Francavilla, il Comune alza bandiera bianca: dichiarato il dissesto finanziario
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
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L'intervento in aula del sindaco Pulizzi
Via libera dal Consiglio comunale di Francavilla di Sicilia alla dichiarazione di dissesto finanziario, unica strada ritenuta percorribile alla luce della grave situazione economico-finanziaria dell’ente, con un disavanzo di 11.794.290 euro nel bilancio consuntivo 2021, approvato il 31 ottobre dal commissario ad acta Giovanni Cocco dopo la bocciatura in aula. Dopo tre ore di discussione, la delibera che andava approvata entro il 6 dicembre per evitare l’intervento del commissario e lo scioglimento del Consiglio ha incassato sei voti favorevoli dalla presidente Melania Silvestro e dai consiglieri di maggioranza Filippo Grifò, Gianfranco D’Aprile, Carmela Nuzzo, Stefania Russo e Antonino Di Francesco, due contrari dai consiglieri di minoranza Lino Monea e Martina Dibella e due astenuti dai colleghi di opposizione Elisabetta Di Natale e Laura Vaccaro. Il gruppo di maggioranza ha dunque agito compatto, nonostante sia ormai distante dalle posizioni del sindaco. Già il 18 novembre il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del 2022 non è stato approvato dalla Corte dei conti, che ha rilevato la sua non congruenza con un’articolata deliberazione di 39 pagine, e così adesso si aprono le porte del default con l’arrivo dell’Organismo straordinario di liquidazione. «Non c’era alternativa - ha detto il sindaco Vincenzo Pulizzi, in carica dal 2017 - un atto doloroso ma inevitabile per dire finalmente la verità sulla condizione finanziaria del nostro Comune dopo anni di silenzi, rinvii, approssimazioni e illusioni contabili. Una crisi strutturale maturata almeno dai primi anni Duemila, aumentata anche per il taglio ai trasferimenti e per la crescente difficoltà delle famiglie a pagare i tributi, con il conseguente aumento delle morosità. Non intendiamo attribuire colpe a nessuno e lasciamo agli organi competenti il compito di accertare eventuali irregolarità - ha proseguito - ma sul disavanzo di 11,7 milioni di euro, 8,6 milioni derivano dalla gestione dei residui del 2016 e degli anni precedenti, passività pregresse e stratificate nel tempo. Il dissesto finanziario non è una scelta, ma l’ultima misura possibile dopo aver provato ogni alternativa valida per salvare i conti pubblici. Non è una sconfitta ma un atto di verità e di rinascita, che rappresenta la fine di un modo di gestire basato su scorciatoie e illusioni contabili. Il dissesto è la fine di un sistema che ha ingessato Francavilla di Sicilia, un’occasione per liberare il Comune da una zavorra di debiti, incertezze ed opacità restituendo dignità, chiarezza e futuro. Chi vota contro difende il passato e nega l’evidenza dei numeri - ha concluso il sindaco - votarlo è invece un gesto di coraggio e libertà amministrativa, ossia scegliere la verità anche quando costa. Scriviamo una pagina difficile e necessaria nella storia del paese. Basta rinvii, basta finzioni, basta mezze verità: Francavilla di Sicilia si rialzerà con orgoglio, senso civico e coraggio». La maggioranza: «Votiamo compatti per evitare il tracollo definitivo» Le opposizioni: “Colpa di un’Amministrazione incapace, è un doppio fallimento»
«Una situazione complessa, difficile e grave - l’ha definita il consigliere di maggioranza ed ex vicesindaco Gianfranco D’Aprile - i bilanci dovevano essere sistemati prima e il commissario doveva essere più incisivo, così come i nostri uffici. Sono state date indicazioni che probabilmente sono state disattese e si sono prolungati i tempi. Abbiamo commesso molteplici errori ma il concetto di continuità amministrativa è stato deleterio e profondamente condizionante per noi consiglieri del gruppo di maggioranza e per l’Amministrazione. L'errore principale che abbiamo commesso è stato quello di aver votato e avallato nel 2017, dopo qualche mese dalle elezioni, il rendiconto 2016, relativo all’Amministrazione del sindaco Lino Monea, che riportava un avanzo di circa 8 milioni di euro non utilizzabili per la spesa. L’ex sindaco dichiarò che la situazione economico-finanziaria era abbastanza tranquilla e che l’ente non era più strutturalmente deficitario, ma nel 2018 la Corte dei conti contestò 21 punti di criticità sui rendiconti 2015 e 2016 e sul bilancio 2016-2018. Abbiamo sempre lavorato in emergenza, avevamo un sogno che purtroppo si è scontrato con la triste e dura realtà, ci abbiamo provato con impegno costante e continuo, senza sperperare soldi». Prima del voto il capogruppo Grifò ha letto la dichiarazione del gruppo “La Svolta”: «Restiamo in carica per senso di responsabilità istituzionale, non per convenienza politica, e votiamo compatti il dissesto per evitare il tracollo definitivo del Comune e per non lasciare il paese senza una rappresentanza dei cittadini in una fase così delicata. Con questo non vogliamo allungare l'agonia di un malato in stato terminale. La legge impone che, entro 90 giorni, l'Amministrazione presenti al Consiglio una bozza di bilancio riequilibrato e il nostro voto favorevole all'approvazione del dissesto vuole rappresentare un sostegno al sindaco e all'Amministrazione comunale, affinché si attivi già da domani per una bozza di bilancio riequilibrato nei termini stabiliti dalla Legge. Il nostro voto favorevole sia da sprone: se entro i 90 giorni non arriverà un bilancio riequilibrato serio e credibile, questa maggioranza non resterà un minuto in più, si procederà alle dimissioni dell'intero gruppo e chiederemo le dimissioni del sindaco e dalla giunta, perché Francavilla non può più permettersi lungaggini e ritardi amministrativi. Lo faremo con profondo senso di responsabilità nei confronti dell'intera cittadinanza. Oggi votiamo il dissesto, da domani pretenderemo rigore, competenza e atti concreti».
«Ritengo di non avere responsabilità - ha detto il capogruppo di “Scriviamo insieme il futuro” ed ex sindaco Lino Monea - questa situazione ci fa male ed è patetico sentire affermazioni che non hanno fondamento. Nel 2018 la Corte dei conti fece rilievi sul consuntivo 2015 e sul bilancio 2016-2018 come avvenne anche in passato, chiedendo di rispondere e adottare eventualmente misure correttive. A quelle 21 osservazioni il sindaco Pulizzi ha risposto e se quelle osservazioni fossero state il preludio di un dissesto la Corte avrebbe riscritto e detto che non andavano bene, chiedendo di andare subito in riequilibrio o in dissesto. Dopo cinque rendiconti approvati da questa Amministrazione - ha rimarcato - come può essere mia la colpa del dissesto finanziario? Allora avete approvato bilanci falsi. Nell'ultima relazione la Corte dei conti è impietosa con questa Amministrazione, mi vergogno di quello che è successo a Francavilla in questi anni, abbiamo ridotto il paese in una maniera pietosa e il sindaco, se vuole fare un atto d’amore, lasci la carica perchè non riuscirà a fare il bilancio riequilibrato. Saranno tempi molto duri per i cittadini. Le responsabilità sono di Pulizzi per la gestione di questi anni e oggi raccoglie i frutti del suo sapere non fare nel primo mandato e del non aver approvato bilanci e rendiconti. Siete stati degli incapaci dal punto di vista politico e amministrativo - ha detto rivolgendosi al governo cittadino - noi votiamo contro il dissesto perchè, nonostante capiamo forse l’ineluttabilità della situazione, non ci piace e non avremmo mai voluto affrontarla, convinti e consapevoli che non siamo assolutamente responsabili della situazione economico-finanziaria in cui si è ritrovato il Comune in questi otto anni». La consigliera Dibella ha evidenziato come il Piano di riequilibrio fosse carente e che l’Amministrazione è stata inadempiente negli anni fallendo miseramente: «Il dissesto è indice della cattiva gestione di questi anni e le conseguenze saranno gravi con il taglio dei servizi, come già avvenuto per la mensa scolastica». La collega Di Natale ha invece spiegato di astenersi «perchè spetta alla maggioranza assumersi ogni responsabilità nei confronti dei cittadini e degli organi di controllo». Per Laura Vaccaro, consigliera del gruppo “La Rinascita”, «è una pagina dolorosa, un dissesto che andava dichiarato già nel 2021 legato ad una mancata responsabilità politica e amministrativa e agli eccessivi ritardi nei bilanci, che hanno fatto operare senza programmazione e con i consiglieri comunali mortificati nel loro ruolo di approvare i bilanci, mai giunti in aula. Un doppio fallimento, del Comune e del progetto politico del gruppo “La Svolta”, già dal 2021 - ha evidenziato - adesso abbiamo davanti il baratro, tasse al massimo e minori servizi. Il Piano di riequilibrio era uno strumento utile per ripianare seriamente le finanze ma è stato fatto male. Mi astengo perchè le gravi responsabilità politiche sono della maggioranza, un’astensione che non significa indifferenza ma è un atto di responsabilità, perchè non posso avallare una gestione che ha portato il paese a questa condizione ma non intendo oppormi ad un provvedimento che, pur doloroso, rappresenta l’unico strumento per riportare ordine nei conti del Comune. Il dissesto deve essere una lezione e la responsabilità non può ricadere sui cittadini».










