Mercoledì 24 Aprile 2024
La minoranza incalza con una proposta. Il futuro del paese è tutto da decifrare


Limina, "Amministrazione immobile, utilizzi subito 17mila euro per artigiani e aziende"

di Filippo Brianni | 28/04/2020 | POLITICA

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I consiglieri Saglimbeni, Ragusa e Rizzo

“La sospensione delle rate di mutuo dovute al Ministero consente al nostro Comune di avere per il 2020 poco più di 17mila euro di disponibilità. Utilizziamoli subito per aiutare artigiani e piccole aziende edili di Limina”. Questo il senso dell’articolata proposta di tre su quattro consiglieri di minoranza, Domenico Saglimbeni, Filippo Rizzo e Nino Ragusa (la quarta, non firmataria, è Sarah Paratore), depositata questa mattina e con la quale si chiede l’immediata convocazione del Consiglio comunale per operare la variazione di bilancio e rendere le risorse disponibili. “Visto che l’Amministrazione non ha ancora fatto nulla – dice Domenico Saglimbeni – abbiamo ritenuto di sollecitare questa soluzione che potrebbe essere determinante per la sopravvivenza di qualche nostra piccola realtà imprenditoriale”. Insomma, non sarà il vaccino definitivo contro una pandemia economica dall’impatto tutto  da verificare, ma almeno consentirà agli operatori più piccoli di non affondare nella tempesta, sperando che la bonaccia estiva consenta davvero di tornare a navigare in acque più calme. E, soprattutto, sufficientemente… “pescose”.  Nelle prossime ore si vedrà se la proposta farà breccia nel cuore – quasi immacolato, in questi tempi preelettorali - dell’Amministrazione del sindaco Marcello Bartolotta e soprattutto in quei suoi esponenti cardine (per fare un riferimento per nulla casuale, l’assessore-capogruppo consiliare di maggioranza, Filippo Ricciardi) che in autunno spera di guidare coalizioni variopinte, di cui il trio firmatario dovrebbe avere ruoli di primo piano. 

Poi Limina dovrà interrogarsi sull’immediato futuro - così come tutti i borghi del comprensorio - e su come poter fare di questa inattesa necessità un altrettanto inattesa virtù, avviando azioni in grado di valorizzare finalmente le proprie risorse. Dal ricircolo e vendita, anche su base locale e comprensoriale, della produzione agricola e zootecnica (di qualità altissima, ma finora priva di voce commerciale) alla sinergia con gli altri operatori dei borghi della Valle per avviare, da subito, interventi comuni, realizzare le più urgenti infrastrutture funzionali, utilizzare le risorse europee per interventi in grado di generare economia sostenibile e duratura. L’ottica non può più essere attendista, ma deve diventare propositiva, attraverso l’attivazione di una rete di piccoli interventi in grado di assumere un significato economico caratteristico. E proprio l’imminenza delle elezioni potrà essere l’occasione di accompagnare finalmente questo percorso,  anche educando l’elettorato a richiedere ai futuri amministratori non più sovvenzioni -  che saranno impossibili con l’esplodere del debito pubblico e dell’inevitabile crisi finanziaria di molti comuni che, dopo l’azzeramento degli investimenti negli ultimi anni, potrebbe ora mettere a rischio anche i servizi e la sopravvivenza stessa delle entità comunali piccole -  ma sostegno e guida in progetti innovativi e funzionali. Se la meritocrazia diventerà un valore di riferimento e accettato, sostituendosi al numero di parenti di cui si dispone, anche nella selezione dei candidati, oltre che una parola da “balcone” a squadre fatte, le risorse esistenti sui territori potranno tornare ad avere un loro positivo ruolo e i piccoli comuni potrebbero tornare a dare una ragione giustificabile della loro esistenza. 


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