Francavilla, c'è la data per dichiarare il dissesto. La maggioranza perde un altro pezzo
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
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il municipio francavillese
Adesso è ufficiale: il Comune di Francavilla di Sicilia dichiarerà il dissesto finanziario. La data in cui verrà sancito il “fallimento” dell’ente è quella dell’1 dicembre, quando si riunirà il Consiglio comunale per deliberare il default, alla luce del disavanzo da 11.794.290 euro registrato nel bilancio consuntivo 2021, approvato il 31 ottobre dal commissario ad acta Giovanni Cocco dopo la bocciatura in aula. Nei giorni scorsi il sindaco Vincenzo Pulizzi, accompagnato dalla segretaria Giuseppa Pirri che regge anche l’Area Economico-Finanziaria, si è presentato alla convocazione della Corte dei conti per discutere in contraddittorio la relazione del magistrato istruttore sull’esame del Piano di riequilibrio 2021-2035, approvato nel 2022, visto che le risposte chieste nei mesi scorsi non erano arrivate. Le sorti del Comune, però, erano già segnate. «La Corte ha provato fino all’ultimo a portare avanti il Piano di riequilibrio - spiega Pulizzi - ma abbiamo dimostrato con i dati che non è più sostenibile e redatto già la proposta di dissesto finanziario, facendo presente in meno di un quarto d’ora la nostra situazione, alla luce della quale è emerso come non sia possibile andare avanti con il Piano stilato nel 2022». Sarà dunque il Consiglio comunale a dover dichiarare il dissesto finanziario, a meno di ulteriori sorprese: qualora l’aula non dovesse votare favorevolmente la delibera, infatti, procederà in via sostitutiva un commissario ad acta nominato dalla Regione e il civico consesso verrebbe sciolto. «Già da diverse sedute ho constatato, mio malgrado, che non ho una maggioranza politica - ammette Pulizzi - ma non sono un uomo solo al comando incollato alla poltrona e non rimarrò un minuto in più al mio posto dopo l’approvazione del dissesto e la nomina dell’Organismo straordinario di liquidazione. Rassegnerò le dimissioni dopo l’approvazione del bilancio riequilibrato, prevista entro 90 giorni, perchè mi sento addosso la responsabilità del progetto di risanamento contabile iniziato nel 2017 ma che purtroppo non si è completato, come speravamo, con il piano di riequilibrio, per cause non imputabili a noi». Intanto la maggioranza rimane con sei consiglieri, viste le dimissioni del vicepresidente del Consiglio comunale Nino Marchese e l’impossibilità di surroghe.










