessi da tutelare. Il mio interesse primario è l’interesse della comunità, credo di averlo fatto in maniera dignitosa. Basta così”.
Torna in campo Di Tommaso, che cinque anni fa l’ha sostenuta: si aspettava questo rientro in politica, ne avevate parlato? Lo considera un tradimento nei suoi confronti?
“Preferisco non parlare di questa situazione, ho appreso da una intervista televisiva il suo ritorno in campo. Avrà ponderato questa sua scelta, non parliamo di tradimenti, con le persone con cui hai condiviso tanto non si può parlare di tradimento, ma si parla di scelte”.