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Elezioni S. Teresa, si guarda al "modello Caltagirone" ma nel Pd convivono visioni diverse
di Andrea Rifatto | 15/11/2021 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 15/11/2021 | POLITICA
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Gli esponenti dei tre partiti a cena
L’ultima tendenza giallorossa è il “modello Caltagirone”, che a Santa Teresa di Riva potrebbe evolversi nella versione 2.0 in vista delle elezioni amministrative del 2022. Partito democratico e Movimento Cinque Stelle hanno avviato infatti da qualche settimana delle prove tecniche di coalizione e adesso si è aggiunto anche Articolo 1, per cercare di costruire un’alternativa al governo cittadino in carica. Dialogo a tre aperto venerdì sera a cena, con il Pd rappresentato dal segretario provinciale Nino Bartolotta, quello cittadino Angelo Casablanca, il consigliere comunale Antonio Scarcella e il membro del direttivo Carmelo Maccarrone, il M5S con la senatrice Grazia D’Angelo, Antonio Brunetto, Sebastiano Bernava e Articolo 1 con il segretario provinciale Domenico Siracusano. Il Pd vuole dettare la linea provando a costruire una formazione di centrosinistra, perchè Casablanca respinge l’idea di creare coalizioni civiche ritenendo che in passato non abbiano funzionato, tanto da aver parlato di recente di “civismo d’occasione elettorale”: una strada che però anche all’interno del suo partito non tutti ritengono sia quella giusta per poter essere competitivi e tra una pizza e un amaro sono emerse visioni differenti tra i convitati, anche all'interno dello stesso circolo dei democratici. “Così come fatto a livello regionale e provinciale si parte da un’intesa di centrosinistra come base per poi allargare il campo - dice Bartolotta - anche perchè nelle realtà più piccole prevalgono più che altro le liste civiche, ad esempio a Patti amministriamo anche con Forza Italia e Lega”. Anche perchè, come confida un esponente del Pd, a Santa Teresa il centrosinistra da solo può fare ben poco. Sulla stessa lunghezza d’onda Siracusano: “Anche per la valenza simbolica che assume il comune di Santa Teresa, riteniamo che servano massimo coinvolgimento e apertura alle forze civiche - sostiene - mettendo insieme sulla base di un programma condiviso tutte le forze alternative al sistema Lo Giudice-De Luca. Stiamo dialogando anche con consiglieri e cittadini per capire se si può innescare un percorso civico, anche perchè la legge elettorale lo impone. Santa Teresa ha perso quel ruolo baricentrico che aveva nel territorio jonico e deve recuperarlo, dobbiamo porre sul tavolo anche il tema di come farlo e le varie possibilità di sviluppo. Dunque bisogna allargare al civismo, il Pd crede sia importante dare un taglio politico - aggiunge il segretario di Articolo 1 - non dico che non lo sia, ma riteniamo ci sia un’emergenza politica a Santa Teresa e serva dunque una visione larga per poter competere, si deve costruire una dialettica più forte tra maggioranza e opposizione e le alleanze vanno trovate sui contenuti e sui temi, coinvolgendo soprattutto i più giovani che rischiano di essere tagliati fuori, sempre con la massima umiltà e determinazione. Bisogna lavorare per trovare l’opzione migliore per la comunità santateresina e non per i singoli partiti”. Per la senatrice D’Angelo “un incontro informale con il quale abbiamo voluto sondare la possibilità di iniziare un progetto condiviso: l'obiettivo è quello di capire se, con questa convergenza, possa nascere un percorso comune per le prossime elezioni amministrative”. Un cantiere aperto, dunque, dove si cerca di coinvolgere fette di elettorato distanti dalla politica per offrire un’alternativa, che potrebbe non essere l’unica visto che altre forze di opposizione hanno intrapreso da mesi un percorso, anche se finora non sono uscite allo scoperto preferendo lavorare sottotraccia.