Alì Terme, tre consiglieri chiedono al sindaco di dimettersi. Mozione di sfiducia in forse
di Andrea Rifatto | 11/10/2025 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 11/10/2025 | POLITICA
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I consiglieri Di Blasi, Todaro e Passari
«Per garbo istituzionale, umiltà e rispetto dei cittadini il sindaco rassegni le dimissioni: per il bene di Alì Terme non esistono altre alternative, trasformismi e giri di valzer, oltre a non tener conto ancora una volta del risultato delle urne, rappresenterebbero un ulteriore tradimento della fiducia dei cittadini, che devono essere liberi di assistere così a manovre elettorali senza che siano mascherate da attività amministrativa». A chiederlo sono tre consiglieri comunali di minoranza di Alì Terme, Agata Di Blasi, Nancy Todaro e Santi Passari, con una nota indirizzata al primo cittadino Tommaso Micalizzi e al presidente del Consiglio comunale Nino Muscarello, affinché porti l’argomento in aula. Una richiesta che sembra escludere la possibilità che si arrivi ad approvare una mozione di sfiducia, che deve essere sottoscritta da almeno quattro consiglieri ma poi votata da almeno sei componenti del Consiglio comunale. Numeri che potrebbero non esserci se i tre di opposizione non fossero d’accordo all'unanimità, come al momento pare. E in tal caso vi sarebbe il rischio di spaccature interne. «Il rispetto e l'importanza che da sempre riponiamo nel ruolo e nei compiti del Consiglio comunale non può esimerci, oggi, dall'esprimere preoccupazione per lo svilimento dell'organo centrale di amministrazione e governo del paese - esordiscono i tre firmatari - la crisi politica interna alla maggioranza, palesatasi sei mesi fa, non può accantonarsi a mero incidente di percorso. La mancanza di un gruppo dirigente saldo e coeso ha di fatto pregiudicato il corretto funzionamento democratico dell'Ente, impoverendo il confronto e gettando in una sorta di limbo anche le dinamiche amministrative, situazione inaccettabile per la comunità, costretta ad accollarsi il peso di un fallimento politico ed a pagarne le conseguenze soprattutto in termini di disorganizzazione e mancanza totale di programmazione. Non accettiamo di dover continuare ad assistere "inermi" a scelte dell'esecutivo distanti dalle reali esigenze della cittadinanza, dalla dubbia efficacia, se non quella di sottrarre risorse economiche al bilancio. Abbiamo svolto sinora un'opposizione attenta ma non pregiudiziale, con interventi puntuali tesi a contrastare scelte ritenute inopportune, peraltro mai trascendere nei toni - proseguono Di Blasi, Todaro e Passari - seguendo una linea diversa delle priorità, abbiamo contestato diversi provvedimenti adottati a colpi di "maggioranza" come l'adeguamento (al rialzo) delle indennità di funzione dei componenti della giunta e del presidente del Consiglio avvenuta già a luglio 2023; l'acquisto delle piattaforme galleggianti costate 38.147 euro; l’istituzione in via sperimentale del senso unico costata già alle casse comunali circa 40.000 euro, rispetto alla quale è risultato vano ogni tentativo di dialogo finalizzato ad un cambio di rotta dell'Esecutivo, cronico nella sua indifferenza rispetto ai segnali di malessere che l'intera cittadinanza ha mostrato riguardo ad una decisione che, seppur dal carattere sperimentale, ha già comportato notevoli disagi e costi; l'intervento di manutenzione e ripristino del decoro avvenuto di luglio 2024 del complesso immobiliare "privato" delle Terme Granata Cassibile con l'apposizione nella facciata degli immobili medesimi di pannelli decorativi che già mostrano segni di deterioramento, per una spesa a carico del bilancio comunale pari a circa 50.000 euro; da ultimo la scelta di ricorrere ad un esperto a titolo oneroso in un settore, quello tecnico, che dispone già di numerosi professionisti, risorse interne che opportunamente valorizzate avrebbero evitato queste ulteriori spese per le casse comunali (600 euro mensili, oltre oneri di legge, per la durata di sei mesi)» «In una chiave propositiva abbiamo fatto da pungolo all'Amministrazione con interrogazioni, mozioni, emendamenti al bilancio volti al superamento di alcuni disservizi in termini di decoro e pulizia delle varie arterie cittadine, del lungomare e della nostra bellissima spiaggia, rimasti inattuati - evidenziano i componenti della minoranza - abbiamo in più circostanze contestato l'assenza di una puntuale ed adeguata programmazione a breve ed a lungo termine che ha determinato inaccettabili ritardi nell'avvio di vari servizi, come accaduto nella scorsa stagione estiva relativamente ai servizi balneari e a settembre dove a causa di una mancata programmazione e pianificazione degli interventi negli edifici scolastici si è reso necessario lo slittamento delle attività didattiche, malgrado i numerosi solleciti inoltrati dai sottoscritti che invocavano interventi risolutivi durante la stagione invernale. In fase di discussione e presa d'atto delle relazioni annuali del sindaco in questi due anni di mandato, abbiamo denunciato la mancanza di una progettualità di rilancio del comparto termale: era stato all'inizio del mandato un impulso dell'Amministrazione a promuovere lo sviluppo del termalismo con il conferimento di un incarico ad un professionista che potesse fornire una specifica consulenza giuridico-legale in merito allo stato di diritto dello stabilimento termale "Terme Granata Cassibile”, un'azione rimasta isolata, di fatto nessun' altra iniziativa è stata messa in campo per valorizzare la preziosa risorsa termale, se non quella di far uscire il nostro Comune dal Direttivo dell'Ancot, un ruolo di prestigio che Alì Terme con orgoglio ricopriva da più di dieci anni, di cui ci auguriamo possa in futuro riappropriarsi per continuare il confronto senz'altro arricchente con altre realtà termali e partecipare a vetrine sul turismo di settore per promuovere un patrimonio dalle incalcolabili potenzialità. Il termalismo è un settore intimamente legato all'offerta turistica e culturale del paese, che dovrebbe essere al centro della visione politica di ogni Amministrazione comunale, ma che tuttavia riceve oggi uno spazio marginale, prova ne è una programmazione estiva scarna, priva di originalità e di una visione comprensoriale, ne è testimonianza lo scarso interesse dimostrato verso il progetto "Biddizza Jonica" naufragato anch'esso nell'indifferenza generale. «Per senso di responsabilità e correttezza nei confronti della cittadinanza, come gruppo di opposizione, abbiamo garantito sempre il numero legale per l'approvazione di atti fondamentali per la vita amministrativa dell'Ente, basti pensare alle ultime sedute per l'approvazione dei bilanci e degli atti propedeutici, la cui approvazione si è resa necessaria non solo per garantire alla comunità i servizi essenziali, ma soprattutto per evitare lo scioglimento del Consiglio comunale e conseguentemente il rischio di privare il palazzo comunale dei pesi e contrappesi del controllo democratico. Non possiamo, tuttavia, sottacere le preoccupazioni nel vedere che l'approvazione o meno di provvedimenti cosi importanti divenga campo di battaglia nella lotta tra i numeri. Una preoccupazione sicuramente condivisa, visto l'esiguo numero di Consigli comunali convocati nell'ultimo periodo, malgrado la particolare fase storica che stiamo attraversando richiederebbe il massimo coinvolgimento di tutte le istanze di rappresentanza e di raccordo con i cittadini. Il paese vuole la presenza di un'Amministrazione al gran completo, vuole un'opposizione attenta a giudicare e valutare le proposte avanzate dalla Giunta e sostenute da una maggioranza vera. Per tutte queste motivazioni - concludono Agata Di Blasi, Nancy Todaro e Santi Passari - riteniamo che il sindaco debba prendere atto di questa situazione e per garbo istituzionale, umiltà e rispetto dei cittadini rassegnare le proprie dimissioni. Per il bene di Alì Terme non esistono altre alternative. Trasformismi e giri di valzer oltre a non tener conto ancora una volta del risultato delle urne, rappresenterebbero un ulteriore tradimento della fiducia dei cittadini, che devono essere liberi di assistere così a manovre elettorali senza che siano mascherate da attività amministrativa».