Forza d'Agrò, auto del sindaco in piazza e nello stallo autorità: la minoranza protesta
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
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La vettura del sindaco davanti il municipio
Il sindaco di Forza d’Agrò può parcheggiare anche in piazza, davanti al municipio. A dirlo è… il sindaco. Bruno Miliadò ha infatti risposto ad un’interrogazione della minoranza sull’utilizzo degli stalli riservati alle autorità e sul rispetto del divieto di accesso alla piazza Giovanni XXIII, con un atto letto nel corso dell’ultima seduta dalla vicesindaca Cristina Santoro, vista la sua assenza per un impegno istituzionale a Palermo, dopo la bocciatura della proposta dell’opposizione di rinviare la discussione alla presenza del primo cittadino. «In piazza Giovanni XXIII risulta ancora vigente il divieto di accesso per automobili e motorini - scrive Miliadò - fermo restando che possono accedervi persone diversamente abili nonché il sindaco, la Polizia locale, i Carabinieri e la Prefettura nell'espletamento delle proprie funzioni istituzionali». Per i due stalli autorità istituiti con ordinanza sindacale del 2020 nello slargo di via San Francesco, la risposta spiega che «il termine autorità è volutamente generico e fa riferimento a tutte quelle civili, militari е religiose, compresi i titolari di cariche politiche quali sindaco, assessori e consiglieri, che possono utilizzare gli stalli riservati purché ciò sia finalizzato all'esercizio delle funzioni proprie del mandato elettorale». Per la consigliera di minoranza Giulietta Verzino «in piazza Giovanni XXIII ci sono famiglie e bambini, perchè c’è la necessità di arrivare fino al municipio con la macchina? La legge non la fa il sindaco e il Codice della Strada non prevede che il sindaco possa parcheggiare nello stallo autorità quando piace a lui, per andare al chiosco a vendere al bancone, come se fosse a casa sua e come fa anche la moglie, lo sappiamo e lo sapete tutti, ma che lo possa fare in determinate situazioni, quando c’è un pubblico interesse. Invito la Polizia locale a multare questi abusi». Il controllo spetta alla Polizia locale, che come ricorda lo stesso sindaco nella risposta all’interrogazione «è incaricata di vigilare e di contestare eventuali violazioni». Per il presidente del Consiglio comunale, Carmelo Lombardo, «i comportamenti siano sempre individuali e se il comportamento è legittimo o meno io non sono nessuno per definirlo e quest’aula sicuramente non è il luogo preposto a farlo. L’interrogazione è abbastanza chiara nell’indicare il punto di vista della minoranza e la risposta del sindaco è altrettanto chiara nell’indicare il suo punto di vista».











