Giovedì 18 Aprile 2024
Presentata un'interrogazione sulla decisione dell'Amministrazione di alzare le tariffe


Furci, asilo nido più costoso per i redditi più bassi: la minoranza incalza il sindaco

di Redazione | 09/07/2022 | POLITICA

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I consiglieri Mascena, Pistone e Ucchino

Non è passato inosservato al gruppo consiliare di opposizione di Furci Siculo l’incremento delle rette di frequenza dell’asilo nido comunale, deciso dall’Amministrazione guidata dal sindaco Matteo Francilia per l’anno educativo 2022/2023. La giunta ha infatti stabilito di aumentare le tariffe che gli utenti devono corrispondere quale compartecipazione al servizio, in particolare per tre le fasce di reddito più basse, dunque per quelle famiglie che hanno meno disponibilità economiche. Una decisione che ha portato la minoranza a chiedere spiegazioni al sindaco con una interrogazione a risposta scritta: “Perché si è deciso di adottare l’aumento sulle prime tre fasce di reddito Isee, rappresentanti nuclei familiari meno abbienti e tralasciando le altre fasce di reddito più abbienti? - chiedono i consiglieri Rosaria Ucchino, Agatino Pistone e Paolo Mascena - e non si è deciso di suddividere il totale dell’aumento proporzionalmente in base al reddito Isee per ogni fascia?”. Secondo la minoranza, visto che si vuole mantenere il servizio dell’asilo nido a sostegno delle famiglie sia con i suoi benefici ma soprattutto con i suoi costi, “l’Amministrazione potrebbe prendere posizioni alternative: o sospendere il servizio, visto che presenta spese di gestione troppo alte che poi gravano sui nuclei familiari più deboli, rischiando di non far accedere al servizio le famiglie meno abbienti, oppure cercare di rimodulare i costi di gestione per facilitare l’accesso ai nuclei familiari con reddito Isee più basso, in modo tale da continuare ad essere un servizio non esclusivo ma inclusivo”. I costi mensili sono aumentati di 20 euro (orario ridotto) e 40 euro al mese (tempo pieno) per le famiglie con reddito Isee fino a 15mila euro e di 20 euro per redditi da 15mila 001 a 20mila euro e da 20mila 001 a 25mila euro, con un’incidenza percentuale della retta sul reddito passata dallo 0,66% allo 0,93% nel caso della fascia più bassa e dallo 0,7% allo 0,8% nelle due successive.


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