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Elezioni Santa Teresa, dalla riserva ai giovani ecco i "papabili" per sfidare Lo Giudice
di Andrea Rifatto | 07/02/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 07/02/2022 | POLITICA
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Bartolotta, Di Bartolo, Scarcella e Migliastro i nomi in campo
Una figura giovane per dare un segnale di rinnovamento oppure un politico con un’esperienza alle spalle per provare ad avere una base di partenza più solida? Si valutano questi due profili a Santa Teresa di Riva per individuare il candidato sindaco che dovrà sfidare alle elezioni amministrative di primavera l’uscente Danilo Lo Giudice, che a meno di clamorose sorprese si riproporrà ai cittadini per il sindaco mandato. In questi giorni i gruppi politici che si contrappongono all’amministrazione in carica, tra cui Partito democratico, Movimento Cinque Stelle e Lega, insieme a raggruppamenti di cittadini, lavorano su più tavoli valutando quali possano essere le scelte migliori, ma è già stata fissata una deadline nelle prossime settimane, quando si terrà una riunione congiunta come già se ne sono svolte in questi mesi scorsi. A quell’appuntamento verranno messi sul tavolo i nomi dei papabili concorrenti per la poltrona più alta del Palazzo e si capirà quale sarà la figura che correrà per sfidare la compagine che governa il paese dal 2012. La personalità che si presenta con il peso politico maggiore è quella di Nino Bartolotta, sindaco dal 1992 al 1994 e poi dal 1994 al 2003 (il primo eletto direttamente dai cittadini), tornato in campo in prima persona dopo quindici anni visto che la sua ultima candidatura a primo cittadino risale al 2007, quando venne sconfitto da Alberto Morabito. La recente assoluzione con formula piena incassata nel processo sulla presunta evasione fiscale alla Fenapi, che lo vedeva coinvolto come collaboratore di Cateno De Luca all’epoca dei fatti contestati e amministratore di una società della “galassia deluchiana” tra il 2007 e il 2008, lo ha infatti alleggerito di un peso che gli consente adesso di poter valutare con più serenità il quadro politico locale. L’ex sindaco, 69 anni a giugno, che da quattro anni ha rotto ogni rapporto con De Luca, sta interloquendo in paese con vari soggetti politici, anche con suoi ex compagni di cordata del passato, con attuali amministratori e persone o familiari a loro vicine (anche a qualcuno con cariche istituzionali) per capire a cosa vada incontro nell’eventualità di una sua investitura, quali siano gli umori della cittadinanza e il giudizio sull’Amministrazione comunale. Diversi hanno già manifestato la loro disponibilità ad essere in campo al suo fianco qualora sia lui il candidato sindaco, ma per il momento non è interessato a fughe in avanti. “ "Se ci sono le condizioni, sono a disposizione - ammette comunque Bartolotta - mi hanno contattato la prima volta un anno fa, ho risposto di cercare qualcuno più nuovo di me, per creare una nuova classe dirigente, ma non si è trovato nessuno e serve qualcuno che sia capace di affrontare una campagna elettorale che sarà sicuramente difficile. Quindi sono tornati alla carica con me, mi ritengo una riserva del paese - aggiunge - non voglio parafrasare le riserve della Repubblica ma lo conosco come le mie tasche vista l’esperienza amministrativa pregressa”. Un altro nome nome che arriverà sul tavolo dell’incontro sarà quello di Felice Di Bartolo, avvocato 39enne, consigliere dal 2004 al 2007 e poi candidato al Consiglio nel 2007 e nel 2012 (ma non eletto): su di lui, rimasto a lungo lontano dagli ambienti politici cittadini ma presente adesso alle interlocuzioni in corso, punta un gruppo civico che vuole attrarre soprattutto la fascia di elettori più giovane. Il Circolo del Partito democratico, invece, non sembra aver individuato al momento una figura da indicare per la sindacatura, ma potrebbe riproporre Antonio Scarcella (61 anni), candidato nel 2017 e consigliere di minoranza uscente, che si dice a disposizione del partito e della coalizione ma pronto a fare un passo indietro qualora venisse trovata una persona capace di attrarre maggior consenso. A muoversi, però, è stato direttamente il segretario provinciale dei democratici, Nino Bartolotta, che anche con l’intento di dare una svolta generazionale ha proposto la candidatura a sindaco a Lucia Sansone (32 anni), altro componente dell’attuale opposizione consiliare, che però ha declinato l’invito avendo già deciso di non continuare la sua esperienza amministrativa al termine del mandato. L’ex sindaco di Savoca ha quindi individuato in Giuseppe Migliastro (34 anni), altro consigliere di minoranza uscente, un possibile sfidante di Lo Giudice: una candidatura, la sua, pronta ad essere sostenuta anche da Articolo 1 e altri gruppi politici e civici, anche per premiare la sua attività di esponente di opposizione svolta nei cinque anni appena trascorsi e per far sì che a sfidarsi siano due candidati giovani. Un nome che però, a quanto pare, non sarebbe arrivato alla segreteria cittadina del Pd e dunque non è ancora chiaro chi avrà il ruolo di "ambasciatore" per portarlo sul tavolo all’incontro di metà mese, finalizzato ad individuare il candidato sindaco. Venerdì sera il Pd santateresino si è riunito con il Movimento Cinque Stelle, lamentando poi in una nota che "si parla poco di contenuti e di cosa si vuole fare" e sottolineando che "il profilo del candidato sindaco dovrà avere i requisiti di competenza, visibilità, autorevolezza, sintesi politica, capacità attrattiva di nuovi movimenti e soprattutto garantire che i principi politici programmatici dei due partiti siano ben presenti ed attuati. Saremo per qualcosa di nuovo ed innovativo per il bene della città - hanno aggiunto Pd e M5S - e mai contro qualcuno e contro rivalse personali che da qualsiasi parte potrebbero provenire". Garantire l’equilibrio interno alla coalizione, dove siedono componenti che nei decenni scorsi si sono sfidate anche aspramente su sponde opposte, è il primo obiettivo per poter offrire una valida opzione di governo per Santa Teresa e dunque si lavora anche per conciliare le varie anime che la compongono, compresa quella che guarda con diffidenza a quanti dall’esterno si dicono pronti a sostenere il progetto, compiendo anche il salto della barricata, ma solo se il candidato sindaco sarà quello che più li aggrada. Strategie, valutazioni, veti e condizioni che dovranno portare inevitabilmente ad una sintesi, per offrire agli elettori un’alternativa in grado di contrapporsi a quanti siedono nella stanza dei bottoni da due lustri.