Venerdì 19 Aprile 2024
In aula solo 6 consiglieri alla votazione. Botta e risposta con l'ex presidente Mastroeni


Castelmola, salta l’elezione del presidente del Consiglio: è scontro in maggioranza

di Redazione | 07/02/2017 | POLITICA

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Sergio Mastroeni e Orlando Russo

Nulla di fatto per l’elezione del presidente del Consiglio comunale di Castelmola. Dopo l’annullamento della delibera del 14 gennaio, con la quale era stata votata la vicepresidente Lisa Intelisano, per la mancanza del quorum necessario ad aprire i lavori, nella seduta convocata per venerdì scorso il Civico consesso non ha potuto procedere l’elezione del massimo esponente dell’assemblea perché al momento della votazione erano presenti solo 6 consiglieri su 12. Nella prima e nella seconda votazione era invece necessario il quorum dei due terzi (8 consiglieri), mentre dalla terza in poi la maggioranza assoluta di 7. Numeri assenti in Consiglio e che quindi hanno costretto al rinvio del punto sia nella prima convocazione di venerdì che in quella di sabato. In aula erano presenti i consiglieri di maggioranza Lisa Intelisano, Rosario Sterrantino, Giuseppa Raneri, Fabio D’Allura, Giorgio Valentino, Bartolomeo Alibrandi, Eugenio Cundari e Sergio Mastroeni: quest’ultimi due, “dissidenti” rispetto alla linea del gruppo fedele al sindaco Orlando Russo, hanno abbandonato l’aula dopo aver posto questioni pregiudiziali.

“L’Amministrazione comunale non è riuscita ad eleggere il presidente del Consiglio, dovendo arrendersi all’evidenza della mancanza dei numeri necessari – ha evidenziato Mastroeni – in quanto non si è raggiunto il quorum necessario di sette consiglieri che il sindaco aveva pomposamente anticipato di possedere, asserendo con toni trionfalistici che il presidente sarebbe stato eletto in prima votazione. In apertura di seduta, ho reiterato anche in sede consiliare la contestazione di nullità della convocazione, poiché firmata dalla vicepresidente che si è dimessa  nel corso della seduta del 14 gennaio e ho accusato l’Amministrazione di agire in usurpazione di funzioni, proprio per la inesistenza della carica di vicepresidente in capo a Lisa Intelisano: continuerò a non arretrare, tenendo ben accesi i riflettori sull’attività dell’amministrazione, al fine di controllarne l’operato stante la gravità dei comportamenti posti in essere. Di basso profilo il contegno del sindaco che ha espressamente dichiarato di proporre denuncia contro di me – prosegue l’ex presidente Mastroeni – stante che ho esercitato esattamente le mie funzioni di consigliere. Il sindaco piuttosto che argomentare qualcosa di significativo, si è limitato a sostenere che il verbale consiliare delle dimissioni di Intelisano fosse erroneo. Sull'erroneità blaterata del verbale trovo che sia gravissimo sostenerla infondatamente ed è  altresì grave che lo stesso verbale debba essere annullato, perché mancava il quorum, e ciò nonostante fose stata proclamata in quella sede l'elezione della presidente. Ora apprendiamo che dopo il pasticcio sul quorum, ci sarebbe un pasticcio sulle dichiarazioni della presidente erroneamente proclamata. Intelisano ha dichiarato di dimettersi da vicepresidente, come si legge a chiare lettere dal verbale consiliare, e non poteva fare altrimenti”.

“La maggioranza c’è, sottostà ai giochetti ed all’abbandono di Mastroeni e Cundari, ma c’è – hanno detto in aula i sei presenti leggendo un documento. Mastroeni e Cundari hanno fatto venire venir meno il numero legale impedendo il continuare dei lavori d’aula: a tre mesi dalle elezioni, dopo aver ricevuto la fiducia ed essere stati eletti con la lista del sindaco Orlando Russo, hanno abbandonato la maggioranza che fino a qualche giorno fa sostenevano. Hanno impedito, forti di una incontrastabile e poco onorevole sottrazione numerica, che la risposta alle inesattezze da loro espresse in pregiudiziale venisse data, sottraendosi ad un paritario confronto, limitando il diritto di consegnare all’aula un pensiero diverso, tappando la bocca con un’azione irrispettosa nei confronti delle istituzioni che rappresentiamo e per le quali siamo stati eletti, adottando un atteggiamento, sfoggiando un pessimo esempio di impiego della loro anziana esperienza in tranelli, esibendola infruttuosamente nel peggiore dei modi. Perché si scappa via?Si teme il confronto! Di cosa si ha paura? Di non avere argomenti che riguardano l’interesse collettivo! Questi esempi di insana politica appaiono alquanto strumentali e populisti e nulla hanno a che fare con l’alto senso del dovere di chi fa politica e viene eletto per servire un paese; voi disertate l’aula e peggio ancora state nascosti dietro una porta a sbirciare quello che potevate sentire se sareste rimasti nel posto dove siete stati eletti e per il quale gli elettori vi avevano incaricato. Questi atteggiamenti non valgono nulla rispetto agli esempi di sano confronto che civilmente e democraticamente ci possono stare, e che in passato ci sono stati. É inutile costruirsi ragioni o alibi a giustificazione di un coraggio che non mostrate, e noi vogliamo ancora credere che sia solo un momento di smarrimento che nel corso della vita a tutti può capitare. Questa amministrazione ha dimostrato ponderatezza nelle scelte procedurali praticando le formule più trasparenti, garantiste e rispettose delle normative, evitando accordi tramati da pochi al chiuso di quattro mura, rimettendo all’aula, alla luce del sole e davanti a tutti, la discussione per le determinazioni nell’interesse del paese, ma i vostri atteggiamenti sono stati di chiusura ed abbandono con espressiva tracotanza, violando ogni principio di democrazia, se è questa la vostra novità alternativa cambiate nazione in questa vige il confronto e le alternative democratiche”. Va detto che Lisa Intelisano, Rosario Sterrantino, Giuseppa Raneri e Fabio D’Allura il 14 gennaio hanno dichiarato in aula di lasciare la maggioranza, probabilmente per lasciare "isolato" il capogruppo Eugenio Cundari e dare vita a un nuovo schieramento di maggioranza.

“Prendete atto che questa maggioranza, seppur relativa rispetto agli otto, esiste – rimarcano Lisa Intelisano, Rosario Sterrantino, Giuseppa Raneri, Fabio D’Allura, Giorgio Valentino, Bartolomeo Alibrandi e riteniamo che ci sia in corso un tentativo di ingannare la città con speculazioni politiche messe in campo solo per creare caos, bloccare i lavori del Consiglio con le inevitabili ripercussioni sui cittadini e sull’Ente e per le quali comunque si possono profilare responsabilità, perché le responsabilità esistono anche impedendo, limitando, o peggio ancora per inerzia dell’espletamento di tutte le prerogative di una funzione, ma quello che ci dispiace e che dopo 4 anni e mezzo oggi trovate il tempo di produrre mozioni su questioni che già stiamo approfondendo, cercando alleanze per chiedere di amministrare una città alla quale per 4 anni e mezzo non avete minimante guardato. Siamo certi che come avete già dimostrato da ora e fino ai prossimi 4 mesi sarete presenti ad ogni funerale, a tutte le processioni, alle manifestazioni (solo se fatte da potenziali elettori) e nelle discussioni da bar sfornerete tutte quelle soluzioni per la città che non siete stati capaci di fare da amministratori in carica. Confermiamo e rinnoviamo la nostra adesione al Gruppo Castelmola Città Futura che, alle prossime elezioni, sosterrà Orlando Russo sindaco”

La replica di Sergio Mastroeni. "Mi sono distaccato dall'Amministrazione dopo aver preso atto , dopo anni di difficoltà ad interloquire con la popolazione, della mancanza di risposta alle esigenze che venivano rappresentate. “Ho dovuto prendere atto che mai l’Amministrazione aveva assunto un'adeguata spinta propulsiva, non riusciva a rispondere , ormai nemmeno alla conclusione del mandato, alle minime esigenze della comunità. Nel corso degli anni, ho tentato decorosamente di tenere la barra dritta per consentire all’Amministrazione di arrivare alla fine del mandato e così ho fatto votando anche l’ultimo Consuntivo sottoposto al Consiglio comunale. Nel frattempo ho aderito ad un movimento civico il “Comitato Popolare per Castelmola”, frutto di una mia libera scelta democratica. Con questi amici, con grande moderazione e senso di responsabilità, dopo aver esaminato attentamente la situazione, abbiamo dovuto tutti all’unanimità, prendere la decisione che non si potesse continuare a sostenere l’Amministrazione comunale, e assicurato alla stessa di arrivare fino alla fine del mandato, si è adottata una posizione pubblica ed ufficiale. Si è dovuto infatti prendere atto che l’Amministrazione continuava a mantenersi anni luce distante da un confronto dialettico con i cittadini ed un rapporto fondato sul consenso ed un rapporto di pieno servizio e collaborazione con la popolazione. Si è infatti rovesciato il rapporto con il cittadino, da rapporto di servizio, l’Amministrazione tende a imporsi verso la popolazione che viene chiamata ad un rapporto di sottomissione e arroganza, che non si condivide dalle fondamenta. Il Municipio non è casa dell’amministratore, è casa della comunità che ci consegna l’onere e l’onore di amministrare per risolverne le esigenze. La condotta degli ultimi Consigli comunali è legata al comportamento del sindaco, il quale ha avuto soltanto un atteggiamento di prevaricazione e di tracotanza nei confronti dello stesso Consiglio. È ancora agli occhi di tutti il ricordo dei contenuti della conferenza stampa che ha preceduto l’ultimo Consiglio, dai contenuti ed espressioni inaccettabili, soprattutto se provenienti dalla massima autorità cittadina, che deve rappresentare – e non dimenticarlo – una comunità decorosa come quella di Castelmola. Nel corso della conferenza stampa il sindaco è pervenuto a sostenere con tracotanza di avere 7 voti a disposizione e di eleggere il presidente in prima votazione. Non è stata minimamente tentata alcuna forma di dialogo col Consiglio, cui se richiesto, io personalmente, ma certamente nessun altro consigliere, si sarebbe sottratto, soprattutto quando ormai si è pervenuti alla fine del mandato".

"Pertanto ho lasciato che il sindaco dimostrasse i numeri di tanta tracotanza e di tanta incivile presa di posizione - proegue Matroeni. Oggi la marcia indietro, e dopo il proprio fallimento, e dopo essere stato sonoramente smentito dai fatti, il tentativo di assumere i panni della vittima, da parte di chi è vittima di se stesso e della propria tracotanza. Restare in Consiglio per quale forma di dialogo a fronte di un palese calpestio e violazione delle regole, e di tanta tracotanza, e come poi accaduto in mia assenza sentirmi dire che sarei stato denunciato? Ma per cosa ? Per avere esposto – nella piena esecuzione del mio mandato – che non sarò un servo sciocco e che adempirò fino alla fine il mandato unico che mi è stato affidato dalla popolazione castelmolese? L’unico vero mio mandato è quello di servire la popolazione con onore e nel rispetto della legge e delle regole democratiche. Strada che si è davvero smarrita dall’Amministrazione. Da qui la più ferma e decisa risposta alla incomprensibile violenza dispiegata dal sindaco, contro di me, ma anche contro chi si permette di manifestare la disapprovazione verso un operato improntato all’apparire fotografico invece che a risolvere i problemi che affliggono la comunità castelmolese. Non si indietreggia rispetto alle posizioni dichiarate, fino a quando in Consiglio si persevererà con la usurpazione della funzione della presidenza del Consiglio, e fino a quando non verranno ripristinate le condizioni di legittimità, con la conseguenza che chiunque andrà avanti sulla base della violazione di legge e della sopruso, deve prendere atto che risponderà della nullità degli atti posti in essere e del danno che sarà arrecato alla popolazione castelmolese”.


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