Alì Terme, nasce il Micalizzi bis: una sola riconferma e niente accordo con la minoranza
di Andrea Rifatto | 28/04/2025 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 28/04/2025 | POLITICA
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Il sindaco Tommaso Micalizzi
Le consultazioni sono andate avanti giorno e notte, fin quando nelle ultime ore è stata trovata la quadra. Ad Alì Terme nasce il governo Micalizzi bis con la formazione della nuova giunta comunale, passaggio che dovrebbe chiudere la crisi politica apertasi dieci giorni fa con il voto di astensione di tre consiglieri di maggioranza su una delibera legata al bilancio di previsione. Dopo il via libera all’unanimità in aula, il sindaco Tommaso Micalizzi ha lavorato per cercare una maggioranza in grado di sostenere l’azione della sua Amministrazione comunale, avviando i contatti con gli schieramenti, compreso quello di opposizione, e oggi verrà ufficializzata la nuova giunta. Rispetto al primo esecutivo, in carica dal 2023, è stata riconfermata solo l’assessora Rita Cicala, mentre restano fuori dal Palazzo il vicesindaco Nino Melato e gli assessori Santina Briguglio e Alessandro Triolo, quest’ultimo in particolare riferimento dei consiglieri di maggioranza “dissidenti” che hanno aperto la crisi. Diversi gli scenari che si sono prefigurati in questi giorni, anche le possibili dimissioni del sindaco per ridare la parola agli elettori, ma alla fine Tommaso Micalizzi ha deciso di andare avanti per servire la sua comunità e nel pomeriggio formalizzerà le nomine, comunicandole poi nella seduta del Consiglio comunale fissata per le ore 18.45. Oltre a Cicala, in giunta dovrebbero entrare Francesco Muzio, attuale consigliere che ricoprirebbe la doppia carica, Rosario Brunetto, esperto del sindaco fino ai giorni scorsi e un quarto assessore finora esterno alla compagine politica, Francesco Gregorio. Resta dunque da capire su quale maggioranza potrà contare in aula il primo cittadino, che sembra puntare più che altro sul senso di responsabilità dei consiglieri su ogni singolo atto che verrà loro sottoposto. In questi giorni è aleggiato sul Palazzo anche il rischio di una mozione di sfiducia al sindaco, visto che il mese prossimo la legislatura taglierà il traguardo dei 24 mesi previsto dalla legge prima di poterla presentare, e nel caso di Alì Terme servirebbero due terzi dei consiglieri assegnati, ossia 7 voti, per approvarla. Uno scenario che in questo momento, però, sembra lontano. “Le consultazioni sono iniziate proprio dai consiglieri che si erano astenuti sul bilancio, tra cui alcuni notoriamente vicini alle posizioni politiche di qualche assessore - ha commentato oggi Micalizzi - non ho registrato in tali interlocuzioni il necessario rispetto istituzionale nè la disponibilità ad una riflessione critica sul proprio operato. Le consultazioni sono proseguite prima e dopo la seduta di Consiglio comunale del 24 aprile, durante la quale è emerso chiaramente il persistere della volontà politica di ottenere poteri esecutivi e di condizionamento, che è stata alla base del voto di astensione sui documenti contabili. Ho ritenuto essere mio dovere di primo cittadino ascoltare il gruppo di minoranza, che pur nel rispetto delle diverse posizioni ha compreso il mio sforzo teso ad assicurare al paese un governo proficuo e disinteressato nel solo interesse della comunità. Ho infine ascoltato, come faccio sin dal primo giorno di mandato, i cittadini di Alì Terme, che mi hanno incitato con forza a proseguire, pur sbigottiti dalla mancanza di motivazioni concrete emerse dalle dichiarazioni in aula dei consiglieri dissidenti, i quali nel frattempo non mancavano di minacciare nefaste conseguenze alla mia Amministrazione se questa crisi non si fosse risolta secondo i loro voleri. Nell'avvicinarsi del Consiglio comunale di oggi, quindi, ho riflettuto sul mio ruolo e sulle sue prerogative, ed ho chiesto vicinanza ai miei collaboratori più stretti, ottenendola ahimè solo in parte. Ho ritenuto anche fare una disamina dell'attività svolta sinora in seno alla giunta sia in termini di atti esitati sia di attività concreta sul territorio ed ascolto dei cittadini - ha proseguito il sindaco - prendendo atto che a fronte di risultati complessivamente positivi emergono inefficienze, quali quelle che hanno contribuito alla mancata approvazione del bilancio nei termini prescritti, e stanchezza in alcuni componenti, sulle quali un primo cittadino responsabile non può far finta di niente. Tutte queste considerazioni mi portano a pensare, in tutta coscienza, che una ripartenza dell'azione amministrativa non possa coincidere con una semplice riconferma di tutto il quadro politico precedente alla crisi, che seppur condito da promesse di lealtà giunte solo al fotofinish e nella tardiva consapevolezza di non avere dato al proprio sindaco e sopratutto al proprio paese la giusta considerazione, porterebbe a mio avviso ad un riproporsi, entro pochi mesi, delle medesime problematiche emerse in questa crisi, che hanno visto il perdurare di personalismi e frammentazione, laddove invece la mia volontà sin dal giorno dell'insediamento è stata quella di creare una Amministrazione omogenea, al di là di deleghe e paletti vari”. Micalizzi aveva proposto l’ingresso in giunta ad almeno un consigliere di opposizione, in particolare la capogruppo Agata Di Blasi, ma dopo varie interlocuzioni e confronti ai quali hanno preso parte anche gli esponenti della Lega Davide Paratore e Matteo Francilia, partito della capogruppo, l’opposizione ha escluso la propria partecipazione ad un nuovo governo cittadino. “Il sindaco con grande senso di responsabilità ha cercato di trovare una nuova prospettiva, manifestando anche la volontà di coinvolgere noi, rappresentanti della minoranza, in un nuovo assetto amministrativo che prevedesse nuovi ruoli di governo - hanno spiegato i consiglieri Agata Di Blasi, Nancy Todaro e Sanny Passari - apprezziamo l'umiltà di essersi messo in discussione e per questo lo abbiamo ascoltato con rispetto e attenzione, perché diamo grande valore al dialogo e alla collaborazione per il bene del paese. Tuttavia, dopo un’attenta riflessione, riteniamo che accettare oggi questa proposta non sia la scelta giusta per garantire stabilità e credibilità al governo del Comune. La nostra decisione non nasce da logiche di schieramento, né da convenienze politiche, ma dalla volontà di preservare un principio fondamentale: la coerenza e la responsabilità verso i cittadini. Crediamo fortemente che la solidità di un’Amministrazione non possa basarsi su equilibri momentanei, ma su un progetto politico concreto e condiviso”. Non una chiusura netta, però, visto che la minoranza aliese lascia una porta aperta: “Per questo motivo rimaniamo aperti al dialogo e ad un confronto serio sulle azioni da intraprendere per il paese - hanno aggiunto i tre - senza, necessariamente, essere inglobati in una maggioranza instabile. Non è una scelta contro qualcuno, né una scelta di opposizione fine a sé stessa. Crediamo che ogni nuova fase amministrativa debba nascere dal pieno consenso popolare, in un processo democratico trasparente, che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere il proprio futuro. In ogni caso, noi continueremo a lavorare con lo stesso impegno e la stessa passione di sempre, per assicurare crescita e stabilità ad Alì Terme”.