Venerdì 07 Novembre 2025
Il coordinatore cittadino non condivide le scelte del leader del partito per le elezioni


Giardini 2026, Giannetto dice addio a Sud chiama Nord e volano gli stracci con De Luca

di Andrea Rifatto | 03/11/2025 | POLITICA

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Pietro Giannetto e Cateno De Luca

Dissentire non è ammesso nelle compagini politiche di Cateno De Luca. E chi prova a farlo, è fuori in partenza. Il progetto Naxos-Taormina per le elezioni amministrative del 2026 registra già un addio eccellente, quello del coordinatore cittadino di Sud chiama Nord Pietro Giannetto, sostenitore di De Luca da 15 anni. «Voleva fare il cavallo di Troia e portatore di zizzania - l’uscita del sindaco di Taormina dopo un vertice politico giovedì sera - ma con me casca proprio male». E Giannetto, che era nell’elenco dei primi 22 aspiranti consiglieri comunali, ha detto la sua dopo settimane di malessere: «Con grande sofferenza ho deciso di dimettermi da coordinatore cittadino e di lasciare il movimento politico - ha esordito - una scelta che nasce dalla convinzione personale e dal legame profondo con la mia comunità. Non condivido le imposizioni dall’alto e le ingerenze esterne, che rispondono a logiche elettorali provinciali e regionali e non agli interessi dei cittadini di Giardini Naxos. Io voglio ragionare con i giardinesi per la città, che non è merce di scambio. Credo sia il momento di avere uomini forti e con idee chiare, ma che amino profondamente la nostra città. Per questo resto fedele alle mie idee e a ciò che ritengo giusto per Giardini Naxos e per la Sicilia. Purtroppo, all’interno del movimento ho constatato mancanza di coerenza, onestà e reale condivisione delle scelte, spesso condotte in maniera autoritaria - ha sottolineato Giannetto - riconosco anche la mia responsabilità nel non aver fatto rispettare pienamente le norme statutarie, creando un clima di difficoltà che oggi non posso più accettare. Rivendico con orgoglio il lavoro svolto: abbiamo raggiunto circa 390 tesserati e ottenuto risultati importanti, grazie alla collaborazione con Claudio Patinella, Rita Micalizzi e i sostenitori». Ma non è un addio alla politica: «Intendo continuare a impegnarmi nella vita civica, al fianco di amici ed ex amministratori, per costruire un nuovo percorso politico e sociale per la città. Cambia l’etichetta, ma restano i principi: mettere Giardini Naxos e i suoi cittadini al centro, rispettando legalità, trasparenza e libertà di pensiero. Non mi ritengo un “cavallo di Troia” - ha concluso - e la zizzania nasce altrove, in un movimento che ha perso i principi iniziali e i valori umani che vanno al di là della politica». 

Poche ore dopo è arrivata la replica di Cateno De Luca: «Mi dispiace che Pietro Giannetto abbia abbandonato il progetto “Naxos Taormina” dopo aver condiviso tutto il percorso che abbiamo avviato, partecipando a tutte le riunioni e a tutti gli incontri senza mai manifestare alcun malessere o minimo dissenso - ha esordito il leader del partito - nonostante Pietro abbia pubblicamente umiliato tutta la squadra (e me in primis) sabato 25 ottobre in piazza, non salendo sul palco unitamente agli altri 21 candidati al Consiglio comunale, preferendo dialogare con un ex sindaco durante la nostra manifestazione e andando via nel momento in cui i candidati sono stati chiamati sul palco, io l’ho incontrato il successivo lunedì pomeriggio per approfondire il suo “malessere”. Dal confronto è emerso che la strategia che abbiamo avviato stava andando talmente bene che non gli avrebbe consentito di essere il designato a sindaco, perché i giardinesi, compresi tanti suoi amici, che lui aveva cercato di frenare, si erano iscritti alla piattaforma e si erano proposti per candidarsi al Consiglio comunale. Ho cercato di fargli capire che il prossimo sindaco di Giardini Naxos doveva essere una figura condivisa dal basso, con tanta preparazione amministrativa e tanta disponibilità di tempo, perché c’è molto lavoro da fare. Lui mi ha detto che se io avessi detto tutti che il prossimo candidato a sindaco doveva essere io, tutti si sarebbero accodati edGiannetto avrebbe fatto il sindaco. Sono rimasto sbalordito e ho replicato che non lo ritengo all’altezza di fare il sindaco, forse potrebbe essere un buon assessore, ma io non farò mai una cosa del genere perché rinnegherei i miei valori di valorizzazione dei palazzi municipali e con lui farei proprio l’opposto. Se gli iscritti alla piattaforma lo avrebbero scelto come nostro candidato sindaco con le primarie, io lo avrei sostenuto senza alcun problema. Ci siamo lasciati con l’intesa di incontrare, tra sabato e domenica, alcuni nostri sostenitori che avevano (a suo dire) delle perplessità sulla strategia, e con il consueto abbraccio. Giovedì scorso Pietro ha formalizzato la richiesta di ritiro della sua candidatura al Consiglio comunale, continuando a gettare fango su alcuni candidati e sull’intera strategia (atteggiamento che nell’ultimo mese ha tenuto in vari incontri fatti da lui con vari esponenti politici e non, ad insaputa di tutti)».

Ricostruzione smentita da Giannetto: «Sciocchezze, mai parlato di sindacatura o assessorati - ha controreplicato Giannetto - ho sempre rifiutato qualsiasi incarico. Ho semplicemente espresso delle perplessità sulle modalità della strategia, avevo chiesto a De Luca di sentire due persone a lui care, che hanno una storia importante a Giardini Naxos, Cosa ben diversa, invece, è successa durante l’incontro di lunedì, quando mi ha esplicitamente detto di fermarmi perché a suo dire gli stavo procurando un danno d’immagine su Giardini Naxos. E io, da persona molto educata, non ho fatto nulla fino al suo “bellissimo” post del giovedì sera. Il limite di Cateno De Luca è la gestione delle risorse umane, ma soprattutto degli amici veri come me - sottolinea Giannetto - che per anni hanno rinunciato a molto, facendo persino debiti, pur di contribuire a coronare il suo grande sogno di diventare “sindaco di Sicilia”».


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