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Ok unanime in Consiglio al piano di rientro. La minoranza boccia il Rendiconto 2017


Furci, buco da 482mila euro da coprire in 5 anni: la sfida dell'Amministrazione

di Andrea Rifatto | 02/11/2018 | POLITICA

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Sindaco con assessori e consiglieri

Un buco di bilancio da 282mila 405 euro da ripianare in cinque anni. È l’impegno assunto dall’Amministrazione comunale di Furci e confermato all’unanimità dal Consiglio, che ha approvato il provvedimento di ripiano del disavanzo di amministrazione relativo all’esercizio 2017. Il documento prevede di coprire delle quote per ogni esercizio finanziario, nello specifico 210mila 911 euro nel 2018 e 17mila 893 euro nei quattro bilanci dal 2019 al 2022. Ciò viene ritenuto possibile riducendo innanzitutto gli stanziamenti nei bilanci di previsione 2018/2022 relativamente alla spesa corrente ma individuando anche misure strutturali dirette ad evitare ogni ulteriore potenziale disavanzo nell’aumento effettivo delle entrate, a regime, per garantire un’effettiva implementazione delle componenti attive del bilancio. Aumento delle entrate che è possibile soprattutto attraverso la lotta all’evasione delle imposte comunali, che a Furci è stata sempre un nota dolente, con la conseguente emersione di una nuova base imponibile, più ampia, che potrà determinare l’emissione di ruoli per gli anni precedenti ma anche un aumento delle previsioni di entrata. Sulla carta sembra facile ma bisognerà però confrontarsi con la realtà cittadina. Il revisore dei conti Francesco Terranova, esprimendo parere favorevole, ha invitato il sindaco Matteo Francilia a trasmettere al Consiglio, almeno ogni sei mesi, una relazione sullo stato di attuazione del piano di rientro.

Nella stessa seduta è stato anche approvato, con i soli voti della maggioranza, il Rendiconto 2017: “Un documento relativo ad un esercizio finanziario durante il quale era presenta un’altra amministrazione – ha ricordato il vicesindaco con delega al Bilancio, Daniela Mercurio – e il Consiglio deve solo prendere contezza del risultato di amministrazione, che si è chiuso con un disavanzo di 281mila 405 euro”. La minoranza ha espresso voto contrario “perché il documento presenta le stesse criticità del Previsionale approvato il 30 dicembre 2017, sul quale ci siamo espressi in modo non favorevole – ha evidenziato il capogruppo Francesco Rigano – con il disavanzo di 282mila euro, di cui 200mila del 2016 Nonostante le osservazioni fatte dal precedente revisore dei conti e riportate dal nuovo – ha aggiunto Rigano – non è stata posta in essere alcuna azione di recupero”. Rigano, invitando il Consiglio a fare meglio per i bilanci futuri, ha preso atto di come il revisore abbia invitato gli Uffici a monitorare costantemente le passività e ha auspicato che nel bilancio 2018, che sarà targato Francilia, sia possibile conoscere meglio le passività relative al contenzioso, per evitare futuri squilibri.


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