Martedì 30 Aprile 2024
No all'aumento di tariffe e bollette L'Amministrazione: "Costi da coprire con il bilancio"


Giardini, maggioranza divisa e Piano rifiuti bocciato: a pagare saranno sempre i cittadini

di Andrea Rifatto | 02/11/2023 | POLITICA

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In aula è stato esposto anche un manifesto

Un Piano economico-finanziario della tassa rifiuti bocciato per il secondo anno consecutivo, una maggioranza frantumata e una assoluta incertezza su come saranno coperti i costi per garantire il servizio. È il bilancio dell’ultima seduta del Consiglio comunale naxiota, chiamato a prendere atto della delibera di giunta del 15 settembre con la quale è stato approvato il Pef 2023-2025 e le tariffe 2023. L’aula, che ha competenza in materia, ha però deciso di non ratificare l’atto e lo ha bocciato con due voti favorevoli (Roberto Schilirò e Antonella Treffiletti), tre contrari (Emanuele Tornatore e gli indipendenti Giuseppe Leotta e Simona Fichera) e tre astenuti (Antonella Arcidiacono, Katia Di Blasi e Daniele Saglimbeni). Assente la minoranza. Un Piano rifiuti da 4 milioni 246mila 516 euro che avrebbe portato ad un cospicuo aumento delle bollette per i cittadini, come denunciato da Fichera e Leotta: “Dal 2022 al 2023 - ha detto quest’ultimo - c’è stato un aumento di circa 900mila euro e si prevede un +30% sulle bollette, mentre la differenziata è scesa dal 40% al 32% e dunque è normale che aumentino i costi di conferimento dell’indifferenziata. Bisogna guardare ad esempi virtuosi e cambiare modello, questo non è più sostenibile - ha aggiunto Leotta - ed è falso che non approvando il Pef i rifiuti rimarrebbero per strada, si recuperino le somme applicando le sanzioni alla ditta che non svolge i servizi come da capitolato. Questa bocciatura è un atto di sfiducia politica”. 

I due consiglieri indipendenti hanno mostrato in aula un manifesto ironico sull’aumento della Tari e sono stati severamente richiamati dalla presidente per mancanza di rispetto verso il Consiglio e i colleghi. Manifesto che erano pronti ad affiggere in paese: “Siamo contenti di non essere stati costretti ad appenderli - hanno detto dopo la seduta - ora il sindaco prenda atto di non avere maggioranza in Consiglio e si dimetta restituendo la parola agli elettori”. Tornatore ha motivato il voto contrario per la mancata consegna di tutti gli atti e soprattutto per evitare un aggravio sui cittadini, così come Saglimbeni ha voluto evitare la stangata, manifestando comunque fiducia agli assessori, ritenendo che la bocciatura non aprirà una crisi politica. Il vicesindaco Gioacchino Castronovo e l’assessore Ferdinando Croce hanno ricordato come siano triplicati i costi per discariche e trasporto, nonostante siano state dimezzate le quantità di indifferenziata passate da 3.290.000 tonnellate del 2022 a 1.652.000 fino al 30 settembre di quest’anno, e che le spese del servizio rifiuti dovranno comunque essere coperte con i fondi del bilancio e incideranno sull’equilibrio complessivo della manovra: “Stiamo lavorando per abbassare i costi ma in tre mesi non potevamo fare miracoli - hanno detto gli amministratori - ci sforzeremo per evitare che la mancata approvazione del Piano determini ulteriori problemi sui servizi essenziali. Porteremo in aula misure regolamentari e sanzionatorie per arrivare all’abbattimento dei costi”.


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